Sarebbero almeno tre i casi emersi fino ad oggi e su cui sta indagando la polizia postale di Cagliari grazie alla quale è stato possibile individuare e far arrestare un giovane pedofilo 28enne, il quale utilizzava le chat di videogiochi per adescare giovanissime vittime. A far partire l’indagine, come sempre più spesso capita, erano state proprio le denunce di due mamme le quali si erano accorte delle conversazioni intrattenute dai loro figli di 10 anni prima in chat e poi su Whatsapp con una persona che chiedeva loro foto di parti intime. La notizia sta facendo molto scalpore proprio per via della giovanissima età dei bimbi coinvolti nella triste vicenda ed ha visto anche l’intervento di Matteo Salvini che su Twitter ha riproposto la vicenda con un suo durissimo commento. “Chi si macchia di reati del genere merita carcere immediato, certezza della pena e in caso di violenza sessuale accertata, come avviene in altri Paesi europei, castrazione chimica”, ha asserito. “Tolleranza zero senza se e senza ma!”, ha quindi aggiunto, ribadendo la sua posizione su questa delicata tematica. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



ARRESTATO, “LO SO, SONO MALATO”

Nel corso della conferenza stampa in Questura, la polizia ha fornito ulteriori dettagli rispetto ad A.G., il presunto pedofilo di 28 anni arrestato dopo che le indagini hanno messo in luce come il giovane avesse adescato almeno tre bambini mediante l’utilizzo delle chat delle consolle per videogiochi. Come riportato dall’Ansa, è la prima volta che in Italia viene arrestato un uomo per una condotta simile. Gli investigatori hanno spiegato che il 28enne voleva incontrare uno dei bambini adescati in chat e che proprio questo elemento ha portato ad un’accelerazione dell’operazione, culminato nell’arresto da parte della polizia postale. Il bambino fortunatamente non si è mai presentato all’appuntamento col pedofilo. Due giorni fa, nel corso della perquisizione in casa che ha preceduto l’arresto, il 28enne ha ammesso:”Lo so, sono malato”. Il suo nome era stato legato qualche tempo fa ad un’altra inchiesta per pedopornografia, ma la sua posizione era poi risultata marginale. (agg. di Dario D’Angelo)



PEDOFILO ADESCA BAMBINI SU CHAT VIDEOGIOCHI, ARRESTATO

Un 28enne di Cagliari utilizzava le chat presenti nelle consolle dei videogiochi per adescare bambini e chiedergli che gli inviassero foto nudi o in cui mostravano le parti intime. L’ennesima brutta storia di pedofilia arriva dalla Sardegna, dove il giovane ha fatto cadere nella propria rete tre bambini di 10 anni prima di essere scoperto e arrestato dagli agenti del Compartimento della polizia postale di Cagliari per detenzione di materiale pedopornografico, adescamento di minori e pornografia minorile. Come riportato dall’Ansa, l’attività investigativa, condotta dal Compartimento della Polizia Postale di Cagliari, coordinato dal dirigente Francesco Greco, ha avuto inizio un paio di mesi fa dopo le denunce presentate dalle mamme di due bambini. Le donne si erano accorte che i loro figli intrattenevano conversazioni tramite la consolle, con una persona che chiedeva loro l’invio di foto.



PEDOFILO 28ENNE ADESCA BAMBINI SU CHAT VIDEOGIOCHI

Oltre ai due bambini di 10 anni adescato dal pedofilo di Cagliari, anche un terzo coetaneo era finito nella rete del 28enne. Lo hanno scoperto gli inquirenti, che hanno appurato come il giovane abbia “avvicinato” il bambino durante una partita on line. Fatta amicizia con lui, il pedofilo, del quale non sono state rese note le generalità, ha pagato al piccolo una ricarica per un videogioco e in cambio si sarebbe fatto inviare delle foto del minore nudo. Decisivo per incastrare il 28enne cagliaritano è stato l’intervento delle mamme: il presunto pedofilo è stato tradito infatti dalle chiamate notturne che i minorenni facevano con lui, durante le quali il ragazzo chiedeva l’invio di foto e video. La mamma di un bambino ha sorpreso il figlio di notte e cercando di capire con chi stesse parlando ha successivamente trovato la chat con i messaggi. Altri ancora sono venuti alla luce dalle ricerche condotte dalla madre di un’altra vittima. In diverse occasioni, il presunto pedofilo spacciandosi una volta per 16enne e una volta per un bambino di 9 anni, è entrato in chat di gruppo di Whatsapp allargando la possibilità di trovare nuove ‘prede’.