Manca soltanto l’ufficialità ma sembra ormai scontato che il commissario straordinario alla ricostruzione di Genova sarà Claudio Andrea Gemme, dirigente d’azienda 70enne che come anticipato da Il Fatto Quotidiano avrebbe messo d’accordo Lega e M5s. Nel decreto Genova firmato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si delineano con maggior chiarezza i limiti decisionali e temporali del commissario. Il suo incarico sarà infatti di “dodici mesi” e potrà “essere prorogato o rinnovato per non oltre un triennio dalla prima nomina”. Sarà il commissario straordinario a chiedere ad Autostrade di “far fronte alle spese di ricostruzione dell’infrastruttura”. Nel caso in cui la società rifiutasse, Gemme “potrà individuare un soggetto pubblico o privato che anticipi le somme necessarie alla integrale realizzazione delle opere. A garanzia dell’immediata attivazione del meccanismo di anticipazione è autorizzata la spesa di 30 milioni annui dall’anno 2018 all’anno 2029? da parte dello Stato”. (agg. di Dario D’Angelo)
MAMMA GEMME IN ZONA ROSSA
Non solo la firma sul decreto per Genova, ma anche il nome del commissario straordinario, filtrato nelle ultime ore e rilanciato dall’Adnkronos: il Governo ha accelerato in merito alla ricostruzione dopo il crollo del Ponte Morandi e finalmente ha un volto e un nome la figura su cui ci si è tanto interrogati negli scorsi giorni, ovvero Claudio Andrea Gemme, 70enne genovese, noto per avere un passato in Fincantieri e che corrisponde proprio alla società che il vicepremier Luigi Di Maio aveva indicato per occuparsi della ricostruzione del viadotto sul torrente Polcevera. Non solo, dato che attorno alla figura scelta dal Governo c’è un’altra curiosa coincidenza dato che lo stesso Gemme è stato toccato in prima persona dai fatti di Genova dato che anche sua madre figura nell’elenco delle persone sfollate. (agg. di R. G. Flore)
E’ CLAUDIO ANDREA GEMME IL COMMISSARIO
Importanti aggiornamenti su Genova e sulla ricostruzione del Ponte Morandi. Vi abbiamo riportato della svolta sul Decreto Genova, con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha apposto la sua firma, ma c’è di più: il commissario per la ricostruzione sarà Claudio Andrea Gemme. Classe 1948, Gemme è il direttore della Divisione Systems & Components di Fincantieri ed è membro della giunta di Confindustria. Una scelta che dovrebbe soddisfare anche il governatore ligure Giovanni Toti: prima di puntare su Marco Bucci, il forzista lo avrebbe voluto candidato sindaco alle elezioni amministrative dello scorso anno. La notizia è confermata da fonti del governo e combacia alla perfezione con l’identikit tracciato questa mattina dal ministro dell’Interno Matteo Salvini. Tra le altre cariche ricoperte, Claudio Andrea Gemme è Presidente del Comitato Strategico del Centro Studi Grande Milano e Presidente dell’Associazione Gaslini Onlus e Membro del CdA di ISPI. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SERGIO MATTARELLA HA FIRMATO IL DECRETO GENOVA
Dopo che nella giornata di ieri il testo del tanto atteso Decreto Genova era finito nel mirino delle critiche, comprese quelle del Governatore della Liguria, Giovanni Toti, è notizia dell’ultima ora che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha apposto la sua firma. Come si apprende dal Quirinale, infatti, il Capo dello Stato ha firmato il decreto legge per il capoluogo ligure che era arrivato al Colle già nella mattinata di ieri ma che nella sua forma definitiva è stato inviato a Mattarella solo oggi attorno alle 14.30. Adesso finalmente il provvedimento potrà essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e poi comincerà l’iter parlamentare di rito per poi essere convertito in legge. (agg. di R. G. Flore)
L’IDENTIKIT DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO
Giungono nuovi aggiornamenti sulla ricostruzione del Ponte Morandi dopo il caos legato al Decreto Genova. Il vice premier e Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha tracciato un identikit per il profilo del commissario straordinario: “Obbi abbiamo dato un consiglio: un nome e un cognome e un curriculum di altissima professionalità, un genovese che ha girato il mondo”. Continua il segretario federale della Lega, evidenziando che si tratta di una persona “coinvolta direttamente nel disastro anche tramite la famiglia”. Prosegue Matteo Salvini: “Serve un manager onesto, pulito e riconosciuto: il nome lo conoscono sia il premier Conte che Luigi Di maio: spero che la questione si chiuda oggi, così da essere a Genova tra domenica e lunedì”. Infine, sottolinea: “A me sarebbe piaciuto molto anche il sindaco Marco Bucci, ma la decisione spetta al primo ministro”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
AUTOSTRADE ESCLUSA, PRONTA BATTAGLIA LEGALE
