Si è ispirato al best seller “50 sfumature di grigio”, il romanzetto porno erotico campione di vendite. Lo dice l’imprenditore parmigiano Federico Pesci a proposito dello stupro e delle violenze assortite con cui lui e il nigeriano Wilson Ndu Anihem hanno abusato di una ragazza di 21 anni per tutta la notte. Sempre secondo il noto imprenditore, la ragazza aveva accettato una somma di denaro, era dunque consenziente, per subire quello che i due uomini le hanno dato. Se la tesi fosse riconosciuta, i due se la caverebbero con un niente di fatto, forse solo un’accusa per lesioni, mentre la giovane diventerebbe una prostituta a tutti gli effetti. I due sono comunque ancora in carcere, la difesa non ha presentato istanza di scarcerazione in attesa di approfondire il caso. “La ragazza si prostituiva abitualmente ed è andata a casa di Pesci per compiere atti sessuali. Era assolutamente consenziente. E’ tutto agli atti” dice l’avvocato difensore che aggiunge che già in precedenza Pesci aveva fatto cose analoghe, “sempre preoccupandosi che l’altra persona fosse consenziente”. (Agg. Paolo Vites)
LE DICHIARAZIONI DELLA DIFESA
È terminato da poco l’interrogatorio di garanzia di Federico Pesci, il noto imprenditore di 46 anni accusato di violenza sessuale e lesioni pluriaggravate nei confronti di una ragazza di 21 anni. Uscito dal carcere di via Burla a Parma, uno dei due avvocati ha rivelato quanto dichiarato dall’assistito durante l’interrogatorio durato due ore e mezza: «Ha detto che la ragazza era pienamente consenziente e che è sempre rimasta tale, anche quando è stato invitato l’altro uomo e che è rimasta consenziente fino alla mattina». Questo è il punto centrale che emerge dalle dichiarazioni rilasciate da Pesci davanti al giudice. L’avvocato Antonio Dimichele ha criticato l’attenzione mediatica eccessiva: «La ragazza ha ricevuto un pagamento per la sua prestazione sessuale prima di andare a casa sua». Inoltre, ha spiegato che dagli atti si evince che le cose sarebbero andate diversamente da quanto descritto nella conferenza stampa della polizia.
L’AVVOCATO DI PESCI: “CONSENZIENTE ED È STATA PAGATA”
I fatti risalgono alla notte tra il 18 e il 19 luglio, quando il 46enne e la ragazza di 21 anni si sono incontrati dopo aver concordato un appuntamento. Dopo aver trascorso alcune ore in un locale, si sono spostati nell’attico dell’uomo alla periferia di Parma. Una volta a casa Pesci ha chiamato Wilson Ndu Anihem, suo spacciatore di fiducia, per acquistare droga. Dopo aver assunto lo stupefacente c’è stato un rapporto sessuale, poi la situazione è rapidamente degenerata. La vittima sarebbe stata colpita da una frustata alle spalle, poi Pesci con il nigeriano 53enne avrebbero immobilizzato e imbavagliato la ragazza infliggendo violenze brutali per tutta la notte. Alle sette del mattino Pesci ha chiamato un taxi che ha riportato la giovane a casa.
Al termine dell’interrogatorio di garanzia, l’avvocato Antonio Dimichele ha puntato il dito contro la ragazza di 21 anni di Parma che ha accusato il suo assistito: «I 45 giorni di prognosi non sono dovuti al fatto che la ragazza è stata legata e seviziata per cinque ore». Il legale ha aggiunto, come riportato da ParmaToday, che dai referti medici presenti negli atti «non ci sono segni di violenza sessuale nelle parti intime». I giorni di prognosi «sono esclusivamente dovuti a delle ecchimosi, provocate da giochi durante i quali la ragazza era totalmente consenziente». Ora i due legali di Federico Pesci valuteranno la possibilità di chiedere l’istanza di scarcerazione: «Leggeremo gli atti e faremo le valutazioni del caso: anche perchè sono passati pochi giorni dall’esecuzione della custodia cautelare all’interrogatorio di garanzia, che si è svolto oggi».