La norma che vieterà di fatto ai non residenti in Trentino Alto Adige di acquistare una seconda casa riguarderà diverse località che in inverno vengono prese d’assalto da turisti. Proprio per questo si va verso la decisione di privilegiare la popolazione autoctona per evitare che in un certo senso si perdano le radici. Tra le località considerate dalla norma ci sono posti come Dobbiaco, Ortisei e San Candido che in molti vedono come mete per la settimana bianca. Questo non vuol dire che sarà ovviamente vietato il turismo, ma c’è da dire che in molti dovranno dimenticare l’ipotesi di acquistare una seconda casa dove andare a trascorrere momenti di relax e non solo durante il periodo invernale. A quel punto potrebbe dunque essere decisamente favorito anche il turismo e la possibilità di muoversi verso queste mete con l’obbligo di affittare appartamenti o frequentare hotel. (agg. di Matteo Fantozzi)
LA NOVITÀ STA FACENDO DISCUTERE
Fa senza dubbio discutere la decisione dell’Alto Adige di vietare l’acquisto delle case a chi non è residente da almeno 4 anni. Ufficialmente la decisione è stata presa per difendere l’Heimat, la patria, ed in particolare, per permettere ai giovani residenti di trovare un’abitazione a prezzi non esagerati. Ufficiosamente, però, continua a diffondersi quel senso di distacco dall’Italia che è storico in quella zona del Trentino. Resta da capire se tale atteggiamento sia ancora valido nel 2018, alla luce della necessità di integrazione e condivisione, piuttosto che di divisione e di “rintanamento” nel proprio mondo. «Da quarant’anni, ormai, regna il ferreo meccanismo della proporzionale etnica – denuncia il collega de Il Messaggero, Federico Guiglia – doveva essere un’eccezione a tempo per riequilibrare i rapporti fra gruppi linguistici nella pubblica amministrazione. Invece è diventata la misura di un privilegio assai poco costituzionale, tanto per cambiare, basato sull’identità di gruppo, anziché sul valore e sui bisogni delle persone». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
VIETATO L’ACQUISTO DELLE SECONDE CASE
Se non si risiede in Alto Adige non si potrà più acquistare casa. E’ questa la normativa introdotta dalla regione che vieta dunque ai nostri connazionali di assicurarsi una seconda abitazione per le vacanze estive o invernali. Il provvedimento, come riporta Il Messaggero, è stato approvato dalla giunta di Arno Kompatscher, il governatore della provincia di Bolzano, giustificandolo come una norma necessaria per difendere “l’Heimat”, la patria. Stando a quanto spiegato da Kompatscher, i giovani del posto non riescono più a trovare un appartamento a prezzi accessibili, tutti ormai di proprietà dei turisti.
LO STOP SARA’ VALIDO SOLO IN DETERMINATE LOCALITA’
Attenzione però, lo stop all’acquisto delle seconde case non è indistinto, ma vale solamente per quei comuni ad alta densità turistica, a cominciare dalla storica Madonna di Campiglio. Nel dettaglio sono 25 i municipi, e 26 le frazioni, fra Alta Badia, Val Pusteria, Val Gardena e Meranese, in cui ad italiani e stranieri sarà vietato acquistare un’abitazione, a meno che non risiedano in Alto Adige da almeno quattro anni. Resta da capire se questa norma sia costituzionale o meno, fatto sta che secondo alcuni studi il 10% delle seconde case in Alto Adige sarebbe in mano ai non residenti.