C’è grande attesa per la sentenza della Cassazione sull’omicidio di Guerrina Piscaglia, con padre Graziano che è stato già condannato in primo e secondo grado rispettivamente a 25 e 27 anni di reclusione. Intervistato da Storie Italiane, ha commentato: “Io facevo il mio lavoro come prete, io non accuso nessuno: ci sono dei preti che non hanno tempo di ascoltare le persone. Era normale ricevere dei messaggi dalle donne: non avevo limiti, se devi amministrare un sacramento, devi essere pronto”. E sulla morte di Guerrina: “Voi dite che lei è morta, avete delle prove che lei è morte e su chi l’ha uccisa?”. Presente in studio anche Angeletti, avvocato di padre Graziano: “Mi occupo solo degli aspetti tecnici, mi occupo degli esiti e degli atti del processo. Le prove sono solo di materia indiziaria: ci sono stati due gradi di giudizio che ritengono Padre Graziano colpevole. Il Vaticano ha fatto gli accertamenti del caso, che hanno condotto al risultato che può dire messa e amministrare i sacramenti”. E aggiunge: “La Chiesa ha fatto le sue valutazioni e il percorso accertativo ha condotto a un risultato negativo”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



PADRE GRAZIANO CELEBRA MESSA

Padre Graziano celebra messa: ritenuto colpevole dell’omicidio di Guerrina Piscaglia, il don ha rilasciato una intervista a Storie Italiane ed ha sottolineato di non essere mai stato sospeso dalla Chiesa, ma è polemica sull’autorizzazione. Padre Graziano ha commentato sulla sua attuale situazione agli arresti domiciliari: “Seguo il programma della casa, mi sveglio la mattina e vado in chiesa: dico messa, partecipano tutti quelli che vengono tra cui suore e ospiti. Sì, amministro i sacramenti: io sono prete. Non sono mai stato sospeso dalla Chiesa”. Condannato a 27 e 25 anni tra primo e secondo grado per l’omicidio di Guerrina, padre Graziano ha sottolineato: “Non è solo la giustizia che fa l’indagine, anche la mia presenza in questa casa è dovuta al segretario allo stato del Vaticano: lo Stato ha deciso che devo rimanere in questa casa e devo proseguire ad amministrare i sacramenti e a dire messa”.



POLEMICA SU AUTORIZZAZIONE

Come vi abbiamo sottolineato, è polemica sull’autorizzazione alla celebrazione della messa. L’avvocato Angeletti, che difende il don, ha sottolineato: “Lui si trova ai domiciliari all’interno di questo convento e non ha limitazioni”. Padre Graziano ha poi aggiunto: “Il Vaticano e la Chiesa mi ritengono innocente: hanno fatto Indagini e sanno tutto. Il Papa ha delegato il cardinale. Non sono un prete delinquente come dite voi”. A febbraio si esprimerà la cassazione sul caso, padre Gratien Alabi ha commentato: “Se mi sono mai reso conto che le donne subivano il mio fascino? Sì. Tra le mie amiche ci sono delle prostitute? Sono le stesse cose che ho detto già diverse volte, non so come ripeterle. Se penso a Guerrina Piscaglia? Non posso rispondere a questa domanda. Non dico niente ai familiari di Guerrina, sono io che soffro: non dico niente”.

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