La famiglia di Sissy Trovato non ha nessuna intenzione di arrendersi e dopo un calvario lungo 26 mesi, ora è certa di voler giungere alla verità. “Non auguro a nessuno quello che stiamo provando in questi giorni però una cosa voglio che si sappia: Sissy ha lottato come una leonessa per 26 mesi. Ha combattuto per rimanere in vita e non ha mai mollato”, ha dichiarato papà Salvatore, come riferisce Il Messaggero. Ora la famiglia Trovato ha bene in mente il suo obiettivo: “Noi dobbiamo capire cos’è successo la Procura di Venezia ha accettato di prolungare le indagini e speriamo che, ora, si decidano a far luce sul serio. Non azzardatevi a parlare di suicidio finché non avremo saputo la verità, fino a quando non avremo chiarito tutti i punti oscuri di questa vicenda”, ha tuonato ancora il padre della giovane agente. La famiglia prova enorme rabbia per il trattamento riservato alla ragazza, “abbandonata mentre era in coma” dalle istituzioni. “L’hanno licenziata a febbraio e liquidata con 6.700 euro, questo valeva per lo Stato la vita di mia figlia”, ha proseguito Salvatore. La rabbia, dopo la morte di Sissy, è esplosa più che mai ed ha lasciato spazio a una serie di domande senza risposta: “Hanno esaminato il cellulare di mia figlia? Perché è entrata in quell’ascensore? Qualcuno le aveva dato un appuntamento? Noi abbiamo il diritto di sapere, per loro invece dovrebbe essere un dovere”, prosegue il padre. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
CACCIA AL KILLER, DISPOSTA AUTOPSIA
C’è ancora sgomento dopo la notizia della morte di Sissy Trovato Mazza, sopraggiunta dopo oltre due anni di lunga agonia durante i quali la giovane agente di polizia penitenziaria è rimasta in come, in stato vegetativo, in attesa di un miracolo. Sabato sera l’addio drammatico nella sua abitazione. Proprio oggi, come rivela Quotidiano.net, sarebbe stato il compleanno di Sissy: avrebbe compiuto 29 anni. La fine di un calvario, tuttavia, non coincide affatto con la chiusura del giallo. Gli interrogativi su quanto accaduto il primo novembre 2016 restano intatti ed ora più che mai la famiglia (e non solo) chiede chiarezza. Papà Salvatore non crede né ha mai creduto alla tesi del suicidio e più volte ha puntato il dito contro un presunto killer partito dal carcere della Giudecca dove la figlia prestava servizio. Tanti i silenzi e tante le contraddizioni rispetto a quanto accaduto nell’ospedale civile di Venezia dove partì il colpo di pistola che ferì gravemente Sissy. Ora è tempo di scoprire quanto realmente accaduto e soprattutto di dare un nome ed un volto a chi, realmente, quel giorno ha premuto il grilletto. Un primo passo verso questa strada è rappresentato dalla richiesta del magistrato che ha già predisposto il sequestro della salma che sarà sottoposta ad autopsia, facendo slittare in tal modo i funerali. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
FAMIGLIA CHIUSA NEL DOLORE
Dopo la drammatica notizia della morte di Sissy Trovato Mazza, le speranze della famiglia e di tutti coloro che da tempo speravano in un miracolo si sono definitivamente spente. In queste ore sono numerosi i messaggi di affetto e cordoglio che hanno riempito il gruppo Facebook dedicato all’agente di polizia penitenziaria, la quale ha perso la sua battaglia dopo due lunghi anni. La famiglia della vittima ha deciso di chiudersi nel proprio dolore, estremamente provata dalle lunghe sofferenze di questi due anni durante i quali hanno sempre respinto con forza l’ipotesi del suicidio. Tuttavia, i genitori di Sissy e la sorella Patrizia hanno voluto far sapere a FanPage.it la loro intenzione di proseguire nella loro ricerca di verità e giustizia per la giovane che è spirata ieri sera nella sua abitazione. L’autopsia fortemente voluta dalla Procura potrebbe essere risolutiva in tal senso, in quanto potrebbe portare alla luce informazioni finora solo ipotizzate, lasciando via libera alla tesi dell’omicidio sempre sospettato. Resta ad oggi un grande dolore e l’impossibilità di dire cosa sia realmente accaduto all’interno dell’ascensore dell’ospedale veneziano, dove Sissy fu ferita con un colpo di pistola alla testa. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
