Nuovo fastidioso episodio di assenteismo scoperto nelle scorse ore presso alcuni uffici pubblici di Massa Carrara, in Toscana. In particolare, 26 persone dipendenti della Provincia e del Genio Civile, sono finite agli arresti domiciliari, per un totale di 70 indagati. Curioso quanto pubblica l’edizione online de La Nazione, che svela come lo scorso anno, una fuga di notizia rivelò la presenza sul portone di Palazzo Ducale di una telecamera, che catturava appunto il via-vai dei furbetti del cartellino: molti ex assenteisti decisero quindi di porre fine al loro andazzo scorretto, iniziando a lavorare sul serio. Peccato però che non tutti recepirono il messaggio, e di conseguenza alcuni proseguirono la propria attività di assenti perenni, magari con qualche precauzione in più: «In questi mesi di osservazione – rivela il tenente colonnello Tiziano Marchi – abbiamo scoperto che qualcuno non usciva più dalla porta principale ma dalla porta secondaria. E c’era persino chi usava la porta di casa del custode». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



INVECE DI LAVORARE…

26 persone sono finite agli arresti domiciliari con l’accusa di assenteismo, tutti dipendenti della Provincia di Massa Carrara e del Genio Civile. L’edizione online de La Nazione riporta alcuni dei comportamenti illeciti tenuti dai fermati, come ad esempio un lavoratore che dopo aver timbrato il cartellino tornava con frequenza quasi giornaliera presso il bar tabacchi della famiglia, dove lavorava regolarmente: in poche parole, veniva pagato dallo stato ma svolgeva le sue mansioni presso la piccola impresa di famiglia. Stessa cosa faceva un altro dipendente, che timbrava il cartellino presso gli uffici comunali, quindi andava a lavorare presso il tabacchino/rivendita dei giornali di famiglia. C’era anche chi frequentava la palestra, chi faceva la spesa, chi invece andava dal parrucchiere, mentre il martedì era il giorno del mercato, e le assenze lavorative crescevano in maniera esponenziale. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



DANNO PER LO STATO ENORME

Gli episodi contestati coprono un arco di tempo di oltre due anni, a partire dall’ottobre 2016 alo scorso maggio, e secondo gli inquirenti avrebbero cagionato allo Stato un danno erariale di proporzioni ingenti, con un totale di 2600 ore di lavoro sottratte e per 4900 episodi di assenze ingiustificate. Il nuovo capitolo dei “furbetti del cartellino” che sta andando in scena a Massa Carrara ha portato nelle ultime ore la Procura a disporre 26 ordinanze di arresti domiciliari ai danni di altrettanti dipendenti della pubblica amministrazione, colpevoli di assenze ingiustificate e ripetute utilizzando i ben noti stratagemmi e di disservizi frequenti e ripetuti ai cittadini. A essere interessati sono stati non solo i centri di Massa e Carrara, ma anche Viareggio, Pisa, Sarzana e Montignoso, che hanno visto andare in scena diverse perquisizioni nelle sedi del Genio Civile ella Toscana coinvolgendo però anche dipendenti di altri enti pubblici quali quelli dei servizi sociali, energia, servizi direzionali, autorizzazioni ambientali e rifiuti. (agg. R. G. Flore)



“SPICCATO SENSO DI IMPUNITA'”

Nella nota emessa dalla Procura di Massa Carrara, spicca uno dei motivi che hanno portato alla maxi operazione contro i “furbetti” dipendenti pubblici dell’area toscana: «ciò che ancor più destabilizza e preoccupa è lo spiccato senso di impunità manifestato da coloro che, nonostante i chiari segni di una inchiesta penale in corso, dopo una iniziale limitazione o interruzione dell’attività delittuosa, hanno ripreso con regolarità le loro condotte truffaldine nei confronti dell’Ente di riferimento». Ad esempio quel dipendente che quasi tutti giorni lasciava il suo posto di lavoro per recarsi al tabacchino di rivendita giornali che teneva con la famiglia, ed effettuava servizio al banco senza alcun timore di essere notato dai clienti che ben lo conoscevano. «Il quadro complessivo tratteggiato dalle indagini – conclude la nota dei magistrati – è davvero desolante e restituisce uno spaccato impietoso del lavoro pubblico concepito (anche) quale occasione per soddisfare i più eterogenei interessi personalistici a spese dei contribuenti pubblici, interessi che, nella loro attrattività, prevalgono sull’onestà e sul senso del dovere». (agg. di Niccolò Magnani)

