Cesare Battisti è partito dalla Bolivia: l’aereo per Roma è decollato. Lo ha annunciato il premier Giuseppe Conte su Twitter: «È fatta: è appena decollato da Santa Cruz l’aereo diretto a Roma con a bordo #CesareBattisti». Arriverà domani mattina all’aeroporto di Ciampino, alle 12.30 circa come indicato dal vicepremier Matteo Salvini. L’ex terrorista era stato in precedenza consegnato dalle forze dell’ordine boliviane alle autorità italiane. Ad attenderlo ci sarà proprio il ministro dell’Interno Salvini. Sembra scontato il destino dell’ex terrorista: «Sconterà la pena che gli è stata comminata dalla giustizia italiana: l’ergastolo!», ha twittato il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Gli fa eco Salvini, che si è detto commosso e ha assicurato la sua presenza a Ciampino: «Potranno inventare cavilli e accordi ma questo finisce la sua vita in galera, è giusto che sia così per il male che ha fatto all’Italia e agli italiani». (agg. di Silvana Palazzo)



VIMINALE: SCONTERÀ ERGASTOLO A REBIBBIA

L’aereo che riporterà Cesare Battisti in Italia è atterrato in Bolivia. L’aereo italiano dei servizi segreti (Aise) decollato da Roma ha toccato terra poco dopo le 15 ora locale, 20 ora italiana, all’aeroporto Viru Viru di Santa Cruz de la Sierra. Il mezzo, che ha il numero di matricola I-Dem, è atterrato sotto una violenta pioggia. Ai giornalisti è stata riservata una terrazza del terminal, ben lontano da dove si trova l’aereo che farà salire Cesare Battisti, catturato sabato sera dopo una fuga durata più di 30 anni. Il ministero dell’Interno ha precisato che il rientro dell’ex terrorista è atteso per domani alle 12.30 all’aeroporto di Ciampino. «Battisti dovrebbe salire in aereo intorno alle 22», ha dichiarato Matteo Salvini ai microfoni di Non è l’Arena su La7. «Prima mette piede in galera e meglio è per tutti quanti», ha aggiunto il vicepremier. E poi ha fatto una rivelazione: «Chiederò domani stesso al presidente del Consiglio Conte di scrivere al presidente Macron perché la Francia ci restituisca alcuni delinquenti». Battisti, una volta sceso dall’aereo, verrà portato nel carcere di Rebibbia, dove comincerà a scontare la sua pena. (agg. di Silvana Palazzo)



“ERA UBRIACO E SENZA SOLDI”

Quando Cesare Battisti è stato arrestato in Bolivia pare fosse ubriaco e in giro con pochi “spiccioli”: si trovava in una strada di Santa Cruz de La Sierra e, stando alle parole degli stessi inquirenti boliviani, «odorava di alcol, aveva non più di due dollari in tasca». Un aereo del governo italiano, come raccontato dal Premier Conte, arriverà domani per le 13.30 (ore di Roma) su terra boliviana, ma non ripartirà subito: vanno infatti completate una serie di procedure burocratiche che comunque non impediranno l’estradizione – salvo clamorosi colpi di scena – dalla Bolivia direttamente in Italia, senza passare dal Brasile. «Rientrerà in Italia direttamente da Santa Cruz con un volo che partirà tra qualche ora», ha rilanciato il Presidente del Consiglio, in stretto contatto con le autorità boliviane anche tramite il Ministro Salvini. Tra martedì e mercoledì, Battisti potrebbe far ritorno dopo moltissimo tempo in Italia: la latitanza è davvero giunta agli sgoccioli.



MATTARELLA: “SCONTI LA PENA PER I GRAVI CRIMINI”

Nuove reazioni dal mondo politico alla notizia dell’arresto di Cesare Battisti in Bolivia. A partire dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ecco la nota stampa del Quirinale: «Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso la sua soddisfazione per l’arresto in Bolivia del latitante Cesare Battisti. Mattarella si augura che Battisti venga prontamente consegnato alla giustizia italiana, affinché sconti la pena per i gravi crimini di cui si è macchiato in Italia e che lo stesso avvenga per tutti i latitanti fuggiti all’estero». Queste le parole di Matteo Renzi: «L’arresto di Cesare Battisti in Bolivia è una bella notizia. Tutti gli italiani, senza alcuna distinzione di colore politico, desiderano che un assassino così sia riportato al più presto nel nostro Paese per scontare la sua pena in un carcere italiano. Oggi è una bella giornata». Infine, il messaggio di Antonio Tajani: «Cesare Battisti venga fatto rientrare quanto prima in Italia e sconti la pena senza alcuna concessione a suo favore. Un terrorista rosso che si è preso gioco delle vittime, dei loro familiari e dell’Italia intera merita di stare in galera!». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

