Sulla questione dei sei migranti picchiati selvaggiamente da alcuni delinquenti a Partinico, in provincia di Palermo, è intervenuto Marco Pisano, comandante della compagnia locale. Ai microfoni di Repubblica Tv ha spiegato come si è svolta la vicenda: «Il pretesto è da ricercarsi nella volontà di trovare un punto di scontro con questi ragazzi che stavano festeggiando il ferragosto come altri in quella spiaggia. Gli italiani si sono avvicinati con una scusa banale, chiedendo come stessero e se avevano bisogno di qualcosa, e i ragazzi di colore hanno risposto in maniera evasiva, evitando di esporsi a questa provocazione. Subito dopo sono partite offese a sfondo razziale, i ragazzi italiani rivendicavano il diritto esclusivo di stare in quel pub, in quel territorio, cosa che secondo loro non era consentita agli stranieri». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



IL VIDEO CHOC

Non c’è altro modo, se non con l’espressione “aggressione razzista”, per definire quanto accaduto a Partinico (Palermo) a Ferragosto, quando sei giovani immigrati provenienti dal Gambia sono stati oggetto di un tremendo pestaggio: picchiati, presi a pietrate e pesantemente insultati su una spiaggia  di Trappeto. Come riportato da Quotidiano.net, i 7 arrestati (4 in carcere e 3 ai domiciliari) non hanno posto fine alla loro missione punitiva neanche quando i minorenni accompagnati da un’educatrice italiana hanno posto fine ai loro festeggiamenti di Ferragosto cercando rifugio sul pulmino del loro centro di accoglienza. Gli aggressori li hanno infatti inseguiti con varie auto sino al centro abitato di Partinico: lì sono stati speronati, bloccati e costretti a scendere e nuovamente aggrediti con calci, pugni, bastoni, pietre e spranghe di ferro. Una violenza inaudita



I 7 AVEVANO PISTOLA IN PUGNO

Il racconto fatto dagli inquirenti di quei bruttissimi momenti passati dai 6 ragazzini del Gambia è inquietante e rappresenta tutto ciò che di becero si possa pensare in merito al “degrado” razzista che alcuni lati della nostra società è riuscita a “raggiungere”. All’esterno del locale stavano attendendo la loro educatrice che li riportasse in comunità dopo la festa di Ferragosto, quando avvenne l’incontro con gli aggressori: «che ca…o ridete? Voi venite qua nel nostro territorio, perché non andate in Africa?» e poi giù altri insulti prima del definitivo pestaggio fatto con mazze e bastone di legno. Addirittura qualcuno aveva delle pistole in mano che brandivano contro i ragazzini minorenni: «Neri di mer..a, dovete morire, vi ammazziamo tutti. Falli scendere che li porti in comunità tutti morti», avrebbero urlato contro l’educatrice che stava proteggendo i migranti. Pare però che le persone coinvolte fossero ben più di 7 e si stanno infatti cercando gli altri che avrebbero partecipato/non mosso un dito durante il pestaggio e l’aggressione xenofoba. (agg. di Niccolò Magnani)



7 ARRESTI A PALERMO

Sette persone sono finite in carcere o agli arresti domiciliari con le gravi accuse di violenza privata e lesioni con l’aggravante dell’odio razziale. Un’ottava persona, Maria Cristina Schirò, resta invece indagata. Il gruppo di malavitosi ha aggredito verbalmente sei migranti minorenni e la loro responsabile del centro accoglienza, semplicemente perché si stava divertendo, e ciò avrebbe dato fastidio agli aggressori, che hanno poi agito spinti da un odio xenofobo. «Una prolungata e selvaggia aggressione dettata da abiette finalità di discriminazione razziale», le parole del gip Walter Turturici, a motivazione dei provvedimenti presi nei confronti dei sette di cui sopra. Durante le indagini i carabinieri della compagnia locale hanno ascoltato 4 testimoni, hanno perquisito case e auto, e hanno anche visionato i filmati delle telecamere che hanno ripreso la seconda fase dell’aggressione. I sei migranti, saliti sul pulmino, sono stati infatti inseguiti, tamponati e accerchiati da quattro auto, poi costretti a fermarsi, come riferisce La Repubblica: una violenza inaudita e senza alcuna logica. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

AGGRESSIONE XENOFOBA A PALERMO

Gravissima aggressione ai danni di alcuni minorenni extracomunitari, avvenuta poco meno di un mese fa in provincia di Palermo. Fra Trappeto e Partinico sette persone, fra cui tre donne (una aveva anche un bambino in braccio), hanno aggredito, minacciato e picchiato violentemente un gruppo di sei extracomunitari minorenni, per il semplice fatto che si stessero divertendo la sera di ferragosto. Il gruppetto di origini gambiane, come riferisce l’edizione online de La Repubblica, era in riva al mare, davanti ad un pub di Ciammarita, e stava ridendo e scherzando. Peccato però che tale situazione non andasse a genio ai sette di cui sopra, che con la scusa di attaccare bottone hanno iniziato ad inveirgli contro con insulti e parole.

PERSONE GIA’ NOTE ALLE FORZE DELL’ORDINE

Quindi sono passati in breve tempo dalle parole ai fatti, con schiaffi, pugni, lanci di pietre, colpi di mazze da baseball e spranghe. Ferita anche l’operatrice del centro di accoglienza che era arrivata in soccorso dei sei minorenni, e in totale le prognosi per gli aggrediti sono state dai 5 ai 20 giorni. La polizia, dopo un’indagine in cui ha ascoltato anche alcuni testimoni oculari, è risalita ai responsabili, tutti facenti parte della stessa famiglia: Antonino Rossello, Roberto Vitale, il fratello Salvatore ed Emanuele Spitaleri, sono finiti in manette, mentre per Valentina Mattina, moglie di Spitaleri e sorellastra dei Vitale, Giacomo Vitale, padre di Roberto e Salvatore, e la moglie di Giacomo, Rosa Inverga, sono stati disposti gli arresti domiciliari. Si tratta di persone già note alle forze dell’ordine, per una serie di precedenti come rapina, furto, lesioni, spaccio e quant’altro.