ANNULLATI I FUNERALI: PRIMA L’AUTOPSIA
Era ancora stata annunciata per domani la data dei funerali di Sissy Trovato Mazza, l’agente di polizia penitenziaria morta ieri sera dopo due anni di coma in seguito ad un grave ferimento avvenuto mentre era in servizio, il primo novembre 2016. La notizia del decesso ha lasciato tutti senza parole dal momento che, chi seguiva da tempo questo caso, sperava e pregava in un vero e proprio miracolo. Secondo quanto spiegato da FanPage.it, i funerali non si terranno lunedì dal momento che il magistrato ha reclamato l’autopsia sul corpo della 28enne, alla luce delle indagini in corso su quanto accaduto nell’ascensore dell’ospedale civile di Venezia oltre due anni fa. Attraverso l’autopsia, infatti, potrebbero emergere ulteriori dettagli importanti che potrebbero fare luce sul giallo attorno al suo ferimento. Potrebbero per esempio emergere lesioni prodotte da una eventuale colluttazione o da altri traumi e rimaste nascoste a causa della condizioni della ragazza. In base ai risultati che si otterranno, si potrebbe parlare ufficialmente di omicidio. Il corpo di Sissy sarà trasferito domani mattina dall’abitazione di Taurianova dove ieri è morta al fine di poter eseguire l’autopsia sulla salma. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
L’ADDIO DI EMMA MARRONE
E’ morta nella serata di ieri la giovane Sissy Trovato Mazza, colpita il primo novembre 2016 da un colpo di pistola esploso sa una mano ignota mentre era in servizio a Venezia. Da quel giorno, la ragazza era entrata in uno stato di coma vegetativo dal quale solo un miracolo, atteso per lunghi mesi, avrebbe potuto salvarla. Sissy era anche l’unica a conoscere la verità su quanto realmente accaduto nel vano dell’ascensore dell’ospedale civile veneziano nel quale si trovava al momento del ferimento. Oggi, a ricordare con grande discrezione la forza di Sissy che ha lottato come una vera combattente, è stata anche la cantante salentina Emma Marrone che su Twitter si è limitata a scrivere “Ciao Sissi”, accompagnato dall’emoticon di un cuore spezzato. Era il marzo dello scorso anno quando l’artista ha provato a compiere il miracolo, sperando come il resto della famiglia e degli amici nel risveglio della 28enne. E proprio Emma si era recata in visita in casa di Sissy trascorrendo con la ragazza circa un’ora. Sissy era una grande fan dell’artista salentina. Emma aveva accolto l’appello della famiglia della ragazza che aveva chiesto alla cantante di esaudire uno dei più grandi desideri di Sissy e la Marrone aveva subito risposto con la sia presenza. La mamma Caterina, aveva commentato, come rammenta Il Mattino: “Emma le ha tenuto la mano per un’ora parlandole dolcemente, è stato bellissimo…”. Purtroppo però, non è bastato. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
MINUTO DI SILENZIO SUI CAMPI DI A E A2 FEMMINILE
Sissy Trovato Mazza si è spenta nella serata di ieri, dopo due anni di coma. Era stata ferita in maniera gravissima con un colpo di arma da fuoco che l’aveva appunto ridotta allo stato vegetativo, e nelle scorse ore ha esalato l’ultimo respiro. Oltre a svolgere il ruolo di poliziotta nel carcere penitenziario di Venezia, Sissy (abbreviazione di Maria Teresa) era una calciatrice della Pro Reggina, con cui vinse il primo scudetto nella storia della Serie A femminile, datato 2012. «A nome mio e del Consiglio Direttivo della Divisione Calcio a cinque – le parole del presidente della Divisione Calcio a cinque, Andrea Montemurro – esprimo le condoglianze alla famiglia Trovato Mazza, in un momento di immenso dolore. Sissy, il futsal italiano non ti dimenticherà». Lo stesso Montemurro, in occasione della Final Eight di Coppa Italia di Serie A femminile del 2017, aveva offerto un contributo per le cure della ragazza. Quest’oggi sui campi di calcio prima dei match di Serie A femminile e di A2, verrà osservato un minuto di silenzio. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SISSY TROVATO MAZZA E’ MORTA OGGI