ALBERTO TORREGIANI INCONTRA MATTEO SALVINI

Cesare Battisti

entro la metà della prossima settimana potrebbe essere estradato in Italia: la conferma è arrivata dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, che ha sottolineato come Italia, Bolivia e Brasile stiano lavorando per trovare una rapida soluzione. Il capo dell’antiterrorismo Lamberto Giannini ha sottolineato: «C’è stata un rete di protezione che lo ha aiutato e sulla quale stiamo facendo accertamenti. Fare i latitanti implica una serie di spostamenti e contatti, la nostra presenza assidua sul territorio e il monitoraggio costante ci ha consentito di rintracciarlo e di stargli addosso». Grande soddisfazione dal Governo e anche dalle vittime e dai familiari dell’ex membro dei Pac. Alberto Torregiani, il figlio del gioielliere ucciso a Milano il 16 febbraio 1979 dai Proletari armati per il comunismo in una sparatoria, ha incontrato oggi il capo del Viminale a Milano: «Gli chiederò di mantenere la fermezza, possiamo gioire ma non essere euforici. Finché non lo vediamo atterrare in Italia non è ancora scontato che avremo giustizia», sperando che questa «sia la volta buona». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

BONAFEDE: “GIUSTIZIA E’ FATTA”

Esulta il Governo M5s-Lega per la cattura in Bolivia di Cesare Battisti, con l’ex terrorista dei Pac che ora è atteso in Italia per scontare la sua pena. Dopo il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il premier Giuseppe Conte, è il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede a commentare l’arresto del pluriomicida: «È finita la lunghissima fuga di Cesare Battisti. ll mio pensiero va ai familiari delle vittime di Battisti: Antonio Santoro, Pierluigi Torregiani, Lino Sabbadin, Andrea Campagna. A loro posso dire che, finalmente, giustizia è fatta! Ora Cesare Battisti sarà riconsegnato all’Italia. La tensione delle ultime ore e il dovuto riserbo possono lasciare spazio alla soddisfazione per aver raggiunto un risultato atteso per 25 anni. Battisti in Italia dovrà scontare la sua pena: chi sbaglia deve pagare e anche Battisti pagherà». Continua il guardasigilli: «Il tempo trascorso non ha lenito le ferite che Battisti ha lasciato nelle famiglie delle sue vittime e nel popolo italiano, così come non ha fatto diminuire il desiderio umano e istituzionale di ottenere giustizia. Ringrazio le autorità italiane e brasiliane. Ringrazio l’Interpol, l’intelligence italiana e tutte le forze di polizia per l’impegno senza sosta e il tempismo col quale hanno agito. E ringrazio le autorità boliviane». Doverosi ringraziamenti ai colleghi: «Ma un ringraziamento particolare, permettetemelo, va a tutti coloro che al Ministero della Giustizia hanno inseguito questo risultato dal lontano 1993. Tra Francia, Messico e Brasile, non è mai stata abbassata la guardia, non ci si è mai arresi di fronte alle difficoltà, anche quando tutto sembrava perduto. Anche in questi ultimi mesi, i contatti col Brasile sono stati costanti. La perseveranza è la madre del successo. Il Ministero che ho l’onore di rappresentare è fatto di donne e uomini inarrestabili che ogni giorno lavorano per il buon funzionamento della giustizia. Mi piace pensare che questa tenacia sia quella di un popolo intero, quello italiano». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

IL COMMENTO DEL PREMIER CONTE

Le primissime parole del Presidente brasiliano Jair Bolsonaro dopo l’arresto di Cesare Battisti sono dedicate a Matteo Salvini: «conta sempre su di noi, siamo popoli amici». In Italia si festeggia in tutte le istituzioni per la svolta clamorosa sulla latitanza, ora definitivamente conclusa, dell’ex terrorista dei Pac. Mattarella si dice soddisfatto dell’arresto in Bolivia e fa sapere «ora sia prontamente consegnato alla giustizia», subito dopo anche il Premier Giuseppe Conte interviene sulla notizia del giorno «Un nostro aereo è in viaggio per la Bolivia, atterrerà verso le 17 (ora italiana) con l’obiettivo di prendere in consegna Battisti e riportarlo in Italia. Ad attenderlo qui da noi ci saranno le nostre carceri affinché possa espiare le condanne all’ergastolo che i tribunali gli hanno inflitto a suo tempo con sentenze passate in giudicato, non certo a causa delle sue idee politiche, bensì per i quattro delitti commessi e per i vari reati connessi alla lotta armata e al terrorismo». Da Salvini fino al Presidente del Consiglio, il pensiero va anche alle vittime delle azioni terroristiche di Cesare Battisti: «Le famiglie Santoro, Torregiani, Sabbadin, Campagna potranno finalmente ottenere giustizia. La cattura e l’espulsione di Cesare Battisti sono un risultato atteso da oltre quarant’anni, che dovevamo soprattutto a loro, come pure alle altre vittime delle sue azioni criminali», scrive Conte in una nota ufficiale. Ecco qui il nostro approfondimento su chi è Cesare Battisti e quali sono i motivi dell’arresto del più noto latitante italiano. (agg. di Niccolò Magnani)

