Dai media macedoni giungono nuovi inquietanti dettagli in merito al massacro dell’intera famiglia di origini friulane avvenuto lo scorso 27 agosto a Debar, in Macedonia. Ad uccidere Amit Pocesta, la moglie Nazmie e la figlia 14enne Anila sarebbe stata proprio Blerta Pocesta, figlia 28enne e sorella maggiore delle tre vittime. La giovane, come spiega Corriere del Veneto, avrebbe commissionato l’omicidio dei genitori pagando 700 euro e offrendo un posto di lavoro in Italia. Ad aiutarla nel suo piano criminale sarebbe stato il fidanzato 31enne Ferdi Gashi, che al prezzo di 400 euro le avrebbe procurato una pistola. Sarebbe questa la ricostruzione fatta dagli inquirenti della procura di Gotivar a distanza di due giorni dall’arresto di Blerta, del fidanzato e dello zio 61enne di quest’ultimo. Ma i giornali locali avrebbero fatto molti di più, spingendosi oltre fino a riferire anche il presunto movente dietro l’assurdo massacro familiare, da ricercare proprio nella relazione che la primogenita aveva con il 31enne, un uomo sposato e padre di due bambine e che non sarebbe stata affatto voluta dai genitori. L’uomo avrebbe precedenti penali e questo avrebbe portato Amit a non volerlo accettare al fianco della figlia.



FAMIGLIA OSTACOLAVA LA SUA RELAZIONE?

Un triplice delitto studiato nei dettagli a causa della mancata accettazione della sua famiglia nei confronti della sua relazione. La conferma sarebbe giunta da un cugino di Blerta, Amir, che vive a Cordignano e che, secondo quanto riferito dal Corriere del Veneto, avrebbe commentato: “In paese, a Dibar, è quel che si dice. Che lei volesse uccidere mio zio perché lui non accettava la relazione con quell’uomo. Che il piano prevedesse solo l’uccisione di Amit, ma che qualcosa sia andato storto e che per questo anche mia zia e mia cugina siano state uccise”. Secondo un quotidiano macedone in lingua albanese Koha, invece – spiega Il Gazzettino – la giovane avrebbe detto: “Non mi permettevano di sposare un italiano”. Gli inquirenti, tuttavia, starebbero ancora indagando sul movente e sia in Macedonia che in Italia non si esclude nessuna pista. Oltre alla relazione osteggiata con l’uomo, con precedenti, potrebbe esserci anche un movente economico. Gli investigatori, infatti, stanno indagando sui conti della famiglia e su una polizza vita che a quanto pare Amit aveva sottoscritto a favore delle figlie su suggerimento della stessa Blerta. Su questo aspetto però non mancherebbero i dubbi del cugino: “Mia cugina non aveva problemi di soldi. I miei zii hanno sempre lavorato e risparmiato molto, e non le hanno fatto mai mancare nulla. Non so se c’era una polizza, ma mi sembra assurdo che l’abbia fatto per questo. Lavorava, viaggiava, aveva una bella macchina”.

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