Un vero e proprio record quello collezionato da Angelo Cantaffa, un pregiudicato 33enne di Vallefiorita, piccolo comune in provincia di Catanzaro, ribattezzato un “evasore seriale” dopo aver violato per tre volte gli arresti domiciliari a distanza di poche ore. In tre differenti occasioni, infatti, nella giornata di ieri Cantaffa, pur trovandosi in regime restrittivo, è stato sorpreso dai Carabinieri del Comando di Squillace ma alla terza volta, anche alla luce delle gravi e reiterate violazioni, alla fine è stato condotto presso la Casa Circondariale di Catanzaro, dove si trova attualmente in arresto. A riportare l’incredibile vicenda che arriva direttamente dalla Calabria è stata l’agenzia di stampa Ansa, chiarendo come il 33enne fosse stato inizialmente arrestato per furto in appartamento e successivamente scarcerato ma, a distanza di appena sei ore, era finito nuovamente in carcere per il tentato furto in un’altra abitazione. In questo caso però era stato posto agli arresti domiciliari salvo poi essere stato sorpreso in poche ore dai militari mentre violava l’obbligo precedentemente imposto.
EVASORE SERIALE: ORA IN CARCERE
Se è vero che sbagliare è umano ma perseverare è diabolico, dopo essere stato sorpreso per la terza volta a violare i domiciliari, Angelo Cantaffa, 33enne pregiudicato della provincia di Catanzaro doveva immaginare che sarebbe finito presto in carcere. E così infatti è stato, su disposizione del gip che ha convalidato i tre arresti per evasione eseguiti dai carabinieri. Dopo essere stato posto ai domiciliari, a distanza di poche ore una pattuglia lo aveva sorpreso all’esterno della sua abitazione e risottoposto alla misura cautelare. Nonostante questo, erano passate appena poche ore prima che il 33enne fosse nuovamente fermato sempre all’esterno dell’abitazione, questa volta nei pressi della fermata di un autobus. A nulla è servita l’azione dei militari che lo avrebbero nuovamente ricondotto ai domiciliari per la seconda volta, salvo poi fermarlo ancora nei pressi di un ufficio postale. A quel punto, gli uomini dell’Arma non hanno potuto fare altro che condurlo in carcere su disposizione dell’autorità giudiziaria.