Importante riflessione di Papa Bergoglio sulla famiglia nel corso dell’Angelus odierno. Il pontefice argentino ha esordito: «Nella famiglia di Nazareth non è mai venuto meno lo stupore, neanche in un momento drammatico come lo smarrimento di Gesù: è la capacità di stupirsi di fronte alla graduale manifestazione del Figlio di Dio». Prosegue il Papa, come riporta Agensir: «Stupirsi e meravigliarsi è il contrario del dare tutto per scontato, è il contrario dell’interpretare la realtà che ci circonda e gli avvenimenti della storia solo secondo i nostri criteri. E una persona che fa questo non sa cosa sia la meraviglia, cosa sia lo stupore. Stupirsi è aprirsi agli altri, comprendere le ragioni degli altri: questo atteggiamento è importante per sanare i rapporti compromessi tra le persone, ed è indispensabile anche per guarire le ferite aperte nell’ambito familiare», E sottolinea: «Quando ci sono dei problemi nelle famiglie, diamo per scontato che noi abbiamo ragione e chiudiamo la porta agli altri. Invece, bisogna pensare: ‘Ma che cos’ha di buono questa persona?’, e meravigliarsi per questo ‘buono’. E questo aiuta l’unità della famiglia. Se voi avete problemi nella famiglia, pensate alle cose buone che ha il familiare con cui avete dei problemi, e meravigliatevi di questo. E questo aiuterà a guarire le ferite familiari». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“DIO COME SOLE: NON SI GUARDA MA IRRADIA”
“L’augurio di Dio dà sostanza agli auguri che vengono scambiati in questi giorni”, lo ha detto Papa Francesco nel corso dell’Angelus in piazza San Pietro. Il Pontefice ha ricordato un’antica benedizione al popolo israelita “Ti benedica il Signore e ti custodisca. Faccia risplendere per te il suo volto e faccia grazia, rivolga a te il suo volto e ti conceda grazia”. Bergoglio ha ricordato come “secondo le Scritture il volto di Dio è inaccessibile all’uomo, nessuno può vedere Dio e rimanere in vita. Ma pur rimanendo inaccessibile, come un Sole che non si può guardare, irradia la sua grazia. Quando venne la pienezza del tempo, Dio si è rivelato nel volto di un uomo, nato da una donna. Lui è la benedizione per ogni persona, è la sorgente di grazia, misericordia e pace. Per questo Paolo VI ha voluto che il primo gennaio fosse la Giornata Mondiale della Pace di cui oggi noi celebriamo la 52esima che ha per tema la “buona politica al servizio della pace”. Il Papa ha poi invitato i presenti in Piazza San Pietro a ripetere per tre volte “Santa Madre di Dio” prima di ringraziare il Presidente Mattarella per le sue parole nel discorso di fine anno e benedire la sua azione. Poi il congedo dai fedeli, invitati come sempre a pregare per lui. (agg.di Dario D’Angelo)
PAPA FRANCESCO: “MONDO SENZA SGUARDO MATERNO E’ MIOPE”
Mancano pochi minuti alle 12 invece, quando Papa Francesco si affaccerà come da tradizione dal balcone in Vaticano, per la recita dell’Angelus. L’occasione sarà propizia per leggere il messaggio scritto in occasione della 52esima Giornata Mondiale della Pace, i cui contenuti sono stati già diffusi nei giorni scorsi. Poco fa si è conclusa intanto la messa di Capodanno nella Basilica di San Pietro, in cui il Papa ha lanciato dei messaggi che in molti hanno interpretato in chiave politica:”Mostrarsi cattivi talvolta pare persino sintomo di fortezza. Ma è solo debolezza”, ha detto il Santo Padre. Come riportato da La Repubblica, Papa Francesco ha richiamato l’esempio delle donne: “Abbiamo bisogno di imparare dalle madri che l’eroismo sta nel donarsi, la fortezza nell’aver pietà, la sapienza nella mitezza”, dice e ricorda che “la famiglia si fonda sulle madri”. Bergoglio ha aggiunto: “Un mondo che guarda al futuro senza sguardo materno è miope. Aumenterà pure i profitti, ma non saprà più vedere negli uomini dei figli. Ci saranno guadagni, ma non saranno per tutti. Abiteremo la stessa casa, ma non da fratelli. Un mondo nel quale la tenerezza materna è relegata a mero sentimento potrà essere ricco di cose, ma non di domani”. (agg. di Dario D’Angelo)
PAPA FRANCESCO: “LA MADONNA NON E’ UN OPTIONAL”
Ha avuto inizio alle 10, come da programma, la tradizionale Messa di Capodanno dalla Basilica di San Pietro, presieduta da Papa Francesco in occasione della Giornata Mondiale della Pace. Il Santo Padre è stato protagonista di un’omelia dall’alto carico di significato (come spesso gli accade) ricordando come il primo dell’anno è “anche il giorno in cui stupirsi davanti alla Madre di Dio”. Bergoglio ha spiegato:”Il Dio-con-noi ci ama indipendentemente dai nostri sbagli, dai nostri peccati, da come facciamo andare il mondo. Dio crede nell’umanità, dove si staglia, prima e ineguagliabile, la sua Madre”. Il Papa ha aggiunto:”Le madri prendono per mano i figli e li introducono con amore nella vita. Ma quanti figli oggi, andando per conto proprio, perdono la direzione, si credono forti e si smarriscono, liberi e diventano schiavi. Quanti, dimentichi dell’affetto materno, vivono arrabbiati e indifferenti a tutto! Quanti, purtroppo, reagiscono a tutto e a tutti con veleno e cattiveria! Mostrarsi cattivi talvolta pare persino sintomo di fortezza. Ma è solo debolezza. Abbiamo bisogno di imparare dalle madri che l’eroismo sta nel donarsi, la fortezza nell’aver pietà, la sapienza nella mitezza”. Il Papa ha dunque ricordato che “la Madonna non è un optional: va accolta nella vita. È la Regina della pace, che vince il male e conduce sulle vie del bene, che riporta l’unità tra i figli, che educa alla compassione”. (agg. di Dario D’Angelo)
LA SANTA MESSA NELLA BASILICA DI SAN PIETRO
Come ogni 1 gennaio, la Chiesa annuncia al mondo il nuovo anno con la “duplice” giornata dedicata dal calendario liturgico: il Capodanno è la festa di Maria Santissima Madre di Dio, ma in questo 20109 è anche la 52esima Giornata Mondiale della Pace. Papa Francesco, dopo aver celebrato ieri sera i primi vespri e il “Te Deum Laudamus” per salutare il 2018, si prepara al doppio appuntamento di questo primo giorno dell’anno (con la consueta diretta tv sulla Rai e in video streaming sul canale YouTube di Vatican News): la Celebrazione della Santa Messa (di precetto come in tutte le chiese del mondo) solenne in Basilica di San Pietro a partire dalle ore 10. Alle 12 invece, dal tradizionale balcone in Vaticano, la recita dell’Angelus con la lettura del messaggio scritto negli scorsi giorni per la 52esima Giornata Mondiale della Pace, autentica cifra del Pontificato di Jorge Mario Bergoglio sulla scia dei suoi predecessori Benedetto XVI e Giovanni Paolo II. La solennità della Santissima Madre di Dio è stata stabilità il 22 giugno del 431 e celebra di fatto la Divina Maternità di Maria per Cristo e per tutta al Chiesa che ne è seguita. È comunemente detta la Messa di Capodanno visto che dà inizio ufficialmente anche all’anno civile solare, concludendo invece in ambito religioso l’Ottava del Natale del Signore.
