Nel corso della trasmissione Chi l’ha visto di oggi, si è tornati su un caso segnalato già nell’appuntamento quotidiano di ieri e relativo alla sparizione di un anziano 78enne, Pietro, con chiari problemi di demenza senile. L’uomo era scomparso mercoledì 9 gennaio al Policlinico Umberto I di Roma e la figlia Monica aveva lanciato un appello disperato in diretta tv affinché qualcuno potesse aiutare la sua famiglia. Dopo 24 ore di angoscia, finalmente la bella notizia: grazie ad un telespettatore, Pietro è stato ritrovato ed ha fatto ritorno a casa ma la domanda che oggi resta è la seguente: come è possibile che in una struttura pubblica si possa perdere una persona? La trasmissione di Raitre ha tentato di trovare una risposta recandosi direttamente sul luogo della scomparsa, dopo aver precedentemente documentato l’abbraccio tra Pietro e la figlia Monica. Secondo quanto raccontato dalla sua famiglia, l’anziano era scomparso dal Pronto Soccorso del Policlinico romano mentre era in attesa di essere visitato. “Mio fratello lo ha lasciato all’oculistica, da lì è partita l’autoambulanza e l’ha portato al reparto di pronto soccorso generico e gli hanno detto che al momento in cui è stato chiamato per la visita lui non ha risposto”, aveva spiegato la figlia alla trasmissione Chi l’ha visto. Guardando quell’appello disperato un telespettatore lo ha riconosciuto.
SCOMPARSO DAL POLICLINICO UMBERTO I: LA VERSIONE DEL RESPONSABILE
Ai microfoni della trasmissione Chi l’ha visto il telespettatore ha raccontato: “Passando con la macchina l’ho incontrato per strada e l’ho riconosciuto subito perchè la descrizione della figlia era stata molto precisa. Mi son fermato e lui subito mi ha detto il nome della moglie, che si chiamava Maria, allora l’ho portato subito dai carabinieri”. Ma come è possibile che un paziente con deficit dichiarati che si reca in ospedale per ricever assistenza poi possa sparire? Gioacchino Galardo, responsabile del Pronto Soccorso medico ha spiegato alle telecamere di Chi l’ha visto: “Il paziente è stato accompagnato dall’ambulanza, si muoveva autonomamente. E’ stato fatto accomodare all’interno del Pronto Soccorso medico che è chiuso e in sicurezza e aspettava la valutazione neurologica. Dopo di ché quando è stato chiamato il paziente si era allontanato spontaneamente. Quando si tratta di pazienti anziani con problemi di memoria e demenza, la prassi è che noi facciamo stare sempre un familiare vicino. Nel caso in questione il paziente era venuto solo perchè i familiari erano rimasti al pronto soccorso oculistico”. La versione della famiglia è però differente: i familiari avrebbero chiesto di poterlo accompagnare non essendo un paziente come tutti gli altri. A detta del responsabile la comunicazione giunta a loro era per un disturbo visivo: “va considerato che da dopo natale siamo con 70-80 pazienti quotidiani, può accadere…”, ha chiosato.