Come ha detto diverse volte papa Francesco, i sacerdoti che celebrano matrimoni e funerali non dovrebbero chiedere nessun pagamento, seppure in forma di offerta come si fa di solito. C’è invece chi ha dei tariffari precisi, ma la provocazione del sacerdote veneto, come lui stesso ha spiegato, è appunto una provocazione per invitare le spose che si presentano nella sua chiesa a vestirsi in modo adeguato al luogo. Non una tassa dunque, ma un invito a pensare a quello che si sta facendo, un sacramento, e non una sfilata di moda per di già, come ha giustamente precisato lui, il più delle volte volgare (Agg. Paolo Vites)
PIU’ E’ SVESTITA PIU’ SI PAGA
Una tassa per le spose troppo scollate all’altare. È questa la proposta di un parroco di Mira, alle porte di Venezia, che non ne può più di celebrare matrimoni con spose troppo succinte. Quella di don Cristiano Bobbo è senza dubbio una provocazione, oltre che un invito alla riflessione per i suoi parrocchiani. E quindi il prete ha preso carta e penna e ha scritto ai fedeli, spiegando che l’abito della sposa «molto spesso si presenta sguaiato e volgare, inadatto alla circostanza». E quindi propone di introdurre una tassa sulla sposa: «Chi più si presenta svestita più paga». Nel notiziario della parrocchia, don Cristiano ha raccontato la storia di un paese in cui il parroco che celebrava i matrimoni era solito ricevere un’offerta proporzionata alla bellezza della sposa: più era bella, più pesante era la busta. E allora, facendo le dovute proporzioni, don Cristiano sta pensando di fare lo stesso con le spose troppo scollate.
PRETE CONTRO SPOSE SCOLLATE: “TASSA SE ABITO È SUCCINTO”
La provocazione di don Cristiano Bobbo è finita sulle pagine del Gazzettino, che ha ricostruito la vicenda e interpellato il prete che ha proposto di istituire «una sorta di offerta da riscuotere in proporzione alla decenza dell’abito della sposa che molto spesso si presenta sguaiato e volgare, inadatto alla circostanza. Così, chi più si presenta svestita, più paga». Le parole del parroco di Mira non sono piaciute a qualcuno, infatti in paese pare che non siano mancate le polemiche per il suo notiziario. «È stata solo una provocazione scherzosa», precisa il sacerdote al quotidiano. Ma ogni provocazione nasce, come molte altre riflessioni, «da fatti che accadono spesso nella vita di parrocchia. In questo caso è stata suscitata dalla considerazione che le nozze spesso sono considerate più un evento che una scelta maturata e condivisa». E quindi il prete conclude: «Certi dettagli non vanno sottovalutati».