Non poteva mancare, dopo il Pd, la replica-ironica anche dell’altro partito di opposizione in Comune, ovvero Forza Italia: dopo l’annuncio bizzarro del sindaco de Magistris, la consigliere comunale e parlamentare Mara Carfagna ha prontamente replica sui social specie sul fronte della “moneta alternativa all’Euro” da lanciare per ottenere una “nuova Città Autonoma”. «Breve sondaggio: secondo voi le monete complementari per Napoli proposte da de Magistris dovrebbero chiamarsi Partenopi o Pulcinelli?», si chiede sarcastica la parlamentare azzurra, salvo poi continuare nell’attacco «de Magistris propone una moneta complementare per Napoli? Chissà, magari Insigne accetterà pagamento in Partenopi. Deliri..». E in effetti fa molto discutere la sua “delibera” specie nel punto in cui si arroga il diritto di cancellare l’intero debito della città napoletana nei confronti dello Stato solamente perché «noi abbiamo già dato». 



“LUIGINO”, LE IRONIE SOCIAL SULLA MONETA NAPOLETANA

La chiamano già “Luigino” ed è il commento più “carino” sulla sparata del sindaco di Napoli: sarebbe la nuova “moneta” lanciata da de Magistris per rilanciare l’annoso concetto di “autonomia” di Napoli dal resto d’Italia, quasi un ritorno alle origini quando il Regno di Napoli dei Borbone segnava una netta divisione tra il resto della nazione dei Comuni e dello Stato del Vaticano. Ma siamo nel 2018 e l’idea lanciata di profonda autonomia dal governo centrale non pare essere stata presa molto bene dai cittadini stessi: sul gruppo Facebook “Il fantastico mondo di de Magistris” è stato presentato il “Luigino” «una vecchia duemila lire modificata ad arte per l’occasione». E così via con diverse altre prese in giro ed ironie contro le “delibere per Napoli Città Autonoma” uscite ieri dopo annuncio su Facebook. Secondo Sergio Locoratolo, nel suo commento su Repubblica, «Non si tratterà di una vera e propria Napolexit. Sarà qualcosa di meno invasivo e di più delicato. Più gentile […] il capolavoro di de Magistris sta nel fatto che stavolta è arrivato tardi anche con sé stesso. Come, infatti, non ricordare il fantomatico “Napo”, la moneta alternativa presentata in pompa magna dal sindaco nel 2012 e poi lasciata ammuffire nello sgabuzzino delle idee inutili».



“DERIVA POPULISTA FUORI DALLA REALTÀ”

Il quotidiano più vicino alla città di Napoli, il Mattino, con un secco editoriale a firma Nando Santoanastaso prende netta posizione in merito alla “proposta” lanciata ieri da de Magistris che fa discutere ancora oggi. «La città dei tremila parcheggiatori abusivi, dei conti in perenne disequilibrio, dei servizi pubblici da «io speriamo che me la cavo» offre all’Italia del post vacanze un assist che nemmeno Ronaldo ha finora mai visto», è solo l’inizio di un lungo editoriale dove il punto chiave è tra l’altro già stato osservato nelle scorse ore. Per ottenere una maggiore “autonomia” della città napoletana si arriva ad una (folle) richiesta di secessione con tanto di debito da cancellare contro lo Stato Italiano, «perché noi abbiamo già dato» si è giustificato il sindaco nel famoso post su Facebook. «Quella di una moneta napoletana appare decisamente questo, una deriva populista priva di seri agganci con la realtà. E soprattutto uno strumento di propaganda che si aggiunge ai tanti che abbiamo ascoltato in questi mesi e che hanno immiserito e quasi spento il dibattito anche da queste parti», attacca durissimo l’editoriale del Mattino con cui, oggettivamente, è difficile non condividerne lo spirito di fondo.



PD ALL’ATTACCO: “CIALTRONE”

La nuova idea del sindaco di Napoli Luigi De Magistris non è passata di certo inosservata: creare una nuova moneta, aggiuntiva e complementare all’euro. Dopo le parole dure della Valente, che lo ha definito cialtrone, il Partito Democratico è partito all’attacco contro il primo cittadino partenopeo. Sceglie l’ironia il presidente dem di Napoli Tommaso Ederoclite: “#DeMagistris si è visto la #lacasadicarta e vuole stampare moneta locale. Per favore, qualcuno gli dica che è una fiction”. Queste, invece, le parole su Twitter di Caterina Coppola: “Moneta parallela, città autonoma e cancellazione del debito contratto con lo Stato: “lo chiedono i napoletani”. Non abbiamo chiesto niente di tutto ciò. Abbiamo chiesto un sindaco, e ci siamo ritrovati il grillino mancato di #DeMagistris che ridicolizza noi, Napoli e l’Italia”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

“DA QUI PARTE IL RISCATTO DEL SUD”

