Il Centro Baobab è un punto di riferimento nella Capitale per migranti e persone in difficoltà. Un centro che rappresenta un punto fermo e che spesso è andato controcorrente anche a fronte di grande pressione. Sul sito dell’Associazione “Baobab Experience” si può leggere il riassunto dell’attività del centro: “Più di 70 mila persone sono passate dai nostri campi, allestiti con mezzi donati dalla cittadinanza, ricevendo cure mediche, cibo, una sistemazione per la notte, assistenza legale. Sono donne, uomini e bambini in transito verso altri paesi europei o richiedenti asilo in Italia, che a Roma, dopo viaggi estenuanti in cui rischiano dalle torture alla morte, sono costretti ad aspettare circa un mese e mezzo in strada prima di poter accedere alle pratiche legali.” E i migranti della Diciotti si sono rivolti a loro per ottenere assistenza che sarà garantita, dopo le procedure di identificazione della Digos. (agg. di Fabio Belli)



SALVINI: “SCHELETRINI? UNA FARSA”

Mentre il Ministro degli Interni viene ufficialmente indagato per “sequestro di persona aggravato” (qui tutti i dettagli e le ultime notizie su Salvini, ndr) proseguono le polemiche fortissime per il futuro immediato dei migranti della Diciotti. I 16 rilasciati torneranno al centro Baobab, come già successo nei giorni scorsi dopo la “fuga” di Rocca di Papa: nel frattempo secondo fonti del Viminale, nelle scorse ore anche un’altra decina di migranti giunti in Italia sulla nave della Guardia Costiera avrebbero lasciato il centro di accoglienza a Messina. In tutto, sono 61 gli immigrati sbarcati dalla Diciotti che si sono allontanati dalle varie strutture di cui erano ospiti dopo il caso mediatico scoppiato nelle scorse settimane: secondo i calcoli fatti da Repubblica, i trasferiti nell’hotspot di Catania erano 143, «di cui 125 eritrei, 8 bengalesi, un egiziano e 9 originari delle isole Gomore. Dei 100 accolti a Rocca di Papa, si sono dileguati in 51 (in 49 sono ancora nel centro o nelle diocesi di destinazione). Da Messina sono andati via in 10, in parte nelle ultime ore. Considerato che 4 sono stati arrestati in quanto ritenuti scafisti e 4 erano minori, nell’hotspot al momento sono rimasti in 25». 



MSF CONTRO LA DIGOS: “VIOLATI I DIRITTI”

«È una inaccettabile violazione del diritto alle cure mediche: poco fa al Baobab Experience poliziotti hanno portato via persone di nazionalità eritrea in fila per consultazioni mediche alla clinica mobile Msf»: è la dura denuncia di Medici Senza Frontiere contro la polizia e le autorità comunali dopo il blitz per ricercare i migranti della Diciotti. A proposito, proprio pochi istanti fa sono stati rilasciati i 17 immigrati prelevati questa mattina dalla Digos: di questi, ha fatto sapere la Procura, 16 erano a bordo della nave Diciotti settimane fa, mentre il diciassettesimo è un migrante siriano di 65 anni che aveva chiesto di accedere alla procedura di asilo politico. «Tutti e sedici i migranti fermati sono stati rilasciati dalle forze dell’ordine e stanno facendo rientro al campo informale e presidio di Baobab Experience a Tiburtina. Questa è per noi la conferma che è si è trattato di un’operazione spot», spiega Andrea Costa, tra i responsabili della struttura di accoglienza Baobab, prima di concludere «E non poteva essere altrimenti: non si tratta di prigionieri o di fuggitivi, ma di persone già identificate e fotosegnalate al momento dello sbarco. È stato un inutile spot». 



“RIFIUTANO AIUTO E NOSTRE LEGGI”

Matteo Salvini è intervenuto nuovamente per commentare la notizia del “fermo” dei 16 migranti della nave Diciotti e di un 17esimo, migrante siriano 65enne che aveva chiesto di accedere alla procedura per l’asilo politico. Dopo il recente commento social, è tornato su Twitter dove nei minuti scorsi ha aggiunto: “Alcuni immigrati che erano sulla #Diciotti sono stati rintracciati a Roma: RIFIUTANO l’aiuto e PRETENDONO di circolare senza documenti e senza rendere conto di nulla”. Quindi ha consigliato la lettura di un post scritto dall’associazione Baobab Experience su Facebook in cui si dava la notizia dei 16 ragazzi, caricati su un bus da agenti in tenuta antisommossa. Ebbene, è facile intuire come molti di coloro che commentano siano dalla parte di Salvini e della sua linea dura contro i migranti. Le maggiori accuse rivolte all’associazione sono quelle di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina” e di menzogne in merito al racconto su Facebook da parte di alcuni volontari. Tuttavia, come spiega Repubblica.it, i migranti prelevai questa mattina dagli agenti della Digos e che nei giorni scorsi si sono allontanati dal centro di accoglienza di Rocca di Papa saranno rilasciati. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

