La profilassi per l’allarme meningite a Firenze è stata avviata dalla Asl che ha seguito le procedure standard. Non si ritiene infatti di dover ipotizzare interventi straordinari, anche se le persone state più a stretto contatto con la ragazza dovranno ricorrere alle cure del caso. La prudenza non è mai troppa, ma non si deve scatenare nemmeno un allarme generalizzato che porti a una psicosi. Le maggiori richieste di informazioni sono arrivate da chi ha fatto il bagno nella piscina della struttura Hidron dove la ragazza era stata di recente. Non ci sono state segnalazioni particolari e questo non obbligherà ogni membro entrato in vasca a dover fare la profilassi. Il Ministero della Salute stesso è stato pronto a evidenziare come vadano tenuti sotto controllo i contatti stretti e non quelli occasionali. Si specifica dunque che debbano effettuare profilassi antibiotica conviventi, partner sessuale, compagni di classe e di lavoro che condividono la stessa stanza, operatori sanitari esposti e persone sedute accanto per almeno otto ore. (agg. di Matteo Fantozzi)



“RISPONDE ALLE TERAPIE”

E’ arrivata ieri in condizioni gravi al Careggi di Firenze, la 25enne affetta da meningite anche se, secondo le ultime informazioni che trapelano da Repubblica.it, oggi starebbe rispondendo alle terapie in modo positivo. Secondo una primissima analisi del policlinico, il batterio che avrebbe colpito la giovane di Signa sarebbe il più temuto ovvero quello di tipo C, lo stesso che nel 2015 provocò l’epidemia in Toscana ma solo i risultati del Meyer potranno confermare o smentire gli attuali timori. Sicuramente si tratta del primo caso dell’anno nella Regione e questo ha riacceso l’allerta. La Asl sta contattando tramite l’azienda direttamente i contatti stretti da far sottoporre a profilassi: “In questo momento stanno giungendo ai servizi molte richieste di informazioni da parte di cittadini allarmati che hanno frequentato nei giorni scorsi la struttura Hidron (palestra, piscina, bar interno) ed il circolo Il Gorinello (ristorante, bar interno) di San Piero a Ponti”, si legge su Repubblica. “Preme sottolineare che tale tipologia di contatti, come anche indicato dall’ultima circolare del ministero della Salute, non avendo le caratteristiche del contatto stretto (contatto regolare, conviventi, partner sessuale, compagni di classe, compagni di lavoro che condividono la stessa stanza, operatori sanitari esposti, persona seduta accanto per almeno 8 ore) non espone ad alcun rischio di contagio”, ha però tranquillizzato la Asl. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



25ENNE RICOVERATA A FIRENZE: È GRAVE

Torna l’incubo meningite in Toscana: una giovane donna di 25 anni è stata ricoverata ieri a Firenze, dove è giunta in serata presso il Pronto Soccorso di Careggi in uno stato di coma. Secondo quanto riportato da La Nazione la diagnosi è stata infausta: meningoencefalite batterica. A fare paura è il timore che possa trattarsi del temibile ceppo C, ovvero lo stesso che aveva scatenato in passato l’ondata epidemica in Toscana che aveva portato all’attivazione del piano di vaccinazione di massa. La stessa ragazza 25enne di Signa, ora intubata e ricoverata in gravi condizioni nel reparto di Rianimazione, sarebbe stata vaccinata nel 2016. Ciò significa che nel suo caso il vaccino non sarebbe risultato efficace. Intanto la Asl avrebbe già avviato la ricerca di tutti i contatti della ragazza da sottoporre a profilassiospedale. Secondo le informazioni raccolte, la 25enne sarebbe impiegata presso un centro di telefonia, dunque sarebbe a contatto con un numero molto elevato di persone.



MENINGITE: TORNA L’INCUBO IN TOSCANA

Quello registrato a Firenze nelle ultime ore, sarebbe il primo caso di meningite nel 2019 in Toscana. Negli ultimi due anni i casi erano scesi fino a raggiungere un livello di normalità, attestandosi sui 15 all’anno. Nel 2016, tuttavia, il meningococco di tipo C aveva fatto esplodere l’emergenza meningite in Toscana facendo registrare 30 casi con sette decessi, per un totale di 40 casi se si considerano anche gli altri ceppi. La notizia del nuovo caso che ha colpito la giovane di Signa ha ovviamente allarmato l’intera popolazione, a dimostrazione di come la malattia resti molto temuta in quanto il meningococco può causare sepsi, ovvero una grave infezione dell’organismo che potrebbe portare a conseguenze fatali. La vaccinazione di massa, la sola arma contro il meningococco C, è andata avanti sino al 31 dicembre scorso. Eppure la ragazza attualmente in coma sarebbe stata vaccinata già nel 2016. Già in passato erano stati segnalati casi simili che avevano portato al richiamo per meningococco C dopo cinque anni dalla vaccinazione.