I 78 operai della Toncar di Muggiò (provincia di Monza) avevano ricevuto un bel regalo di Natale: erano stati infatti licenziati subito prima delle festività attraverso un messaggio via Whatsapp: «Siamo in chiusura della produzione – si leggeva sul testo del messaggio – domani non venire al lavoro. Attendo conferma, grazie». Peccato però che nessuno dei lavoratori dell’azienda che si occupa di carte da gioco e figurine (vi è anche la Panini fra i maggiori clienti), se ne sia stato a dormire il giorno successivo, presentandosi ai cancelli dello stabilimento di via Sondrio. La loro protesta è andata avanti giorno e notte, al punto che gli stessi lavoratori hanno anche occupato l’azienda, salendo poi sui tetti della stessa. Dopo una battaglia durata circa due settimane alla fine l’hanno spuntata: lo scorso 15 gennaio, durante l’ultimo tavolo di confronto presso la prefettura di Monza, la nuova società somministratrice della ditta, come scrive Il Fatto Quotidiano, ha deciso di riassumere la quasi totalità degli operai, concedendo agli altri un esodo incentivato.



OPERAI TONCAR LICENZIATI VIA WHATSAPP POI RIASSUNTI

«La sera del 20 dicembre – ha raccontato al Fatto, Mohammed Gad, 32enne egiziano in Toncar dal 2011 – mentre ero a casa con mia moglie e i miei bambini, mi arriva l’ordine di non presentarmi al lavoro il giorno successivo. Ho chiamato i colleghi e tutti abbiamo pensato a un congedo temporaneo: capita, a volte, quando le commesse scarseggiano». Peccato però che il 2 gennaio, alla riapertura dopo le festività, gli operai scoprirono di essere stati licenziati per un cambio appalto: «Ogni due anni, per motivi fiscali, la società cambiava nome – prosegue Mohammed – ma riotteneva sempre l’appalto e ci riassumeva tutti a tempo indeterminato, come d’altronde era obbligata a fare». La nuova società appaltatrice, la Sod srl, aveva intenzione di ridurre l’organico, liberandosi in particolare di tutti i lavoratori iscritti ai sindacati (la quasi totalità). Nessuno dei lavoratori della Toncar ha però deciso di starsene con le mani in mano, e dopo un paio di settimane di trattative sono arrivati all’accordo di cui sopra. Prossimo appuntamento, il 21 gennaio, quando si cercherà di formalizzare l’accordo.

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