Il terremoto avvenuto due giorni fa in quel di Ravenna, è stato uno dei più forti degli ultimi 50 anni, ed ha provocato tensione e paura fra la popolazione locale, anche se fortunatamente non si sono registrati danni seri a cose e persone. Molti gli esperti che hanno esternato il proprio parere sul sisma, fra cui Marco Savoia docente di tecnica delle costruzioni all’Alma Mater e presidente del Comitato tecnico scientifico della Regione in materia sismica, che parlando ai microfoni del Resto del Carlino si è soffermato sulla natura sabbiosa della zona della pianura Padana, che si pensava potesse fare da cuscinetto fra la città e il terremoto: «Fino a qualche tempo fa – spiega – si credeva che i terreni alluvionali, esattamente come quello su cui sorge Bologna, fossero in grado di assorbire i movimenti e le rotture delle faglie sismiche, oggi si è scoperto che è esattamente il contrario». Come spiega Savoia, il terreno deformabile agisce come una sorta di fionda che amplifica il sisma: «L’intera pianura Padana come sappiamo è alluvionale, e uno strato abbastanza spesso riveste le faglie collocate a grande profondità». L’esperto non esclude nuovi terremoti nei prossimi giorni vista l’alto rischio sismico nella zona: «Quasi l’intera regione, come anche la città di Bologna, è classificata come zona sismica di livello 3, ovvero a rischio medio-basso, su una scala da 1 a 4, dove 1 rappresenta il massimo. Ciò vuol dire che l’area è soggetta a fenomeni di minore intensità, ma non è detto che la loro frequenza sia bassa». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



TERREMOTO A RAVENNA, IL COMMENTO DI CARLO MELETTI

Carlo Meletti

, esperto di sismi, ha parlato dell’alta sismicità di Ravenna, colpita ieri da un nuovo terremoto: «Ravenna è una città ad alta pericolosità sismica anche perché si sentono bene anche le scosse delle zone vicine: penso ad esempio a quelli del Riminese. Del resto tutta l’Italia è a rischio sismico, e ci sono zone dove è ancora più elevato: penso all’Appennino o anche alla Calabria. Il grado di rischio però non deve terrorizzarci, ma spingerci ad agire di conseguenza costruendo edifici adatti a sopportare le scosse». Una battuta sul sottosuolo sabbioso, che attutirebbe quindi le scosse secondo alcuni: «Assolutamente credenza popolare, e che si dice ovunque in Italia per giunta: è vero il contrario. Il fondo sabbioso aumenta il rischio, perché il livello di friabilità è alto. Si è visto anche in Emilia nel 2012, quando dopo il sisma il terreno ha espulso come dei ‘mucchetti di fango’». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



IL COMMENTO DELL’ESPERTO

Tanta paura e qualche danno a causa del terremoto che si è abbattuto su Ravenna e provincia nella tarda serata di lunedì 14 gennaio. La scossa è stata di magnitudo 4.6 (poi rivista al ribasso a 4.3), ed è stata la più forte degli ultimi 50 anni, creando non poca tensione fra la popolazione locale. «Riteniamo che la scossa – le parole Carlo Meletti, responsabile dell’Ingv, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, rilasciate ai microfoni de Il Resto del Carlinosia avvenuta in quella che noi chiamiamo ‘Placca adriatica’ che si sta infilando sotto all’Appennino. Il fulcro di questi movimenti passa proprio sotto a Ravenna. È una situazione analoga a quella del terremoto dell’Emilia nel 2012». Stando al parere di uno dei massimi esperti di terremoti d’Italia, le cause del sisma di due giorni fa sono le stesse di quello del 2012: «Sì, dal punto di vista geologico è la stessa. In Emilia però ci sono state scosse più intense e meno profonde che hanno prodotto danni molto più rilevanti». Ovviamente non è facile prevedere se ci saranno altri terremoti in Emilia nelle prossime ore: «Non lo sappiamo. Dopo la prima a mezzanotte ce ne sono state altri 5 o 6, di cui una di magnitudo 3. Altro ora non si può sapere». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



TERREMOTO A RAVENNA: SI INCLINA CROCE DEL CAMPANILE DI SANT’ISAIA

Arrivano le prime segnalazioni di danni a seguito del terremoto avvenuto ieri, tre minuti dopo la mezzanotte, in quel di Ravenna. Come riferisce l’edizione online della Rai, nel campanile della chiesa di Sant’Isaia di Bologna è stato evidenziato il cedimento della croce che sovrasta la stessa struttura. Alle ore 7:40 di questa mattina sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno messo in sicurezza l’edificio e valutato la situazione. Resta da capire se il cedimento strutturale sia collegato al terremoto di magnitudo 4.3 avvenuto nella notte fra lunedì 14 e martedì 15 gennaio a 11 chilometri di distanza da Ravenna, o se invece sia da attribuire al sisma del 18 novembre scorso nel riminese, di M 4.2. La cosa certa, come ha spiegato il presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni, è che entrambe le scosse sono collegate al movimento della placca adriatica che sta scendendo sotto all’Appenino. Quella zona è ad alto rischio sismico perché «sotto passa il fronte della catena appenninica sepolta sotto la parte meridionale della pianura padana, che è una struttura geologicamente attiva dal punto di vista sismico caratterizzata da strutture di faglie che fanno avanzare l’Appenino verso il mare Adriatico». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

