Le monetine che vengono gettate ogni anno nella fontana di Trevi, non finiranno più nelle tasche della Caritas. L’amministrazione romana ha infatti deciso di destinare il circa milione di euro che ogni anno finisce nella famosa fontana settecentesca di Nicola Panini, meta dei visitatori di tutto il mondo, al restauro e alla conservazione di altri monumenti romani. La Caritas Diocesana potrà sfruttare il “malloppo” solamente fino al prossimo primo di aprile, dopo che l’accordo è stato prorogato di altre tre mesi lo scorso 28 dicembre, ma dal due aprile in avanti i soldi finiranno nelle tasche dell’amministrazione Raggi. Il vecchio accordo Roma-Caritas era stato siglato nel 2001 dall’ex sindaco Rutelli, ma ora il milione di euro servirà ad altro, a cominciare appunto dal curare quei monumenti per cui i fondi della sovrintendenza comunale sono pari a zero. Attenzione però, perché una buona parte delle monetine, potrebbe comunque essere utilizzata per altri scopi: «Resterebbe comunque una consistente parte dei fondi da destinare ai progetti sociali – spiegano fonti del Campidoglio, come riporta Il Fatto Quotidianoper i quali il Comune già collabora con la Caritas Diocesana». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



FONTANA DI TREVI, MONETINE NON PIU’ ALLA CARITAS

Le monetine della Fontana di Trevi non andranno più alla Caritas: a partire dal 1° aprile 2019 il passaggio di competenze ad Acea. Non mancano le polemiche a Roma per la decisione della giunta guidata da Virginia Raggi, con il sindaco del Movimento 5 Stelle che ha solo prorogato l’affidamento del tesoretto, stimato attorno a 1,5 milioni di euro all’anno, alla Caritas diocesana capitolina. La memoria di giunta è stata approvata lo scorso 28 dicembre 2018, segnale di un dietrofront rispetto a quanto affermato nel marzo 2018. Il denaro passerà alla Spa di energia e acqua, che si occuperà della procedura di insaccamento, prelevamento, pulizia, conteggio e versamento delle monetine gettate nelle fontane monumentali perlopiù da turisti.



MONETINE FONTANA DI TREVI, PASSAGGIO DI COMPETENZE AD ACEA

Come riporta Il Messaggero, sarà modificato il contratto di servizio di Acea: i servizi verranno ampliati, a partire dalla pulizia, e verranno previste soluzioni operative per quelle fontane la cui pulizia attualmente è curata dal dipartimento Simu tramite soggetto esterno appaltatore. Il quotidiano capitolino evidenzia che i fondi ricavati con le monete, oltre a finanziare l’ampliamento dei contratti di servizio della Spa, saranno destinati a progetti sociali e alla manutenzione ordinaria del patrimonio culturale della città. E, come dicevamo, non mancano le polemiche: «L’incredibile sindaca di Roma ha deciso che le monetine raccolte nella fontana di Trevi, oltre un milione di euro all’anno, non andranno più alla.Caritas (cioè ai poveri) ma alla straricca azienda locale Acea per migliorare i servizi. No, non è Lercio», le parole di Carmelo Sardo su Twitter. Questa la protesta di un altro utente sul social network: «Audit audite. La Raggi ha deciso come togliere la Monnezza da Roma. Si incamera il “tesoro” della Fontana di Trevi, per regalarlo ad Acea. Prassi a 5stelle. Togli al povero per dare al nullafacente. E la monnezza ? Coi soldi, Acea, la spostera’….. sotto il tappeto».

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