La guardia di finanza ha sequestrato ben 240mila chilogrammi di pellet cancerogeno nel nord del nostro paese. Si parla di 16mila sacchi da circa 15 chili l’uno di combustibile. Si parla di formaldeide confiscata tra Piemonte, Lombardia e Veneto. L’operazione ha portato a tre denunce e a una vera e propria indagine. Questa è stata lanciata in un negozio in provincia di Biella che vendeva dei sacchi di combustibile con al suo interno delle massicce percentuali di collanti e formaldeide che sono fortemente cancerogeni per la salute dell’uomo. Si è arrivati così da questo negozio ai fornitori e importatori della seguente confezioni. Così è stato facile confiscare tutto il materiale in questione. Ovviamente la motivazione è legata alla salute delle persone al di là dell’ovvia illegalità del fatto.



CONCORRENZA SLEALE OLTRE A DANNO PER LA SALUTE

Oltre al danno per la salute e per l’ambiente questa situazione ha evidenziato come la guardia di finanza abbia fermato un sistema illecito. Si tratta di una vera e propria situazione di concorrenza sleale perché il pellet veniva prodotto con dei materiali di scarto e quindi si poteva andare a lavorare sulla possibilità di abbassare decisamente i costi di fabbricazione. Questi erano decisamente più bassi di quelli della concorrenza. Gli altri operatori del settore, che rispettano le norme, si trovavano ovviamente in una posizione di svantaggio contro chi vendeva illegalmente, e senza avvisare dei rischi, un pellet più economico e decisamente pericoloso.

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