Armin Loacker è morto, addio dunque al re dei wafer. Aveva 78 anni ed era il figlio del fondatore dell’omonimo marchio in grado di conquistare i mercati di tutto il mondo. Armin ha avuto, insieme alla sorella, il merito di far crescere l’azienda facendola conoscere nell’intero globo e arrivando ad assumere oltre mille dipendenti. Il volume d’affari della società è stimato in questo momento attorno ai 330 milioni di euro, cosa che fa capire ancora di più l’importanza di quanto fatto durante gli anni. A darne notizia è Rai Alto Adige con il Presidente AssoImprenditori che ha voluto evidenziare: “A nome di tutta l’associazione esprimiamo alla sua famiglia le nostre più sentite condoglianze, assieme al ringraziamento per il suo impegno, la sua passione e la voglia di svilupparsi di continuo che l’hanno sempre contraddistinto come imprenditore“. Sono numerose le condoglianze che arrivano anche sui social network da persone famose e comuni.



Armin Loacker è morto, addio al re dei wafer: la storia dell’azienda

La morte di Armin Loacker, il re del wafer, ci porta a raccontare qualcosa in più anche della nota azienda che porta il suo nome. La società dolciaria si trova a Renon, in Trentino Alto Adige, dove ha anche sede. Fu fondata nel 194 dal tredicenne Alfons Loacker, il padre di Armin, che iniziò così la sua carriera da pasticcere. L’ispirazione arrivò da alcuni libri di cucina dove l’allora ragazzo imparò a preparare cialde. Alla fine della Prima Guerra Mondiale inaugurò la sua prima bottega in via della Roggia a Bolzano. Un successo incredibile con le cialde che venivano vendute a privati e fin da subito ad altri negozi. In pochissimo tempo però il giro di affari si estese anche fuori da Bolzano, con il packaging che divenne simbolo degli anni trenta. Alla fine degli anni cinquanta fu proprio Armin Loacker a fare la differenza, puntando sulla diffusione a livello nazionale. Nel 1970 morì Alfons con Armin che insieme alla sorella Christine pronti a salire in cattedra per espandere l’azienda in tutto il mondo. Quattro anni dopo fu creato lo stabilimento ad Auna di sotto con dei forni che sono in grado di produrre fino a 40mila confezioni di wafer in un solo giorno.

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