Nell’inchiesta sul tifoso morto prima di Inter-Napoli sale ancora il numero degli iscritti al registro indagati: la Procura di Milano ha inviato notifica ufficiale anche ad Alessandro Caravita, il figlio dello storico fondatore e capo dei Boys dell’Inter (Franco Caravita). Il motivo è sempre lo stesso: rissa, agguato, scontri premeditati e omicidio colposo, il tutto nei minuti di pura follia ordinaria che hanno preceduto il big mach del primo Boxing Day in salsa italiana. Tra i nuovi indagati per la morte di Daniele Belardinelli – ultrà del Varese “gemellato” con gli amici interisti nel tendere l’agguato ai tifosi partenopei – Caravita è quello già sentito come testimone nei giorni scorsi, ma nuovamente convocato oggi pomeriggio in Questura per la consegna dell’avviso di conferimento dell’incarico, fissato per martedì prossimo, «ai consulenti della Procura in vista dell’autopsia e per accertamenti irripetibili sugli abiti della vittima e sulle auto in via di sequestro», riporta l’Ansa. Il padre Franco ha diversi precedenti con la giustizia, mentre lui a 19 anni era incensurato fino ad oggi quando viene coinvolto nella lunga lista di indagati per rissa aggravata e omicidio volontario.



AUTOPSIA BELARDINELLI DOPO IL 15 GENNAIO

Secondo quanto raccolto dalle fonti Ansa, negli indagati sulla morte di Belardinelli ci sarebbero anche i 4 napoletani feriti negli scontri in Via Novara: intanto è ancora la Procura di Milano a stabilire che solo dopo il 15 gennaio prossimo si terrà l’autopsia sul corpo del tifoso morto prima di Inter-Napoli e il motivo è preso che detto. Nel pomeriggio del 15 gennaio, come si legge nell’atto in corso di notifica ai legali dei 23 indagati per omicidio volontario e rissa aggravata, «la Procura di Milano conferirà l’incarico ai suoi consulenti tecnici in vista dell’esame autoptico – passaggio fondamentale per far luce sul caso per cui sono già stati arrestati in 4 – la cui data verrà fissata quel giorno», riporta ancora l’Ansa. Oltre agli inquirenti milanesi, coinvolti nell’operazione anche i colleghi di Napoli che stanno indagando su 2 delle 4 auto che si trovavano in Via Novara quando sono scoppiati gli scontri tra ultras.

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