E’ stato bollinato ieri il tanto atteso Decreto Genova, e stando a quanto emerge dalle 41 pagine redatte, alla fine sarà lo stato a dover pagare la ricostruzione del viadotto crollato. Nel dl si legge infatti che Autostrade per l’Italia sarà esclusa dai lavori ma dovrà pagare la demolizione e la ricostruzione del viadotto; se la società non pagherà, i soldi verranno anticipati appunto dallo stato. Una vicenda che con grande probabilità finirà in tribunale, sia in Italia quanto in sede europea visto che il testo esclude tutte le concessionarie, Aspi prima di tutte, a partecipare alla gara per i lavori del nuovo ponte, posizione in netto contrasto con le direttive dell’Unione Europea. Nel dettaglio il governo metterà a disposizione 645 milioni di euro per l’emergenza genovese, di cui 360 solo per il ponte. 283.5 milioni saranno immessi nei primi cinque anni, dal 2018 al 2022, mentre gli altri 2010, fra il 2023 e il 2029, per una media di 30 milioni di euro ogni anno per i prossimi 11. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LE CRITICHE DI TOTI
Tra i più critici rispetto al decreto Genova emesso dal governo, “bollinato” dalla Ragioneria dello Stato e ancora atteso sulla scrivani del Quirinale c’è certamente Giovanni Toti. Il governatore della Regione Liguria, intervistato dal Tg3, come riportato da La Repubblica non ha nascosto il suo scetticismo:”Mi pare che nell’impostazione generale restano tutti i dubbi che avevamo all’inizio, ma anche le soddisfazioni per alcune voci che ci sono. Esistono una zona franca urbana, alcuni risarcimenti, una attenzione per il porto di Genova. Ma mi sembrano tutti e tre ampiamente sotto-finanziati. La dotazione finanziaria è largamente insufficiente per tutto quello che c’è da fare”. Toti ha ricordato come “restano tutti i dubbi sul famoso articolo 1, ovvero chi costruisce il ponte, le dotazioni del commissario straordinario, l’interlocutore che questo dovrà avere”. Toti ha concluso:”Resto dell’idea che sia un impianto che si presta non solamente a una grande confusione di ricorsi giudiziari ma anche che non predilige la velocità di realizzazione”. (agg. di Dario D’Angelo)
PD, “E’ IL DECRETO DEL NULLA”
Il Decreto Genova è finalmente arrivato al Quirinale ed ora l’ultima parola sarà quella dei tecnici della presidenza della Repubblica chiamati a compiere la relativa valutazione. Intanto, in merito al contenuto del documento, proprio all’Articolo 1 si stabilisce che Autostrade entro 30 giorni sarà chiamata a pagare in quanto considerata responsabile dell’evento ma non potrà ricostruire. In caso di mancato pagamento o ritardo, “le spese di ricostruzione del ponte sarà lo Stato ad anticiparle, attingendo al Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale”. Intanto, dopo aver reso noto il contenuto delle 41 pagine, non sono mancate puntuali le prime reazioni. “Abbiamo finalmente avuto modo di leggere il testo del decreto Genova, non ancora promulgato dal presidente della Repubblica ma bollinato dalla Ragioneria dello Stato. Avremmo preferito non vederlo. È il decreto del nulla: 44 lunghi giorni di gestazione per partorire un topolino moribondo”, così, in una nota congiunta, il gruppo del Pd della Regione Liguria, la segreteria ligure del Pd ed il gruppo del Pd del Comune di Genova. Nella nota si legge che l’attuale versione si andrebbe a distanziare in peggio rispetto alle precedenti, soprattutto per la minore quantità di fondi da destinare a trasporto pubblico, autotrasporto, zona franca e porto che non permetterebbero quindi di poter mettere in atto il rilancio della città. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
AUTOSTRADE ESCLUSA MA DOVRÀ PAGARE ENTRO 30 GIORNI
Il Decreto Genova è stato finalmente bollinato dalla Tesoreria di Stato, e in questi momenti è al vaglio del Colle, l’ultimo step prima dell’ufficialità. Un decreto di 41 pagine (la versione integrale potrete scaricarla qui), riguardante appunto le misure straordinarie a seguito del crollo del ponte Morandi dello scorso 14 agosto. Nel decreto si fa chiarezza sulla posizione di Autostrade per l’Italia, estromessa come previsto dalla demolizione e ricostruzione del ponte, ma che dovrà pagare entro 30 giorni in quanto considerata “responsabile dell’evento”. Se Aspi non dovesse pagare o dovesse ritardare, a quel punto subentrerà lo Stato “attingendo al Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale”. Clicca qui per il nostro precedente approfondimento sul Decreto Genova
IL SUPER COMMISSARIO NON C’E’ ANCORA
Non viene invece nominato il commissario straordinario, figura che avrà poteri appunto straordinari, in merito a tutto ciò che riguarda l’emergenza genovese, il cui nome è a questo punto atteso nei prossimi giorni “sentito il presidente della regione Liguria”. Per quanto riguarda il porto, invece, vengono previsti solo 30 milioni di euro rispetto ai 90 della prima stesura, una decisione che ovviamente ha lasciato l’amaro in bocca alle istituzioni locali, viste le poche risorse distribuite alla principale azienda di Genova. Secondo le stime, le categorie portuali rischiano di perdere 500 mln ogni anno, a fronte dei 30 del governo