La condanna a 9 anni e 4 mesi a carico di Mirko Franzoni, accusato di aver ucciso un ladro a fucilate dopo essere entrato nella casa del fratello la sera del 14 dicembre 2013, è stata confermata oggi anche in Appello. Nessun incidente, dunque, ma omicidio volontario e nessuno sconto di pena. A deciderlo sono stati i giudici bresciani al termine del processo di secondo grado e che vedeva imputato l’uomo. L’ipotesi della difesa dell’imputato relativa ad un incidente sarebbe stata del tutto rigettata dai giudici che hanno invece dato ascolto alle parole del procuratore generale Giampaolo Volpe nel corso della sua requisitoria. “Ci sono tutti gli elementi per confermare che si è trattato di omicidio volontario senza possibilità di derubricazione in omicidio colposo o in un incidente come sostiene la difesa”, aveva detto prima della sentenza. Franzoni, di contro, in questi anni si è sempre dichiarato innocente sostenendo che il colpo di fucile partì in modo accidentale durante una colluttazione tra i due. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
MIRKO FRANZONI APPELLO CONFERMA CONDANNA
E’ stato condannato dalla Corte d’Assise d’Appello di Brescia a 9 anni e 4 mesi Mirko Franzoni, giovane di Serle (Brescia) che la sera del 14 dicembre 2013 uccise il ladro Eduard Ndoj, 26enne albanese, entrato in casa del fratello. La sentenza giunta oggi e resa nota dall’agenzia di stampa Ansa, va a confermare quanto già deciso al termine del processo di primo grado. I giudici dell’Appello hanno confermato la precedente condanna, ritenendo che si sia trattato di un omicidio volontario e non di un omicidio colposo né di un incidente come aveva tentato di sostenere la difesa dell’imputato. Prima dell’arrivo della sentenza, come spiega QuiBrescia.it, era giunta la richiesta di conferma della condanna in primo grado a carico di Franzoni da parte del sostituto procuratore generale Giampaolo Volpe nel corso della sua requisitoria. “Ci sono tutti gli elementi per confermare che si è trattato di omicidio volontario senza possibilità di derubricazione in omicidio colposo o in un incidente come sostiene la difesa”, aveva ribadito il magistrato. Successivamente aveva replicato il legale dell’imputato sostenendo come proprio il suo assistito avesse chiamato i carabinieri per far arrestare il ladro e non ucciderlo.
MIRKO FRANZONI CONFERMATA CONDANNA A 9 ANNI: UCCISE UN LADRO
L’omicidio volontario contestato a Mirko Franzoni, condannato anche in secondo grado alla pena di 9 anni e 4 mesi, avvenne a Serle, nel bresciano, la sera del 14 dicembre di cinque anni fa. Il giovane italiano uccise un ladro 26enne che si era introdotto nella casa del fratello a colpi di fucile. La vittima fu colpita da un proiettile dopo che il bresciano, come emerso nel processo di primo grado, lo aveva cercato in paese. “Non è stato un incidente come vuol far credere l’imputato”, hanno scritto i giudici nella giornata odierna. Secondo quanto riferito dalla Corte bresciana e riportato da Il Giorno, “tra le certezze emerse c’è che Mirco Franzoni quella sera ha esploso non un colpo di fucile bensì due. Il primo probabilmente in aria per spaventare i ladri in fuga e il secondo all’indirizzo di Eduard Ndoj, ucciso”. Secondo i giudici, inoltre, “Franzoni nel compiere una valutazione tra due interessi, il recupero della refurtiva di cui peraltro non era il titolare e l’integrità fisica della vittima, ha consapevolmente privilegiato il primo a discapito del secondo”. Da qui la condanna dura, senza sconti, per aver “soppresso una vita umana”.