100 carabinieri impiegati nell’operazione Satellite: 6 arresti e 12 persone coinvolte per la morte di Alessandro Neri. Una svolta nelle indagini sul delitto di Pescara: come sottolineato da La Vita In Diretta, due degli arrestati erano particolarmente legati ad Alessandro, lo frequentavano molto spesso. Amici ma anche «delinquenti abituali» con una personalità molto diversa da quella della vittima, rimasto coinvolto in un traffico di droga che comprendeva la città di Pescara e i centri limitrofi. Come riporta Il Pescara, la madre Laura Lamaletto ha commentato: «Nell’ambito delle indagini, in corso di una vasta operazione dei Carabinieri del nucleo Investigativo di Pescara, si è svolta l’esecuzione di 6 ordinanze di custodia cautelare in carcere nel contesto delle indagini scaturite dall’omicidio di Alessandro Neri. Le accuse contestate a queste 6 persone e solamente a queste “6 persone” sono di spaccio di stupefacenti, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi e danneggiamento con incendio relativamente a fatti accertati nel capoluogo Pescarese. Ho sempre riposto la mia totale fiducia nel Corpo dei Carabinieri di Pescara, cappeggiato dal oggi Colonnello Massimiliano Di Pietro. Continuo a credere in loro e continuerò a farlo! Confido che la morte di Ale aiuterà a ripulire la città di Pescara». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



DELITTO PESCARA, SVOLTA NELLE INDAGINI

Arriva una svolta nelle indagini per l’omicidio di Alessandro Neri, il ragazzo di Pescara trovato morto il 5 marzo dell’anno scorso nel greto di un fiume. Sei persone sono state arrestate dai carabinieri questa mattina nell’ambito di un’operazione autorizzata dal Gip, su richiesta della Procura. Le ordinanze di custodia cautelare sono state spiccate per spaccio di stupefacenti, estorsione, porto abusivo di armi e incendio. A queste bisogna aggiungere un centinaio di perquisizioni tra Pescara, Chieti e Teramo. Come si può notare facilmente, nessuno dei sei arrestati è stato accusato di omicidio, ma gli inquirenti – spiega La Repubblica – mettono la loro cattura in diretta relazione con la morte del 28enne. L’uccisione di Alessandro Neri, è il convincimento degli inquirenti, potrebbe essere stato ucciso nel contesto di una partita di droga non pagata o di una rapina finita male.



OMICIDIO ALESSANDRO NERI: LE INDAGINI SULLA FAMIGLIA

In un primo momento le indagini degli inquirenti sull’omicidio di Alessandro Neri, ucciso dopo essersi recato ad un appuntamento in centro a Pescara, reduce dall’aver accompagnato mamma Laura a fare la spesa, si erano concentrate nella sfera familiare. L’ipotesi era che il 28enne avesse pagato per tutti i dissidi tra parenti inerenti la gestione dell’azienda vitivinicola di famiglia. Come aggiunge La Repubblica, il sospetto era stato alimentato dal fatto che la mamma di Alessandro, tornata dal Sudamerica qualche anno prima per andare a lavorare con il figlio nella nota azienda del padre, dopo qualche tempo era stata lasciata fuori dagli affari. Caduta quella pista, il ritrovamento di DNA femminile sul corpo della vittima, aveva portato gli inquirenti ad ipotizzare un delitto passionale. Oggi la svolta decisiva, con una conferenza stampa che nelle prossime ore chiarirà tutti i nuovi elementi.

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