L’ombra della Magliana ritorna sempre: quella Banda quasi “storica” si annida dietro all’omicidio di Andrea Gioacchini, per motivi ancora poco chiari, ma bastevoli per gli inquirenti tanto da indagare il fratello del “Libanese” Giuseppucci. Aveva taglieggiato e ricattato diversi imprenditori e altri uomini forse della malavita romana: molti nemici se li era insomma creati anche durante la sua permanenza in carcere, tanto che qualcuno ha meditato vendetta non appena lasciata la prigione giusto sei giorni prima dell’omicidio-agguato avvenuto davanti all’asilo della Magliana. Come spiega bene oggi il Fatto Quotidiano, ad ”incastrare” Giuseppucci sono stati alcuni testimoni che hanno parlato della «somiglianza fisica tra l’uomo in scooter “di stazza robusta” e il fratello di uno dei leader storici della Magliana». Le indagini proseguono anche perché dopo un primo interrogatorio, gli avvocati del fratello del “Libanese” hanno ribadito la sua totale estraneità ai fatti e la «disponibilità a parlare con il pubblico ministero, sottolineando che l’iscrizione nel registro degli indagati è dovuta a una generica somiglianza con il ricercato».
L’OMBRA DELLA BANDA MAGLIANA SULL’OMICIDIO GIOACCHINI
C’è una svolta nell’orrendo omicidio-agguato avvenuto lo scorso giovedì davanti all’asilo “il Girasole” nel quartiere della Magliana a Roma: la morte del pregiudicato Andrea Gioacchini, ucciso con 5 colpi di pistola davanti alla compagna non appena aveva lasciato i figli a scuola, sarebbe legata alla Banda della Magliana, l’iperfamosa organizzazione criminale di stampo mafioso che negli Anni Settanta seminava il terrore a Roma e non solo. Secondo il Messaggero, ad essere indagato (e già interrogato) dalla Procura di Roma sarebbe Augusto Giuseppucci (65 anni), fratello del più famoso Franco detto “Er Negro”, il primo boss della Banda: proprio a Franco Giuseppucci si è liberamente ispirato il personaggio del “Libanese” nel film e serie tv “Romanzo Criminale” che racconta appunto le trame (spesso solo ispirate) della Banda della Magliana. «L’uomo ha accettato di essere sottoposto alla prova dello stub, in cerca di tracce di polvere da sparo, ma nega ogni tipo di responsabilità», rilancia il Corriere della Sera assieme alle fonti del Messaggero.
LE INDAGINI E LA SVOLTA
Al momento non si hanno maggiori informazioni in merito ai motivi che vedrebbero legati il pregiudicato Gioacchini, noto dalla Polizia per precedenti in carcere dopo condanne di droga, armi e usura, e il fratello di uno degli storici leader della Banda della Magliana: al momento ci sarebbe solo una ‘somiglianza generica’ (spiega Repubblica) tra l’uomo e l’identikit del killer fornito dai testimoni. La dinamica dell’agguato davanti all’asilo ha fatto intuire subito che potesse trattarsi di un omicidio in pieno stile mafioso, una sorta di esecuzione in pieno giorno davanti a donne e bambini inermi (per fortuna non feriti): era uscito dal carcere solo 4 giorni prima ma qualcuno evidentemente voleva farla pagare ad Andrea Gioacchini. Che questi poi sia effettivamente Augusto Giuseppucci, al momento, non è possibile dirlo con estrema sicurezza e bisognerà attendere lo sviluppo delle indagini per saperne di più.