TRA I “FURBETTI” ANCHE IL COMANDANTE DEI VIGILI

Emergono ulteriori dettagli in merito all’operazione dei carabinieri condotta in quel di Massa, che hanno portato all’arresto di 26 persone (finite ai domiciliari), con l’aggiunta di altri 3 divieti di dimora, nei confronti di dipendenti della Provincia e del Genio Civile. In particolare, fa sapere l’edizione online de La Repubblica citando gli investigatori, fra gli arrestati vi sarebbero anche il comandante della polizia provinciale di Massa, l’autista del presidente della provincia, un messo notificatore della provincia stessa, e infine, 10 funzionari del Genio civile. In totale sarebbero 70 le persone finite sul registro degli indagati, con l’accusa di prassi di assenteismo ingiustificato. Sono attesi aggiornamenti in merito a questa triste vicenda, essendo in corso una conferenza stampa apposita presso la procura di Massa. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

TORNANO I FURBETTI DEL QUARTIERINO

Tornano d’attualità i furbetti del cartellino. Ancora una volta le forze dell’ordine hanno pizzicato dei dipendenti pubblici che facevano di tutto… tranne che lavorare. Questa volta è capitato in Toscana, precisamente a Massa Carrara, dove 26 dipendenti della Provincia e del Genio Civile, sono finti agli arresti domiciliari per aver appunto timbrato, nonostante durante la giornata lavorativa facessero tutt’altro. Nonostante i rischi penali in cui si incorre attuando questa spiacevole pratica, proseguono senza sosta gli assenteisti, con casi che si registrano indistintamente da nord a sud. Ulteriori dettagli su questa triste vicenda verranno forniti nel giro di pochi minuti da parte del procuratore di Massa Carrara, Aldo Giubilaro, e dal pubblico ministero Roberto Moramarco, che hanno indetto apposita conferenza stampa in procura dalle ore 11:30. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

26 DIPENDENTI PUBBLICI ARRESTATI

All’alba di oggi è scattata una maxi operazione dei carabinieri di Massa Carrara contro i furbetti del cartellino. Nel mirino i dipendenti degli enti pubblici, in particolare della Provincia e del Genio Civile, 26 dei quali sono finiti agli arresti domiciliari. A darne notizia oggi è il quotidiano Il Tirreno nella sua edizione online che riporta la nota dei carabinieri in merito ai provvedimenti cautelari emessi dal gip del tribunale di Massa. L’attività investigativa svolta nei confronti dei dipendenti della Provincia e del Genio Civile “ha messo in luce l’esistenza di una lunga, consolidata e diffusa prassi di assenteismo ingiustificato realizzato attraverso un sistematico ed ingegnoso aggiramento delle regole che disciplinano il rapporto di pubblico impiego”. Dalle indagini, infatti, sarebbero emerse assenza ingiustificate dal posto di lavoro anche più volte nella medesima giornata. Oltre ai 26 dipendenti finiti agli arresti domiciliari, sono in totale 70 le persone iscritte nel registro degli indagati.

ASSENTEISMO A MASSA CARRARA: MAXI OPERAZIONE

Stando a quanto sostenuto dall’accusa, gli indagati finiti agli arresti domiciliari, tra i dipendenti della provincia di Massa Carrara e del Genio Civile, sarebbero stati sottoposti a costante monitoraggio in un arco temporale piuttosto ampio, ovvero dal novembre 2016 al maggio 2016, tempo durante il quale sarebbe stato conclamato un grave assenteismo. Quasi con cadenza giornaliera, infatti, i dipendenti pubblici erano soliti assentarsi in modo non giustificato dal luogo di lavoro per svolgere le più disparate attività. Sono stati oltre cento i militari impegnati nella massiccia operazione che ha portato all’esecuzione delle 26 misure di custodia cautelare agli arresti domiciliari e altre 3 di divieto di dimora. Come spiega il quotidiano La Nazione, le indagini dei militari culminate nella maxi operazione di oggi si sono svolte non solo nel capoluogo apuano ma anche a Carrara, Montignoso, Sarzana, Viareggio e Pisa.