Una doppia presenza dall’alto carico simbolico quella dei ministri degli Esteri di Italia e Germania in occasione del 74esimo anniversario degli eccidi nazifascisti di Marzabotto. Fianco a fianco, Enzo Moavero Milanesi e Heiko Mass, come mai prima era accaduto nella storia, hanno voluto ricordare le vittime morte sull’appennino emiliano. Come riportato da Il Messaggero, nella sola Marzabotto le truppe naziste e fasciste uccisero 770 persone, 217 delle quali bambini. Il ministro tedesco Maas ha pronunciato parole dal chiaro stampo europeista:”Se i populisti predicano nazionalismo noi vogliamo adoperarci per una maggiore libertà, maggior rispetto, maggiore amicizia italo-tedesca». Quello dell’unità europea, ha detto, “oggi sembra un progetto coraggioso. L’Italia ha svolto un ruolo fondamentale, lo deve svolgere ora e anche in avvenire”. (agg. di Dario D’Angelo)



MOAVERO, “XENOFOBIA PERICOLOSA”

Dopo la strage di Sant’Anna di Stazzema, i soldati nazisti fecero terra bruciata a Marzabotto: tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944 le SS trucidarono circa 770 civili, oltre 200 dei quali erano bambini. Oggi il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi ha celebrato il 74esimo anniversario della strage insieme all’omologo tedesco Heiko Mass. Il ministro ha ricordato che quelli delle guerre, della prima parte del Novecento e del conflitto nei Balcani negli Anni Novanta, «sono dei fantasmi che possono risvegliarsi, non sono chiusi sui libri di storia: sentimenti di xenofobia, rivalità, dispute sono pericolosi perché possono risvegliare fantasmi che vorremmo chiudere nei libri della storia». Come riportato dall’Ansa, il ministro Moavero Milanesi ha evidenziato l’importanza di coltivare la memoria «non per serbare rancore ma per non dimenticare così da non ricadere nei medesimi errori». (agg. di Silvana Palazzo)



STRAGE MARZABOTTO, MINISTRO TEDESCO MAAS CHIEDE SCUSA

Sono parole di scusa quelle pronunciate dal ministro tedesco degli esteri Heiko Maas, presente a Marzabotto per la commemorazione degli eccidi nazifascisti nel loro 74esimo anniversario. Come riportato da La Repubblica, insieme a lui era presente il titolare della Farnesina, Enzo Moavero Milanesi, che su Twitter ha voluto rimarcare:”È la prima volta che i ministri degli Esteri dei nostri Paesi sono presenti ed è importante perché dimostra che abbiamo superato gli orrori della seconda guerra mondiale”. Ma le parole che fanno più notizia, su questo ci sono pochi dubbi, sono quelle di Maas:”Come ministro degli Esteri tedesco dico con profondo dolore e grande vergogna che mi inchino davanti alle vittime e ai loro familiari. Non è scontato che un ministro degli Esteri tedesco possa essere qui dove i miei connazionali hanno portato morte“. Una visita dunque densa di significato, andata in scena nei luoghi della strage di Marzabotto, dove tante vittime innocenti vennero massacrate dalle truppe nazifasciste che volevano fare “terra bruciata” attorno alle formazioni partigiane sterminando le popolazioni che le appoggiavano. 



MOAVERO, “NON DISPERDIAMO VALORI UE”

Celebrare stragi come quella di Marzabotto, perlopiù alla presenza di rappresentanti di primo piano di due Paesi come Italia e Germania direttamente coinvolti nella Seconda Guerra Mondiale, può servire a rendersi conto dell’importanza dell’Europa e dei 70 anni di pace che ha assicurato al continente, soprattutto nei giorni in cui l’Unione sembra vacillare. E in questo senso è apparso molto europeista il messaggio di Moavero Milanesi, che ha dichiarato:”Non disperdiamo i valori dell’Ue, manteniamo viva questa costruzione” creata “negli ultimi 70 anni. Pensiamo quanto sia importante condividere e essere insieme in Europa non solo per tenere lontane le rivalità che portarono alle guerre ma per preservare le conquiste dell’Europa unita che hanno dato a tutti noi un inedito e diffuso benessere, dovuto anche alla capacità di unire economie e sforzi per poter progredire insieme”. Come riportato da La Repubblica, Moavero ha aggiunto:”Essere qui insieme vuol dire Italia e Germania insieme, mano nella mano, per portare avanti il disegno dell’Unione Europea”.