TERREMOTO A RAVENNA: SEGNALATI ALCUNI DANNI

Lo sciame sismico si è “calmato” ma la paura resta forte in Emilia e in parte del Veneto: la scossa di terremoto in un primo momento calcolata in M 4.6 Richter è stata rivista al ribasso dall’INGV, stabilendo in magnitudo 4.3 che resta comunque un dato alquanto alto e avvertibile da gran parte della popolazione. «La prima stima provvisoria è relativa alla Magnitudo locale ed è quella fornita in automatico dai sismometri», spiegano dal centro nazionale di geofisica e vulcanologia. Al Comune di Ravenna, il più colpito assieme a Cervia perché più vicini all’epicentro del terremoto, il sindaco Michele de Pascale ha convocato il centro operativo comunale di protezione civile, che non ha al momento raccolto segnalazioni di danni particolari. Alcuni danni va detto ci sono stati, lievi, lungo le strade e in qualche struttura ma nulla di importante e soprattutto di grave per i cittadini impauriti lungo l’intera notte per un’altra situazione sismica nel Centro Italia, quella volta con parte del Veneto coinvolta. (agg. di Niccolò Magnani)

NOTTE DI PAURA IN EMILIA

Un terremoto di media entità si è verificato nella scorsa notte, poco dopo le 24:00, in provincia di Ravenna. Un sisma di magnitudo 4.6 che ha senza dubbio scosso non soltanto fisicamente la popolazione locale, visto che le scene di panico, giustamente, non sono mancate. Le autorità hanno deciso di tenere le scuole chiuse nella giornata di oggi per effettuare tutti i controlli del caso ed evitare spiacevoli conseguenze, e nel contempo l’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, l’Ingv, ha fatto registrare altre cinque scosse di assestamento nel corso della notte fra lunedì 14 e martedì 15 gennaio. Nel dettaglio, a mezzanotte e 17 minuti, si è registrata una scossa di magnitudo 2.1, quindi a mezzanotte e 29 di magnitudo 3.0, poi all’1.45 di magnitudo 2.2, alle 4.44 di magnitudo 2.0, e alle 4.57 di magnitudo 2.0. Scosse che sono state avvertite anche in altre zone dell’Italia, in particolare in Friuli Venezia Giulia ma anche in Veneto, regioni situate nei pressi proprio dell’epicentro. Secondo le informazioni, non vi sarebbero danni a persone o a cose. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

TERREMOTO IN EMILIA: SCUOLE CHIUSE IN VARI COMUNI

Tanta paura e qualche danno lieve dopo il terremoto di magnitudo 4.6 che questa notte si è verificato in provincia di Ravenna quando la mezzanotte era scoccata da tre minuti. Il Comune di Ravenna è intervenuto sulla sua pagina Facebook per fare il punto della situazione a qualche ora di distanza dal forte sisma che ha scosso tutta l’Emilia Romagna:”A seguito della forte scossa di terremoto che ha coinvolto il nostro territorio, è in corso alla Centrale della Polizia Municipale il Coc, Centro operativo comunale, la struttura di cui si avvale il sindaco in qualità di autorità comunale di protezione civile per la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza, con lo scopo di attivare le prime attività di protezione civile e fronteggiare l’emergenza. Il Comune è in contatto con gli enti preposti alla protezione civile (Vigili del fuoco, Prefettura e Regione). Al momento si segnalano danni di lieve entità e non sono pervenute richieste di soccorso. Sono in corso verifiche strutturali sulle situazioni segnalate”. Il sindaco di Ravenna ha disposto per oggi la chiusura delle scuole, questo il comunicato apparso sulla pagina Facebook del comune romagnolo:”Stante l’entità dell’evento sismico, che risulta il maggiore in termine di intensità registrato negli ultimi trent’anni, in maniera precauzionale oggi, martedì 15 gennaio, verranno chiuse tutte le scuole di ogni ordine e grado, dai nidi all’università. Nel corso della giornata verranno effettuati controlli su tutti i circa 90 plessi del nostro comune”. (agg. di Dario D’Angelo)

TERREMOTO M 4.6 A RAVENNA

La terra ha tremato nel giro di mezz’ora in Romagna. Una forte scossa di terremoto si è fatta registrare nella nottata tra lunedì e martedì, intorno alle 00.02, con epicentro a Ravenna con la magnitudo registrata a 4.6 dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma, con epicentro a  11 chilometri da Ravenna e ipocentro a 25 chilometri di profondità. Secondo le prime testimonianze l’evento tellurico si è fatto percepire in maniera più potente col passare dei secondi, guadagnando intensità. La scossa si è sentita fatta sentire chiaramente nella provincia di Ravenna, a Cervia, a Lugo di Romagna in particolare. Molti cittadini hanno affermato di aver udito in maniera chiara due boati distinti, che hanno svegliato improvvisamente le persone che stavano già dormendo. In molti sono scesi in strada ed hanno iniziato a riportare sui social le testimonianze di quanto percepito.

SECONDA SCOSSA A CERVIA

Circa mezz’ora dopo si è fatta registrare una nuova scossa, stavolta di entità inferiore stabilità ad una magnitudo di 3.0 con epicentro a Cervia, a 22 chilometri di profondità. Il terremoto è stato avvertito chiaramente in buona parte dell’Italia settentrionale, come si è potuto comprendere facilmente dalle numerose testimonianze pubblicate sulla pagina Facebook di RavennaToday. Tra le città nelle quali si è avvertito distintamente il sisma si fanno registrare Milano, Trieste, Bologna, Venezia, Padova, Verona, Belluno, ma testimonianze sono arrivate anche dalla Slovenia, dalla Croazia e dalle Marche. Al momento non si segnalano fortunatamente danni a cose o persone anche se le chiamate d’emergenza al 115 sono state numerose, ma come detto molte persone hanno lasciato le case per scendere in strada, e alcuni hanno già deciso di proseguire la notte in automobile.