Il primo servizio delle Iene Show è firmato Pecoraro. Si parla del ponte Morandi, il viadotto crollato a Genova quest’estate causando decine di morti. Un reportage che cerca di spiegare i perchè del cedimento dei piloni. In studio, al termine del video, Matteo Viviani aggiunge alcuni dati importanti sulle spese effettuate da società Autostrade per quanto riguarda la manutenzione. Nadia Toffa calca la mano, poi apre le porte ad Autostrade per eventuale repliche. Matteo Viviani si augura che venga fatta giustizia per le vittime di Genova e che il nuovo ponte venga costruito alla svelta. Anche Filippo Roma ha dato un’occhiata agli altri viadotti in giro per l’Italia, concentrandosi soprattutto sul centro italia. I cittadini sono preoccupati, specialmente dopo quanto accaduto a Genova nella tragedia del Ponte Morandi. Il reportage si intitola ‘I viadotti delle autostrade A24/A25 a rischio crollo?’. La iena cerca di approfondire recandosi direttamente al Ministero dei Trasporti, dove intervista l’attuale ministro Toninelli, che ammette: “Io non dormo la notte. Prima di tutto vogliamo mettere in sicurezza i cittadini”. (Aggiornamento Jacopo D’Antuono)
IL SERVIZIO ALLE IENE
Anche la trasmissione Le Iene ha voluto fare luce su uno dei maggiori disastri avvenuti in Italia negli ultimi tempi e che riguarda il crollo del ponte Morandi, avvenuto a Genova lo scorso 14 agosto. Sono stati in tutto 43 i morti registrati in seguito al collasso di un tratto del viadotto Polcevera, avvenuto poco prima di mezzogiorno, nel bel mezzo di uno dei tanti nubifragi che hanno interessato l’Italia in questa estate che ci siamo lasciati alle spalle da quale giorno. I 200 metri sulla zona fluviale e industriale di Sampierdarena sono crollati dopo il cedimento di uno degli stralli del pilone 9. Tra le vittime del disastro che ha messo in ginocchio ma non del tutto annientato Genova erano in gran parte automobilisti ma anche operatori della municipalizzata dei rifiuti, semplici operai che proprio in quel momento si trovavano al lavoro nell’area sottostante. Le indagini relative al crollo del ponte Morandi proseguono e proprio nella giornata di ieri, presso il palazzo di Giustizia si è svolto l’interrogatorio di Bruno Santoro, dirigente della Divisione 1 della Direzione generale del Mit, ascoltato in procura dal pm Massimo Terrile. Santoro è stato il primo indagato a parlare davanti ai magistrati poichè fino ad oggi tutti gli altri – sono sei in tutto quelli convocati – si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
CROLLO PONTE MORANDI A GENOVA: INCHIESTA LE IENE
Se da una parte proseguono le indagini sul ponte Morandi crollato, dall’altra il Decreto Genova è stato ufficialmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed è entrato in vigore nella giornata di ieri stabilendo in 46 articoli le disposizioni urgenti per la città. “Con il decreto e il commissario daremo a Genova e all’Italia tutte le risposte che meritano nel minor tempo possibile”, ha commentato il ministro Toninelli su Facebook. A tentare di fornire ulteriori risposte sarà anche la trasmissione Le Iene attraverso una interessante inchiesta condotta da Gaetano Pecoraro e che svela tutti i numeri, quelli davvero importanti, dietro il crollo del ponte Morandi. L’inviato cerca di rispondere ad una domanda fondamentale: perché il ponte di Genova è crollato? E per farlo parte dagli interventi strutturali compiuti fino al crollo. Dal 1982 al 1999, i soldi spesi per gli interventi strutturali ammontavano a poco più di 24 milioni di euro, circa un milione e tre all’anno. Dal 1999 all’estate drammatica del 2018, le spesa è stata appena di 470 mila euro, ovvero 23mila euro l’anno, una cifra 57 volte inferiore. Pecoraro ha sentito il procuratore Cozzi in merito ai conti della società Autostrade, facendo indignare non poco il magistrato genovese.