E’ iniziata la sperimentazione del taser in 12 diverse città italiane. Alcuni corpi delle forze dell’ordine, precisamente i carabinieri, la polizia di stato e la guardia di finanza, saranno dotati di questa nuova arma non letale, in grado di immobilizzare attraverso una scarica elettrica molto potente ma non mortale. Si comincia, come detto sopra, in 12 città, ma il ministro dell’interno Matteo Salvini, ha annunciato che a breve l’uso della pistola elettrica potrebbe essere esteso anche ad altri paesi e soprattutto ad altri corpi, come richiesto dagli stessi: «Lavoreremo per poter usare il Taser anche sui treni – dice il vice premier, come riporta TgCom24.it – e nel pacchetto sicurezza inseriremo una norma per renderlo fruibile agli agenti della polizia locale».
LA PREOCCUPAZIONE DI AMNESTY
Salvini ha quindi aggiunto che a breve si confronterà «con il Guardasigilli per verificare la possibilità di offrire l’arma anche alla polizia penitenziaria come richiesto da alcuni sindacati». Un’arma che però non piace ad alcuni, che la considerano comunque letale nonostante sia pubblicizzata come semplice immobilizzante. Ad alzare la voce è in particolare Amnesty International, che ha scritto al capo della polizia, Gabrielli, esponendo appunto la propria preoccupazione in merito all’utilizzo del taser: «L’uso delle pistole ha avuto, in diversi casi, conseguenze mortali – lancia l’allarme l’onlus – in non pochi casi – prosegue – nei Paesi in cui è già in uso, risulta impiegata nei confronti di persone vulnerabili o che non rappresentano una minaccia seria e immediata per la vita o per la sicurezza degli altri».