Blitz degli ispettori del Ministero della Salute e del Nas di Napoli nell’ospedale San Giovanni Bosco del capoluogo campano. Gli ispettori, tra cui figura un ingegnere, e i carabinieri stanno effettuando delle verifiche e confronti sugli interventi eseguiti finora dalla direzione dell’Asl competente, la Napoli 1 Centro. In alcuni reparti, tra cui la terapia intensiva, è stata accertata la presenza di formiche anche nelle scorse settimane. Dopo gli interventi di bonifica, il direttore generale Mario Forlenza nei giorni scorsi ha istituito una commissione di indagine sul caso delle formiche in ospedale. Di questa vicenda si sono occupati anche diversi programmi televisivi, tra cui “Storie Italiane” che in un video ha mostrato le condizioni del nosocomio partenopeo, al limite del surreale. Formiche giravano indisturbate attorno alle prese elettriche, i servizi igienici sono a vista perché mancano pannelli di copertura e sui muri sono presenti vistosi buchi. Come se ciò non bastasse, anche estintori danneggiati e porte divelte.
NAPOLI, FORMICHE IN OSPEDALE: BLITZ ISPETTORI MINISTERO E NAS
Non c’è pace per l’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli. Dopo il nuovo video, ripreso in esclusiva da “Storie Italiane”, che mostra il preoccupante stato di degrado anche al piano terra della struttura, arriva la notizia del blitz degli ispettori del Ministero della Salute e del Nas per il caso delle formiche, che non girano indisturbate solo nei reparti, ma anche attorno alle prese elettriche negli spazi adibiti a spogliatoi per il personale sanitario. Sul caso delle formiche nell’ospedale di Napoli è intervenuto anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il quale ha tirato in ballo il caso dei neonati morti agli Spedali Civili di Brescia, su cui la procura indaga per omicidio colposo. «Sono morti 3 bambini all’ospedale di Brescia, non tre formiche, e non è successo niente. A Napoli basta un imbecille che fa una foto a una formica ed è la fine del mondo». Questa dunque la posizione espressa dal governatore campano, impegnato in una lotta contro «anni e anni di discredito che ci hanno lanciato addosso».