SALVINI: “DELINQUENTE E INFAME”

E’ stato finalmente catturato il terrorista italiano Cesare Battisti. L’ex membro del Pac è stato fermato in Bolivia, a Santa Cruz, dove le forze dell’ordine lo avevano intercettato con certezza già da una settimana a questa parte. «Stiamo lavorando da ieri notte – le nuove dichiarazioni di Salvini riportate da Il giornaleper fare in modo che arrivi il prima possibile in Italia per scontare la sua pena. Quattro ergastoli è la storia di questo personaggio peccato essere arrivati dopo tanto tempo, ma meglio tardi che mai. Giustizia è fatta». Il terrorista dovrebbe essere estradato in Italia già nella giornata di domani anche se bisognerà capire se prima dovrà fare o meno tappa in Brasile, il paese dove lo stesso risiedeva. L’obiettivo è comunque quello di farlo atterrare in Italia il prima possibile, come ha fatto sapere anche il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi. «Battisti è un infame, un delinquente, un vigliacco – ha tuonato ancora Salvini, interpellato da Skytg24 che merita di finire i suoi giorni in galera. In Italia il prima possibile. Che non ci sia qualche cantante, qualche politico o intellettuale che si schieri dalla parte del terrorista». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

CESARE BATTISTI ARRESTATO: I COMMENTI DI SALVINI E BONAFEDE

Iniziano ad arrivare le prime reazioni dal mondo politico in merito all’arresto di Cesare Battisti, l’ex terrorista di sinistra fermato in Bolivia dall’Interpol. Fra i primi a commentare la notizia vi è il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che attraverso il proprio profilo Twitter ha scritto: «Ringrazio per il grande lavoro le Forze dell’Ordine italiane e straniere, la Polizia di Stato, l’Interpol, l’AISE e tutti coloro che hanno lavorato per la cattura di Cesare Battisti, un delinquente che merita di finire i suoi giorni in galera». Al titolare del Viminale ha fatto seguito il ministro della giustizia, Alfonso Bonafede: «E’ finita la lunghissima fuga di Cesare Battisti – cinguetta – il mio pensiero va ai familiari delle sue vittime». Da sottolineare anche il tweet del deputato federale Eduardo Bolsonaro, il figlio del presidente brasiliano, che ha rivolto il proprio pensiero a Salvini: «Il Brasile non è più terra di banditi – si legge sul social – Matteo Salvini il ‘piccolo regalo’ è in arrivo». Filipe G. Martins, consigliere speciale di Bolsonaro, ha infine spiegato che Battisti «arriverà presto in Brasile e da lì sarà trasferito in Italia affinché possa scontare l’ergastolo, in base a quanto ha deciso la giustizia italiana». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

CESARE BATTISTI FERMATO DALL’INTERPOL

E’ terminata la latitanza di Cesare Battisti. L’ex terrorista di sinistra è stato arrestato dopo quasi un mese di fuga nelle scorse ore. Come riferisce l’edizione online del Corriere della Sera, Battisti si era rifugiato in Bolivia, ma una squadra dell’Interpol è riuscito a scovare il suo nascondiglio, arrestandolo. L’ex membro del Pac, i Proletari Armati per il Comunismo, era ricercato dalle autorità brasiliane dal 14 dicembre, da quando cioè il governo aveva diramato un mandato d’arresto per la successiva estradizione in Italia. Di lui si erano perse le tracce già da novembre, dopo che aveva abbandonato in fretta e furia la sua residenza brasiliana, per scappare altrove. Vi erano forti sospetti che Battisti potesse essere fuggito all’estero, e così è stato: le autorità lo hanno ritrovato con una barba finta e un documento brasiliano con i suoi dati; all’arresto l’ex terrorista non ha opposto resistenza e si è lasciato ammanettare senza dire una parola.

CESARE BATTISTI ARRESTATO IN BOLIVIA

Si chiude così una lunghissima pagina della cronaca nera italiana, iniziata negli anni settanta, quando lo stesso Battisti aveva commesso due omicidi, partecipando attivamente ad altri due, e ricevendo una pena in contumacia pari a quattro ergastoli. Battisti aveva però lasciato subito l’Italia, conscio che il Belpaese per lui significava solamente la galera, rifugiandosi dapprima in Francia, protetto dalla “dottrina Mitterrand”, secondo cui Parigi non avrebbe valutato “la possibilità di non estradare cittadini di un Paese democratico autori di crimini inaccettabili”. Quindi, dal 2004, il trasferimento in Brasile, con la successiva richiesta di estradizione del 2009, bocciata però dall’allora presidente Lula, che il 31 dicembre del 2010 gli concesse anche lo status di rifugiato. Il quadro è mutato con l’insediamento del presidente Michel Temer, che ha fatto ribaltare la precedente decisione di Lula, diramando il mandato di arresto e poi di estradizione per l’ex militante comunista. Il resto, è storia delle ultime settimane.

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