Mentre si attende a ore, stando alle sue stesse parole, la nomina del Commissario straordinario per Genova che, a meno di clamorose sorprese, sarà Claudio Gemme, oggi è stato il giorno di Matteo Salvini a Genova: il Ministro dell’Interno, attaccata dall’ex titolare del dicastero alla Difesa, Roberta Pinotti, quale responsabile delle mancanze contenute nel Decreto per la città ligure a seguito del crollo del viadotto Morandi, oggi è stato in città e ha promesso, parlando ad alcuni sfollati, di essere disposto a tornarvi anche una volta a settimana se ciò dovesse servire. Per il leader del Carroccio, al di là delle polemiche, c’è stato infatti un vero e proprio bagno di folla in occasione del Zena Fest nel corso della serata di ieri e oggi l’incontro con gli sfollati. Tornando sul Decreto, il vicepremier ha ammesso che “tutto si può migliorare e poi ha promesso lo stanziamento di altri fondi entro dicembre, “come dimostrato dalla Manovra economica” e garantendo che, in merito alla questione dell’esclusione di Autostrade dalla gara per la ricostruzione, che non teme i ricorsi dato che “nessuno ha voglia di farli sulla pelle delle vittime”. (agg. di R. G. Flore)
PINOTTI CRITICA SALVINI
Dopo che il Ministro Salvini ha confermato che sul Decreto hanno deciso (e decideranno) il premier Conte, Toninelli e i due commissari (Toti e il prossimo di nomina da Palazzo Chigi, quasi certamente Claudio Gemme) le opposizioni tornano alla carica e mettono ancora una volta Salvini nel “mirino”. «Art.95 della Costituzione: ‘Il Presidente del Consiglio dei Ministri dirige la politica generale del Governo e ne è responsabile. Mantiene l’unità di indirizzo politico ed amministrativo, promuovendo e coordinando l’attività dei Ministri. I Ministri sono responsabili COLLEGIALMENTE degli atti del Consiglio dei Ministri, e individualmente degli atti dei loro dicasteri», scrive su Facebook l’ex ministro alla Difesa, Roberta Pinotti. Secondo la genovese di nascita e di elezione, il Ministro degli Interni la fa “troppo facile” quando spiega che il Decreto Genova non è materia di sua competenza. «Troppo comodo scaricare le colpe. Il decreto su Genova non è adeguato ed è espressione collegiale del Consiglio dei Ministri, quindi approvato e condiviso anche da Lei, che ne è responsabile tanto quanto i suoi colleghi», conclude la Pinotti sempre sui social. (agg. di Niccolò Magnani)
SALVINI AGLI SFOLLATI: “SI AUMENTA IL DEFICIT PER GLI AIUTI”
Secondo fonti di Governo riportate dal Secolo XIX, il decreto Genova è stato trasmesso oggi pomeriggio alla Camera dei Deputati: il provvedimento è stato assegnato, in particolare, alle Commissioni Ambiente e Trasporti, in attesa di capire come e in che modo verrà pubblicato con il relativo nome del Commissario ancora non confermato ufficialmente. Sempre parlando da Genova, il Ministro Salvini aggiunge «Nel decreto urgenze vanno inseriti più fondi per le imprese di Genova. Se ci dicono che si sfora il deficit dello 0,1 per cento chi se ne frega. Se è per aiutare i genovesi si aumenti pure il deficit». Il Governatore Toti invece continua a richiedere profondi cambiamenti a quello stesso Decreto, visto che «c’è bisogno di più risorse, sono sicuro che in Parlamento si potrà fare qualcosa, me lo auguro, poi ciascuno si prenderà le sue responsabilità». Secondo il Commissario all’emergenza, il decreto del Governo «non lo condividiamo nell’impostazione ma siccome è stato fatto, cerchiamo di renderlo il migliore possibile». (agg. di Niccolò Magnani)
SALVINI, “NON FACCIO NOMI SUL COMMISSARIO”
«Noi abbiamo fatto tutte le proposte che dovevamo fare, adesso tocca al presidente del Consiglio l’onere e l’onore di scegliere, spero oggi, ma io non faccio nomi»: così Matteo Salvini intervenendo nel capoluogo ligure per l’intitolazione del distaccamento di Genova Est dei Vigili del Fuoco al caposquadra Mario Meloncelli. Solo poche ore prima Toti invece aveva di fatto “confermato” Gemme, sempre più in pole position per ottenere quella carica che il premier Conte è pronto a nominare nelle prossime ore. «Ai vigili del Fuoco non si devono più dare solo pacche sulle spalle: parliamo dell’età media, dei mezzi… andiamo a esaurire una graduatoria che è aperta da 10 anni. In “manovra” cerchiamo con le unghie e con i denti di portare a casa le 1500 nuove assunzioni», ha aggiunto il Ministro degli Interni, accanto al sindaco di Genova Marco Bucci che ha ancora una volta ringraziato i vigili per quanto fatto durante l’emergenza del Morandi, «Vi chiederemo ancora tanto, per accompagnare nelle case gli sfollati e per riaprire le strade della Valpolcevera». (agg. di Niccolò Magnani)
CONTE, “A ORE NOMINO IL COMMISSARIO”