Sta facendo molto discutere la svolta in chiave secessionista “soft”, o come ha prontamente commentato qualche quotidiano online non certo vicino alle posizioni del primo cittadino di Napoli in senso grillo-leghista, la proposta di Luigi de Magistris di introdurre una nuova moneta, tutta partenopea, che sia complementare all’euro. Non solo: il sindaco ha anche parlato apertamente di una cancellazione totale del debito, ritenuto “ingiusto” per la metropoli campana. L’occasione sono state tre delibere odierne, di cui si è discusso in consiglio comunale, il cui obiettivo è accelerare sul progetto “Napoli Città Autonoma” e nel lunghissimo post apparso su Facebook, lo stesso de Magistris ha voluto chiarire meglio i contorni di questo stesso ambizioso progetto che, a suo dire, non va letto nella solita ottica meridionalista e tanto meno si propone di risolvere la oramai centenaria “questione meridionale” con strumenti oramai vetusti. “Noi crediamo che il riscatto del Sud non passa dalla questione meridionale lasciata ai potentati che governano a Roma, ma sull’autodeterminazione degli stessi popoli del Sud” spiega il sindaco, secondo cui Napoli avrebbe già dimostrato di potersi riscattare alla grande da sola. Una Napoli che dunque si ribellerebbe al sistema e che si ribella a un Governo “ad evidente trazione anti-meridionale e con il rafforzamento dell’asse lombardo-veneto”, pur spiegando che non si tratta di un attacco del Sud rivolto al Nord: “Non odiamo i settentrionali, anzi, a differenza di chi odia i meridionali” conclude. (agg. R. G. Flore)

LA “SECESSIONE” DEL SINDACO DI NAPOLI

Dopo la tripla delibera sulla maggiore autonomia della Città di Napoli – già in tanti la chiamano “secessione” – proviamo ad addentrarci sul significato e i possibili casi simili delle “cosiddette” monete complementari: qualcosa del genere l’aveva già proposta in passato Silvio Berlusconi, quando aveva promesso di affiancare la vecchia lira all’Euro nel pieno della crisi economica pre-Governo Monti. Come però nota Giornalettismo, l’esempio più vicino a quanto ha spiegato de Magistris è avvenuto in Francia nella città di Nantes teorizzato da un team economico della Bocconi. Risultati non proprio “esaltanti”, come del resto anche il Sardex e il Tibex rispettivamente in Sardegna nel 2019 e nel Lazio nel 2013. «La moneta napoletana rientrerebbe nelle valute complementari, strumenti di commutazione con cui è possibile scambiare beni e servizi affiancando il denaro ufficiale in via del tutto volontaria», sarebbe lo scopo reale di un scelta tanto bizzarra quanto criticata come quella del primo cittadino napoletano. 

SINDACO DE MAGISTRIS: “MONETA COMPLEMENTARE A NAPOLI”

Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, questa volta, ha puntato davvero molto in alto (forse troppo?): con un post su Facebook che segue un Consiglio Comunale, il primo cittadino propone tre delibere distinte per accelerare sul fronte “Napoli Città Autonoma”, e le proposte sono davvero “shock”. «Realizzazione di una moneta aggiuntiva all’euro per dare forza a Partenope. Tre impegni, tre fatti, a breve. Vediamo se anche questo Governo ci ostacolerà!», scrive de Magistris l’ultima di tre delibere che comprende anche l’affermazione di «Napoli Città Autonoma, un manifesto politico concreto sull’autonomia della Città» (la prima proposta) e «cancellazione del debito ingiusto. Il debito contratto dallo Stato, in particolare nelle gestioni commissariali post-terremoto ed emergenza rifiuti, noi non lo riconosciamo. Lo cancelliamo dal nostro bilancio. Quei debiti non sono stati contratti dalla Città e dai napoletani, anzi noi siamo vittime ed andremmo semmai risarciti, altro che pagare il debito agli usurpatori! Se oggi non avessimo quel debito frutto delle più invereconde collusioni tra politica, affari e criminalità organizzata, potremmo avere più autobus, più spazzatrici, più asfalto per le buche» (la seconda). QUI IL POST INTEGRALE DEL SINDACO DI NAPOLI

L’ATTACCO A SALVINI E LE PRIME POLEMICHE

Non manca poi l’attacco a Salvini che ti fatto “sottende” l’intero lungo post che di sicuro susciterà più di una polemica: «mi chiedo se il separatista che urlava prima il Nord e contro Napoli e i napoletani oggi ostacolerà questo progetto di autonomia dal suo scranno di Ministro dell’Interno». Secondo il sindaco partenopeo, è venuto ora il momento di accelerare in maniera forte e radicale «sull’autonomia della Città di Napoli, come si addice ad una Città che è una Capitale nel Mondo, oltre che del Mezzogiorno d’Italia. È dal 1861 che abbiamo dato, come si dice dalle nostre parti». Le primissime reazioni alla proposta-sparata di de Magistris arrivano dalla senatrice Valeria Valente, vicepresidente del Gruppo Pd a Palazzo Madama ed ex consigliera comunale a Napoli: «Dopo la bocciatura dei giudici contabili della norma ‘salva-deMagistris’, oggi su Facebook ci tocca leggere di città autonoma, cancellazione debito e moneta napoletana. Un sindaco che è diventato barzelletta di se stesso e mette in ridicolo Napoli. La città va salvata dai cialtroni».