Giosuè Ruotolo alla fine non ha parlato. Gli interventi dei suoi avvocati Giuseppe Esposito e Roberto Rigoni Stern si sono protratti per troppo tempo, quindi l’imputato non ha avuto modo di rendere dichiarazioni spontanee. I legali dell’ex militare di Somma Vesuviana nell’udienza di oggi, la quarta del processo che lo vede imputato alla Corte d’Assise d’Appello di Trieste, hanno contestato la ricostruzione del duplice omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza fatta dall’accusa e hanno attaccato le testimonianze dei due coinquilini e commilitoni, Sergio Romano e Daniele Renna, definendo il loro racconto “il più grande inganno di questo processo”. L’avvocato Esposito, come riportato da IlFriuli.it, ha anche mostrato alla Corte una foto di Ruotolo del 28 novembre 2014, nella quale non si vedono le ferite che i due testimoni avrebbero visto sul volto e ad un polso dell’imputato. La difesa ha messo in dubbio anche le testimonianze che hanno collocato Ruotolo sul luogo del delitto al momento del duplice omicidio. La prossima udienza è stata fissata per l’8 febbraio e sarà dedicata alle repliche. (agg. di Silvana Palazzo)



LA DIFESA: “MANCA LA PROVA REGINA”

Giosuè Ruotolo è pronto ad urlare nuovamente la sua innocenza: rilascerà dichiarazioni spontanee nel processo d’appello per l’omicidio di Teresa e Trifone. Oggi tocca infatti alla difesa ricostruire la vicenda. E secondo loro manca la “prova regina”, quella che colloca Ruotolo sul luogo del duplice omicidio. Ma la criminologa Roberta Bruzzone ha spiegato che per ottenerla «bisogna dimostrare che gli accertamenti precedenti sono stati fallaci». Bruzzone, che è stata consulente per la famiglia di Trifone Ragone nel processo di primo grado, ha dichiarato a La Vita in Diretta: «Cosa ha in mano la difesa? Niente. Tutti gli elementi raccolti durante l’indagine sono oggettivi e poi ci sono le menzogne di questo ragazzo. Prima ha negato di essere stato lì, poi quando è stato smentito si è ricordato di essere stato lì. Poi ha detto di essere stato al parco. Dopo aver negato di aver legami col profilo Facebook con cui è stata molestata Teresa, ha detto di aver creato e gestito quel profilo». Il movente del delitto? Bruzzone spiega: «C’è un elemento scatenante: Trifone aveva scoperto che Giosuè era la persona dietro il profilo che molestava Teresa e voleva denunciarlo». Ma il programma di Raiuno ha interpellato anche i genitori di Giosuè Ruotolo. «Mio figlio è innocente, non ha fatto niente. Aveva un futuro roseo davanti a sé. Perché doveva buttare all’aria tutto questo?». Anche la mamma è convinta dell’innocenza: «Non sa niente di questa situazione. E quanto prima deve finire questa storia. Giousè è un ragazzo eccezionale, non avrebbe mai pensato di fare una cosa brutta come questa. Io ho sofferto tantissimo, ma i consulenti faranno capire che è innocente». Cosa direbbe alle mamme delle vittime? «Non devono inveire contro mio figlio, ma cercare realmente chi è stato. Ci deve essere qualcosa di grosso per poter fare un omicidio». (agg. di Silvana Palazzo)



OMICIDIO TERESA E TRIFONE, NUOVA UDIENZA

Questa mattina è iniziata la quarta udienza del processo in corte d’Assise d’Appello a Trieste e che vede imputato l’ex militare Giosuè Ruotolo, per il duplice omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza. La coppia di fidanzati fu uccisa in circostanze ancora del tutto misteriose il 17 marzo 2015, nel parcheggio del Palasport di Pordenone e Ruolo, ex commilitone di Trifone nonché suo ex coinquilino fu indagato e imputato nel processo di primo grado nel quale fu condannato all’ergastolo. La condanna pesantissima a carico del giovane di Somma Vesuviana, arrivò l’8 novembre 2017 e prevedeva oltre al carcere a vita anche l’isolamento diurno per la durata di due anni. Giosuè ha sempre respinto le accuse proclamandosi innocente ed ora sarà il processo d’Appello, con la corte presieduta da Igor Maria Rifiorati a esprimere il proprio giudizio nell’ambito del processo di secondo grado sul duplice delitto dei fidanzati uccisi a Pordenone. Ruotolo è l’unico imputato ed oggi, come ricorda Il Friuli online, sta affrontando la sua quarta udienza.



PROCESSO D’APPELLO, LA TESI DELLA DIFESA

Sarà la difesa dell’imputato nel processo sulla morte di Trifone e Teresa a prendere oggi la parola in aula. Gli avvocati  Roberto Rigoni Stern e Giuseppe Esposito, legali del militare campano, ancora una volta avranno modo di fornire la loro versione dei fatti rispetto a quanto accadde la sera del 17 marzo di quasi quattro anni fa. In aula è presente anche Giosuè Ruolo, oltre ai familiari di Trifone e Teresa che sin dall’inizio del processo sono sempre stati presenti, seguendo con estrema attenzione tutte le fasi del procedimento. Nell’ambito dell’ultima udienza che si era celebrata lo scorso novembre, il presidente della corte d’Appello di Trieste si era espresso negativamente rispetto alla richiesta di riapertura dell’istruttoria avanzata dalla difesa dell’imputato. Quest’ultima aveva contestato in modo deciso la ricostruzione che era stata avanzata dall’accusa secondo la quale il proprio assistito era presente sul luogo del duplice delitto. A detta della difesa, invece, quello a carico di Ruotolo sarebbe un processo squisitamente indiziario e nel quale mancherebbe la “prova regina”. Su questo punto, con ogni probabilità, si baserà anche l’udienza odierna.