SALVINI “POVERINI? NO, CLANDESTINI”

Sono stati rintracciati 16 dei 50 migranti della nave Diciotti, spariti nelle scorse ore dopo essersi allontanati dal centro di Rocca di Papa, in provincia di Roma. Come riferito pochi minuti fa da diversi organi di informazione, a cominciare da La Repubblica, alcuni agenti della Digos hanno ritrovato 17 profughi che stavano facendo la fila presso un presidio dell’associazione Baobab, in piazzale Maslax a Tiburtina (Roma), per farsi controllare dallo staff sanitario di Medici senza frontiere. 16 di loro sono di origini eritrea, arrivati nel nostro paese con il pattugliatore della guardia costiera italiana, mentre il 17esimo è un migrante siriano di 65 anni. La notizia del ritrovamento è stata commentata dal ministro dell’interno, Matteo Salvini, che attraverso Facebook ha scritto: «Poverini in fuga dalla guerra? No, clandestini in fuga dalla legge. Sono stati rintracciati a Roma: rifiutano l’aiuto e pretendono di circolare senza documenti e senza rendere conto di nulla. Così, abbiamo la conferma che la storia degli ‘scheletrini che scappano dalla guerra’ è una farsa. Mentre è pura fantasia l’ipotesi che io li abbia sequestrati: gli unici sequestrati sono gli italiani, vittime dell’immigrazione clandestina. Immigrazione che continueremo a combattere». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI

La polizia a Roma sta cercando in queste ore alcuni migranti della nave Diciotti, dopo che negli scorsi giorni sono fuggiti “in massa” dalla comunità di accoglienza della Caritas a Rocca di Papa (qui tutti i dettagli della lunga vicenda, ndr). Quanto raccontato oggi però dal centro Baobab Experience racconta di un lungo inseguimento tra i vari centri di accoglienza della Capitale della Polizia: «Poco fa, mentre seguivamo le notizie provenienti dallo sgombero di via Raffaele Costi, 4 blindati, un bus e sette macchine della Digos, sono arrivate al nostro presidio. Agenti in tenuta antisommossa hanno caricato di forza 16 ragazzi sul bus mentre questi erano in fila per essere visitati dallo staff sanitario di ‘Medici Senza Frontiere’. La polizia ha confermato di essere alla ricerca dei migranti sbarcati dalla nave Diciotti», scrivono i volontari del Baobab su Facebook. Le autorità temono che quei migranti si “mischino” ad altri richiedenti asilo accolti dalle ong nella Capitale e per questo ora li stanno interrogando per verificare se si tratti proprio di quelli fuggiti da Rocca di Papa, oppure no.

L’AMMISSIONE DEL CENTRO BAOBAB

Lo staff legale del Baobab in questi minuti starebbe cercando di impedire che quei 16 giovani ragazzi vengano portati al centro Caritas vicino ai Castelli romani, e ammettono candidamente su Facebook come nei giorni scorsi gli abbiano aiutati e accolti dopo la “fuga”: «donne, uomini, bambini e minori non accompagnati migranti della nave Diciotti sono passati in questi giorni dal campo informale di Baobab Experience», anche se si difendono subito dopo, «ancora non si sa se questi ragazzi erano effettivamente sulla nave, in quanto la polizia ha costretto a far salire sul bus le prime persone che si è trovata davanti». In conclusione, il centro molto vicino alle lotte degli immigrati e degli stranieri, spesso con proclami anti-Lega e Salvini afferma «Non abbiamo niente da nascondere e, come ci ricorda la Caritas, non stiamo parlando né di fuggitivi né di ricercati. Come i migranti della Diciotti e i tanti salvati in mare, come quelli delle imbarcazioni di fortuna che riescono ad arrivare sulle nostre coste, ne abbiamo incontrati a decine di migliaia negli ultimi tre anni. Sono migranti “in transito”, l’Italia non è la loro meta ma una tappa del loro viaggio verso il ricongiungimento con parenti e la speranza di una vita migliore».