Si è svolta questa mattina l’udienza preliminare per i tre nigeriani, Innocent Oseghale, Lucky Desmond e Awelima Lucky, indagati per l’omicidio in concorso di Pamela Mastropietro, la giovane 18enne romana uccisa e fatta a pezzi a Macerata lo scorso 30 gennaio. Accusa, questa, rimasta in piedi solo nei confronti di Oseghale mentre per lui e per gli altri due l’udienza di oggi era per l’accusa di spaccio di cocaina, al termine della quale sono stati tutti rinviati a giudizio. Stando a quanto riportato dal quotidiano Il Resto del Carlino nella sua edizione online, i due usciti dall’inchiesta sull’omicidio brutale di Pamela, uccisa, fatta a pezzi e messa in due trolley, saranno processati con rito abbreviato il prossimo 17 ottobre, mentre Oseghale tornerà in aula a gennaio, pronto ad affrontare un processo con rito ordinario. Nel corso degli accertamenti sull’incredibile delitto della 18enne, le forze dell’ordine trovarono diversi clienti i quali avrebbero comprato sostanze stupefacenti proprio dai tre nigeriani. Secondo le indagini, Awelina nello specifico si sarebbe reso protagonista di oltre cento cessioni.
OMICIDIO PAMELA MASTROPIETRO: RINVIATI A GIUDIZIO I 3 NIGERIANI
Nel corso dell’udienza preliminare che si è tenuta oggi, gli avvocati di gli avvocati Gianfranco Borgani e Francesca Palma, difensori di Desmond e Awelima, hanno chiesto per i loro assistiti il rito abbreviato. Il giudice per l’udienza preliminare si è espresso fissandolo per il prossimo 17 ottobre. Nella medesima giornata ci sarà anche la sentenza con la possibile condanna a carico dei due nigeriani. Per Oseghale il gup del tribunale di Macerata, Andrea Bonifazi, ha invece deciso il rinvio a giudizio con il processo che prenderà il via il prossimo gennaio. Come riferisce l’agenzia di stampa Ansa, Oseghale, assistito dall’avvocato Simone Matraxia oggi non era presente in aula. La prima udienza con rito ordinario a suo carico è stata fissata al prossimo 25 gennaio 2019. Oseghale è anche accusato di aver ceduto la droga a Pamela Mastropietro il 30 gennaio scorso. Respinta, infine per gli altri due nigeriani a processo con rito abbreviato la richiesta di libertà provvisoria dopo 7 mesi di detenzione.