Sono state depositate oggi le motivazioni della Cassazione relative alla sentenza dello scorso 7 dicembre in merito alla condanna alla coppia dell’acido e che ha visto assegnare una pena a 19 anni e 6 mesi di reclusione a Martina Levato e a 21 anni all’ex fidanzato Alexander Boettcher. Secondo quanto spiegato dagli ermellini, spiega Corriere.it, il “malsano rapporto di soggezione che legava Levato a Boettcher” non avrebbe in alcun modo intaccato la capacità di intendere e di volere di Martina Levato che “ha prestato piena adesione ai propositi aberranti del compagno, indicando i nomi dei giovani con i quali aveva avuto effusioni sentimentali, per poi partecipare alle aggressioni, con la piena consapevolezza di ciò che stava facendo e con la ferma volontà di ledere l’integrità fisica delle persone aggredite”. Nell’ambito della condanna dello scorso dicembre, era stato confermato un lieve sconto di pena in seguito al venir meno dell’associazione. Boettcher tuttavia aveva contestato la sua pena ritenendo fattibile un ulteriore sconto alla luce del risarcimento alle vittime. Di contro, i giudici della Suprema Corte hanno replicato che il risarcimento gli è servito esclusivamente a non ottenere una pena maggiore poichè quanto da lui fatto è da considerarsi di “spaventosa gravità” alla luce dei danni alle vittime, rimaste sfigurate in seguito alle aggressioni con l’acido dalle quali è emersa la totale assenza di “compassione”.
COPPIA DELL’ACIDO: LA CASSAZIONE SULLA CONDANNA A BOETTCHER
Nelle motivazioni della sentenza di condanna alla coppia dell’acido per le numerose aggressioni messe a segno, la Cassazione ribadito che in merito alla condanna ad Alexander Boettcher, la Corte d’Appello di Milano ha tenuto conto anche della “estrema gravità dei fatti connotati da peculiare violenza e distruttività, la realizzazione di condotte connotate da insensibilità e superamento dei più elementari sentimenti di compassione e di immedesimazione nelle sofferenze altrui”. Gli ermellini chiaramente non hanno potuto trascurare la gravità dei fatti e le conseguenze che le aggressioni con l’acido hanno avuto sulle vittime, sia sul piano fisico che psicologico. Dopo aver aggredito e rovinato la vita a ben tre giovani (uno dei quali scambiato per un altro), la Cassazione ha replicato a Boettcher spiegando i motivi per i quali, nonostante i risarcimenti, la pena sia rimasta pari a 21 anni e non ulteriormente ridotta come da lui richiesto.