L’ANGELUS DEL PAPA E LA GIORNATA DELLA PACE
Dal 1968, il giorno di Capodanno è stato fatto coincidere con la Giornata Mondiale della Pace, per volontà dell’allora Papa Paolo VI divenuto Santo proprio in questo 2018 appena trascorso: il Santo Padre Francesco nel suo discorso denuncerà corruzione, xenofobia e razzismo come «la vergogna della vita pubblica», nonché fattori di rischio da non sottovalutare per il mantenimento della «pace sociale». Una durissima critica alla ricerca del potere costante e un monito anche per i politici italiani «Non sono sostenibili i discorsi politici che tendono ad accusare i migranti di tutti i mali e a privare i poveri della speranza»; secondo le varie anticipazioni fatte uscire dall’AgenSir negli scorsi giorni, il Pontefice ricorderà anche il vero ruolo della politica nella società di oggi e del futuro, «La politica è un veicolo fondamentale per costruire la cittadinanza e le opere dell’uomo, ma quando, da coloro che la esercitano, non è vissuta come servizio alla collettività umana, può diventare strumento di oppressione, di emarginazione e persino di distruzione». Durante l’Angelus dello scorso anno, oltre alla Pace fu la figura della Madonna a rappresentare la cifra con la quale “paragonarsi” per incominciare al meglio il nuovo anno: «È mediante Maria che il Figlio di Dio assume la corporeità. Ma la maternità di Maria non si riduce a questo: grazie alla sua fede, Lei è anche la prima discepola di Gesù e questo “dilata” la sua maternità. Sarà la fede di Maria a provocare a Cana il primo “segno” miracoloso, che contribuisce a suscitare la fede dei discepoli. Con la stessa fede, Maria è presente ai piedi della croce e riceve come figlio l’apostolo Giovanni; e infine, dopo la Risurrezione, diventa madre orante della Chiesa su cui scende con potenza lo Spirito Santo nel giorno di Pentecoste».
L’OMELIA DEL 2018
Poche ore prima dell’Angelus, sarà la Santa Messa in San Pietro a rappresentare il vero inizio del nuovo anno solare che vedrà la Chiesa affrontare ancora una volta i tanti problemi della società, le fortissime divisioni interne, e il difficile percorso di conversione davanti alle sfide della modernità. Nell’omelia del Capodanno 2018, Papa Francesco pose la sua attenzione sul concetto stesso di “Madre di Dio”: «Dobbiamo essere grati perché in queste parole è racchiusa una verità splendida su Dio e su di noi. E cioè che, da quando il Signore si è incarnato in Maria, da allora e per sempre, porta la nostra umanità attaccata addosso. Non c’è più Dio senza uomo: la carne che Gesù ha preso dalla Madre è sua anche ora e lo sarà per sempre. Dire Madre di Dio ci ricorda questo: Dio è vicino all’umanità come un bimbo alla madre che lo porta in grembo». Quella omelia passò alla storia anche per la descrizione particolare dei vari segreti che la Madonna porta con sé non solo nell’iconografia “corrente”: «custodire nel silenzio e portare a Dio. Ciò avveniva, conclude il Vangelo, nel suo cuore. Il cuore invita a guardare al centro della persona, degli affetti, della vita. Anche noi, cristiani in cammino, all’inizio dell’anno sentiamo il bisogno di ripartire dal centro, di lasciare alle spalle i fardelli del passato e di ricominciare da ciò che conta. Ecco oggi davanti a noi il punto di partenza: la Madre di Dio. Perché Maria è come Dio ci vuole, come vuole la sua Chiesa: Madre tenera, umile, povera di cose e ricca di amore, libera dal peccato, unita a Gesù, che custodisce Dio nel cuore e il prossimo nella vita». In conclusione, sempre Papa Francesco un anno esatto fa, spiegava che «per ripartire, guardiamo alla Madre. Nel suo cuore batte il cuore della Chiesa. Per andare avanti, ci dice la festa di oggi, occorre tornare indietro: ricominciare dal presepe, dalla Madre che tiene in braccio Dio».