Non ce l’ha fatta Sissy Trovato Mazza. Dopo due anni di coma vegetativo l’agente della polizia penitenziaria del carcere di Venezia, si è spenta a causa di una grave infezione sopraggiunta nelle ultime ore. Profondo dolore sui social anche perché Sissy, ragazza di soli 28 anni, era molto amata da chi la conosceva e soprattutto, si è spenta in maniera tragica, dopo essere stata colpita alla testa da un colpo di pistola, che non si sa ancora chi abbia sparato. «La scomparsa della giovane agente di Polizia Penitenziaria Sissy Trovato Mazza – le parole in una nota di Francesco Basentini, Capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – dopo due anni di agonia e sofferenza è una notizia tristissima che addolora profondamente tutti, familiari, amici e l’intera Amministrazione della quale faceva parte». Basentini, ha proseguito, si augura che la grinta e la determinazione con cui Sissy ha lottato in questi due anni, possano essere trasmessi anche agli inquirenti per scoprire finalmente la verità su questa tragica morte: «Lo dobbiamo a lei – conclude – alla sua famiglia, ai suoi cari e a tutti i suoi colleghi, che non hanno mai smesso di innalzare una preghiera per lei in questi due anni». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SISSY TROVATO MAZZA SI E’ SPENTA DOPO DUE ANNI DI COMA
E’ morta Sissy Trovato Mazza. L’agente di polizia era in coma da due anni e questa notte si è spenta per sempre, dopo una lunga e faticosa lotta. La giovane si trovava in stato vegetativo dopo che era stata colpita da un colpo di pistola nel vano dell’ascensore dell’ospedale civile di Venezia, dove la 28enne era in servizio. Il decesso è avvenuto precisamente alle ore 21:10 di sabato 13 gennaio, nella casa di famiglia a Taurianova (Reggio Calabria), come riferisce Fanpage. Ha lottato a lungo Sissy ma alla fine si è dovuta arrendere ad una grave infezione, conseguenza delle lesioni traumatiche riportate dopo il colpo ricevuto. Nelle ultime 48 ore le sue condizioni fisiche erano precipitate in maniera tragica, al punto che la giovane poliziotta era stata ricoverata in rianimazione presso la struttura ospedaliera di Polistena, dove i medici, preso atto della situazione irreversibile, hanno acconsentito il ritorno a casa della ragazza, ormai in fin di vita.
SISSY TROVATO MAZZA E’ MORTA
Un omicidio che resta un vero e proprio giallo quello di Sissy, visto che in due anni non si è ancora riusciti a scoprire chi abbia sparato quel mortale colpo di pistola nell’ascensore. Un colpo che non ha lasciato scampo alla povera ragazza calabrese, visto che il proiettile le ha trapassato la parete cranica riducendola poi in stato vegetativo. Un mistero quanto accaduto, con le indagini che inizialmente si erano orientate verso il suicidio, quindi sull’aggressione, ed ora, dopo il decesso, sull’omicidio. Al momento si brancola nel buio anche se fra le piste più battute vi è quella di una ritorsione, visto che Sissy si era battuta a lungo contro gli abusi in carcere, lei che prestava servizio presso l’istituto di pena femminile della Giudecca di Venezia. «Tra le tante e tante stelle – si legge sulla pagina Facebook del gruppo Sissy la Calabria è con te – questa sera si è aggiunta un’altra che tra tutte è la più bella, illumina la Terra con quel sorriso radioso: questa nuova Stella ha un nome, si chiama Sissy La Guerriera».