E’ ufficialmente terminato il pericolo ad Ancona, nella domenica dedicata al bomba day. Ad annunciarlo è stato il prefetto Antonio D’Acunto che ha commentato, come riporta l’agenzia di stampa Ansa: “L’ordigno è stato messo in condizioni di non nuocere”. La fase di pericolo è così ufficialmente terminata da alcune ore e lo stesso prefetto ha aggiunto, al termine dell’operazione di bonifica della bomba della Seconda guerra mondiale: “L’attività svolta dai militari è andata a buon fine, l’ordigno è stato spolettato. Tutto è andato nel migliore dei modi”. La bomba è stata trasportata con un veicolo militare in una cava dove sarà fatta brillare. Il Comune di Ancona è intervenuto tramite i profili social per annunciare la fine dell’evacuazione, in concomitanza con la riapertura dei varchi della zona rossa. Il primo cittadino, Valeria Mancinelli si è detta soddisfatta ed ha elogiato ampiamente la “grande cooperazione dei cittadini”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
È POLEMICA “UN’ESAGERAZIONE, È SPROPOSITATO”
Si è svegliata molto presto quest’oggi Ancona per il “bomba day”. Negli scorsi giorni è stato ritrovato un ordigno risalente alla seconda guerra mondiale che oggi verrà fatto brillare, e come succede in questi casi, interi quartieri sono stati evacuati. Sono circa 12mila le persone che hanno dovuto lasciare la propria abitazione all’alba, attorno alle 5:30, quando le prime sirene dei vigili sono passate nella zona rossa, dando inizio all’evacuazione. Non sono mancate ovviamente le polemiche, come ad esempio un anconetano che abita nei pressi di via Cialdini: «Una risposta esagerata – le parole ad AnconaToday.it – capisco la preoccupazione per gli Archi ma far muovere 12mila persone e arrivare a chiudere fino a quassù è spropositato rispetto all’evento. Un grande disagio per tutti. Ho mia suocera invalida che è stata per qualche tempo ricoverata all’Inrca e cogliamo l’occasione per riportarla ad Ascoli dove vive». Molti sono preoccupati per i ladri che potrebbero agire inosservati: «Abbiamo parlato con i carabinieri – spiega un altro residente della zona – e ci hanno rassicurato sul fatto dei controlli ma tranquilli non ci si sta mai. Noi? Chiudiamo tutto e andiamo in campagna». Diversi fra i 12mila “sfollati”, hanno approfittato per una gita fuoriporta, rientrando quindi nella propria abitazione quando tutto sarà ormai già finito. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
E’ IL BOMBA DAY AD ANCONA
Attorno alle ore 5 di questa mattina è cominciato ad Ancona il “Bomba day”, ovvero il disinnesco di un ordigno bellico ritrovato sotto il quartiere degli Archi della città marchigiana che ha scatenato un complesso piano di evacuazione coinvolgendo circa 12mila cittadini ospitati in diversi strutture lungo l’intera giornata per permettere al meglio il innesco della bomba di origine nella Seconda Guerra Mondiale. Lo stesso ordigno sarà poi trasportato a Jesi dove gli artificieri dell’Esercito lo faranno brillare nella cava di Via della Barchetta, dove da giorni sono stati avvisati e oggi evacuati i pochi residenti nell’area del depuratore. La situazione di allerta è invece in corso ad Ancona dove durante il disinnesco sono numerose le limitazione al traffico, ai mezzi pubblici oltre ovviamente al disagio dei 12mila evacuati nelle aree vicine alla bomba della Seconda Guerra Mondiale. Solo qualche mese fa, operazione molto simile sempre nella Marche, ma nel Comune di Fano con l’ordigno poi fatto brillare in mare.
L’APPELLO DEL COMUNE
«Alle 9.25 gli artificieri dell’esercito hanno iniziato a lavorare all’operazione di bonifica, una volta ricevuto il via libera dalla Soi (Sala Operativa Integrata). L’operazione è stata leggermente ritardata poiché si stava cercando una persona anziana che non rispondeva ai parenti e che risiede all’interno della zona rossa», riporta il Resto del Carlino, con la situazione subito poi risolta con l’arrivo di una pattuglia dei Carabinieri che ha accompagnato l’anziano nelle strutture della Protezione Civile messe in piedi apposta per questa evacuazione. Il “Bomba Day” è in atto ad Ancona e le operazioni potrebbero durare fino a mezzogiorno, ma anche di più: il Comune ha fatto sapere da giorni le varie operazioni che dovranno essere compiute, lanciando l’appello di «non raggiungere per nessuno motivo la zona rossa vicino al Quartiere degli Archi». Sono in tutto 4 le fasi del disinnesco della bomba: «rimozione dell’innesco con un estrattore meccanico a distanza, taglio dell’ordigno nella parte posteriore, detonazione sul posto della porzione tagliata e trasporto del corpo della bomba in una cava a Jesi per il brillamento. Sarà poi la Soi ad aggiornare, intorno alle 13, il Comune e gli organi di informazione». Da ultimo, un numero importante di droni svolgerà il monitoraggio anti-sciacalli nelle aree abbandonate momentaneamente durante il Bomba Day.
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