Si riaprono le polemiche su Cesare Battisti, tra chi esulta per l’arresto dell’ex terrorista e chi lo difende, chiedendo l’amnistia. L’ex membro dei Pac arriverà a Ciampino alle 11.30, dove sarà accolto dai ministri Salvini e Bonafede. E nelle scorse ore è spuntato in via Annibaldi, nei pressi del Colosseo, uno striscione pro Battisti: «Battisti libero, amnistia per i compagni, noi restiamo», una stella cinque punte rossa. Il cartello è stato rimosso dalle forze dell’ordine, in corso le indagini della Digos. L’azione è stata rivendicata sul profilo Facebook Noi Restiamo: «L’asse Salvini-Bolsonaro arresta Cesare Battisti, capro espiatorio utilizzato per condannare un periodo storico di forte cambiamento sociale e aspra lotta politica. Con gli applausi della sinistra manettara il movimento reazionario a livello mondiale continua la sua macelleria sociale tentando l’annichilimento di una storia non pacificata. Come sempre nella storia i padroni e i servi coprono i loro crimini condannando chi ha reagito alla loro violenza». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
CHRISTIAN RAIMO DIFENDE CESARE BATTISTI
Cesare Battisti è stato arrestato in Bolivia: l’ex terrorista dei Pac ora sarà estradato in Italia, dove sconterà la sua pena. Ma c’è chi non è d’accordo, come Christian Raimo: l’esponente di sinistra della giunta guidata da Giovanni Caudo, presidente del Municipio III, ha scritto un lungo post su Facebook in cui ha spiegato il suo dissenso. Ecco le parole dell’assessore-scrittore: «Ho firmato quattordici anni fa un appello per la liberazione di Cesare Battisti. Ho conosciuto – ho lavorato insieme – a parenti di quelle che sarebbero le vittime di Cesare Battisti, ascoltato il loro dolore. Ho letto alcuni romanzi di Cesare Battisti e non mi sono mai piaciuti. Non ho mai festeggiato per la galera a qualcuno. Per me l’ergastolo andrebbe abolito – continua Christian Raimo – per me andrebbero abolite le galere. Se non Angela Davis, basta leggere quello che scrivono da anni Luigi Manconi o Stefano Anastasia, o ascoltare anche mezzo minuto di una canzone quasi a caso di De Andrè». E sottolinea: «Si può rivendicare di essere esseri umani complessi, che hanno a cuore il valore della storia, della riflessione politica, e che – con una responsabilità istituzionale, o con un ruolo da intellettuali – non trasformano la storia di un paese in una faida di vendette incrociate».
IL COMMENTO DI MARCO FERRANDO
Numerosi i commenti all’arresto di Cesare Battisti e tra le voci di dissenso segnaliamo anche quella di Marco Ferrando, portavoce nazionale del Partito Comunista dei Lavoratori: «Da parte del governo c’è il tentativo di sfruttare questa cosa come occasione propagandistica. Noi siamo sempre stati ferocemente contrari, da un punto di vista anticapitalistico e rivoluzionario, a ogni teoria e pratica del terrorismo, che porta acqua alle classi dominanti e disorienta la classe operaia». Continua Ferrando ai microfoni di Adnkronos: «La soluzione logica dovrebbe essere l’amnistia. Nessun elemento di enfasi, di gioia o di solidarietà verso un governo reazionario come quello di Salvini e Di Maio. Sono contrario all’estradizione di Battisti. Noi non abbiamo nulla a che spartire con la collaborazione tra un governo ultra-reazionario come quello di Bolsonaro e quello di Salvini. Entrambi vogliono esibire Battisti come trofeo».