Con un lungo post su Facebook, il Premier Giuseppe Conte annuncia che nel giro di poche ore verrà reso noto il nome del Commissario alla ricostruzione per la tragedia di Genova: «Ponte Morandi, nelle prossime ore, formalizzerò la nomina del commissario per la ricostruzione. Questo è un governo che ha messo gli ‘ultimi’ al centro delle proprie politiche, accogliendo e garantendo protezione a chi scappa da guerre o da persecuzioni, creando i presupposti per ridare dignità ai lavoratori, per sollevare dalla povertà milioni di italiani, per ripristinare sicurezza e legalità, per assicurare davvero il diritto alla salute a tutti e non lasciare ai margini nessuno». In merito al nome, è ormai certo si tratti di Claudio Gemme (qui un breve profilo, ndr) n.1 di Fincantieri e persona esperta nella messa in sicurezza e ricostruzione di grandi cantieri in tutta Italia, e non solo: secondo il Governatore ligure, e Commissario all’Emergenza, Giovanni Toti «Abbiamo parlato di alcuni nomi con il presidente Conte, e Claudio Gemme è tra questi. Ora il governo deve assumersi la responsabilità, per quanto ci riguarda ci opporremo a tutti i nomi strampalati e daremo il nostro gradimento a quelli giusti. E Gemme è quello giusto». (agg. di Niccolò Magnani)
COMMISSIONE MIT “AUTOSTRADE NON CONTROLLÒ CARROPONTE”
Dalla Commissione Mit sul crollo del Ponte Morandi emergono nuovi inquietanti dettagli che rimettono al centro delle critiche (e delle indagini ovviamente) la società concessionaria dell’A7, quell’Autostrade per l’Italia che il Decreto Genova del Governo vuole in tutti modi contrastare. «Aspetti discordanti tra il progetto e la relativa messa in opera, nessuna cautela per evitare il potenziale tranciamento delle armature, e ancora inserimento di viti o staffe sistemate in modo da arrecare danni, anche gravi, alla struttura»: emergono grossi problemi sul carroponte del Morandi dalle 227 pagine della commissione ispettiva del Ministero, riportate con ampi stralci oggi dal Secolo XIX in merito ai primi 60 giorni di indagini dopo il crollo terribile di metà agosto. I magistrati Massimo Terrile e Walter Cotugno vogliono necessariamente sviluppare una serie di accertamenti: l’installazione del carroponte è il nodo del problema, pare dalle prime impressioni investigative, «sono emersi aspetti discordanti tra quello che doveva essere il progetto di installazione della struttura e quello che effettivamente è stato realizzato sulla base dei sopralluoghi sulle macerie» scrivono ancora i magistrati. (agg. di Niccolò Magnani)
DECRETO GENOVA, TONINELLI: “LO RAFFORZEREMO”
Si riaccende lo scontro tra il ministro Toninelli e il governatore Toti sulla ricostruzione del ponte di Genova dopo il crollo del Morandi. Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Genova è stato il titolare del Mit a scrivere su Facebook:”E’ dal 14 agosto che sto lavorando duro e senza sosta per ridare a Genova e ai Genovesi la dignità che meritano. E soprattutto un ponte solido il più presto possibile. Nel decreto in vigore c’è molto per il monitoraggio e la sicurezza delle infrastrutture, di cui lo Stato non si è mai davvero fatto carico. Ma ci sono soprattutto tante misure concrete per la città, per i suoi abitanti, per le imprese e per il porto. Misure che rafforzeremo ulteriormente in Parlamento“. Tra le misure in questione, visibili nel post qui sotto, Toninelli ne elenca in particolare una che ha fatto storcere il naso a Toti:”Il commissario straordinario avrà pieni poteri e risorse per ricostruire il ponte saltando le normali pastoie burocratiche. E grazie al decreto sarà blindato dal punto di vista giuridico, per cui potrà agire senza il timore di possibili ricorsi”. Il governatore ligure, infatti, la pensa molto diversamente.
TOTI, “TEMIAMO RICORSI”
La risposta di Toti al post di Toninelli la dice lunga sulla diversità di vedute tra i due:”Caro Ministro Toninelli,
se come scrive su Facebook vuole davvero ridare dignità ai genovesi, cominciamo evitando di proporre ponti dove giocare a bocce e fare grigliate. Secondo, diciamo la verità: il Decreto non mette per nulla al sicuro da ricorsi e lentezze burocratiche. Anzi, proprio per come è scritto li temiamo tantissimo”. Ma per Toti non è questo l’unica pecca del Decreto Genova: secondo l’esponente di Forza Italia, infatti, “è la prima volta nella storia che invece di far riparare il danno a chi lo ha fatto, si prevedono addirittura 300 milioni dei contribuenti per anticipare i soldi necessari”. Toti lamenta anche la mancanza di risorse:”Troviamo soldi veri per il Porto, si parlava di 100 milioni all’anno, ne sono previsti 15. Troviamo i soldi per l’autotrasporto, previsti solo per gli ultimi tre mesi di quest’anno. Troviamo i soldi per le imprese e per gli sfollati. Infine, perché il Decreto non contiene i fondi per il Terzo Valico ferroviario? Anzi, perché sono bloccati anche i fondi già stanziati? I liguri si sono espressi e vogliono quell’opera, così come la vogliono tutte le imprese del nord-ovest. Caro Ministro come si permette di metterla in discussione?”. Toti conclude con un’altra domanda:”Chi pagherà la Gronda di Ponente? Quel cantiere, dopo anni, avrebbe dovuto partire nei primi tre mesi del 2019, quindi tra 120 giorni da oggi. Stiamo aspettando il suo impegno affinché i tempi vengano rispettati. Dignità fa rima con verità. Genova e la Liguria vogliono ascoltare impegni veri”.