Il conto del ristorante è troppo “salato”, allora decide di tornarci armato di fucile. È accaduto a Roma, dove i carabinieri hanno fermato un pregiudicato 52enne che voleva protestare contro il ristoratore. A suo dire, aveva presentato un conto troppo alto a lui e alla sua convivente nella serata di giovedì. Quindi è tornato il giorno dopo all’ora di pranzo nello stesso locale, l’osteria Maruzzella in via Portuense. Gli ha spianato contro una doppietta, seminando il panico anche tra i clienti. La scena plateale non poteva passare inosservata, ma con prontezza più di un avventore ha chiamato il 112. Proprio grazie alle testimonianze raccolte, i militari del Nucleo Radiomobile hanno bloccato il 52enne mentre provava a confondersi tra gli altri clienti in un bar vicino. La vicenda è stata ricostruita da Il Messaggero, secondo cui i carabinieri hanno anche recuperato l’arma, che l’uomo aveva nascosto sotto un cassonetto dell’Ama. Si tratta di un fucile appartenuto ad un uomo morto nel 1991, ma regolarmente denunciato.
CONTO SALATO AL RISTORANTE: TORNA COL FUCILE
Gli investigatori hanno scoperto che nessuno tra i parenti di questa persona sapeva dell’esistenza di questo fucile, né se fosse stato ceduto o rubato. Visti i precedenti del 52enne (lesioni e spaccio di stupefacenti), bisogna capire se la doppietta è stata usata per altri reati. Ma non è mica finita qui, perché poche ore dopo i carabinieri sono dovuti intervenire per bloccare la convivente del 52enne, che stava creando il panico in un altro ristorante. La 50enne, nata in Sud Africa ma originaria dell’Est Europa, stava seguendo le gesta del compagno. Mentre cenava da sola, ha estratto una pistola prendendosela con il titolare del locale, Vini e cucine, estraneo ai fatti della sera prima. La donna era convinta che anche lui era responsabile dell’arresto del compagno. Fermata mentre impugnava ancora l’arma, minacciandosi di suicidarsi, è stata denunciata a piede libero, mentre il convivente è stato arrestato per minacce aggravate e detenzione abusiva di arma. Si è poi scoperto che la rivoltella usata dalla donna era una replica sprovvista del tappo rosso.