Resta avvolta nel mistero la morte di Mattia Mingarelli, il 30enne rappresentante di commercio trovato senza vita la vigilia di Natale. Gli inquirenti non mollano la presa, ma le indagini proseguono nel più stretto riserbo. Nella mattinata di giovedì il procuratore di Sondrio, Claudio Gittardi, ha ricevuto i genitori del giovane trovato morto a poca distanza da un pilone della seggiovia dei “Barchi” nei boschi della Valmalenco e a oltre 50 metri da una scarpa della vittima. «Un incontro riservato», spiega Il Giorno. I familiari di Mattia hanno voluto parlare con gli inquirenti «per capire se ci siano novità in merito alle indagini». L’inchiesta è ancora in attesa dell’esito degli esami genetici e tossicologici di laboratorio. Sull’incontro il capo della Procura di Sondrio si è limitato a dire: «Non posso e non intendo dire nulla finché non saranno terminati gli accertamenti, da questi dipende la soluzione del caso. Posso dire, però, che io e il sostituto Cristillo stiamo seguendo con attenzione questa attività di indagine».
MATTIA MINGARELLI, IL GIALLO DEL CELLULARE A LA VITA IN DIRETTA
Del caso si è occupato nuovamente il programma “La Vita in Diretta”, che ha affrontato alcuni punti oscuri della vicenda. Come quello che Andrea Biavardi, direttore di Giallo, ha sviluppato per il suo giornale. Il riferimento è ai 90 minuti che potrebbero rivelarsi fondamentali per il caso, cioè il giallo del cellulare: «L’ultima volta che si è collegato al cellulare è stato alle 17.59. Il ristoratore ha detto che è rimasto da lui fino alle 19.30. In questo arco temporale non c’è stata nessuna connessione». Un particolare strano per un giovane abituato a usare lo smartphone. «Non ci siamo inventati nulla, qualcuno ne ha parlato agli inquirenti». Questa cosa potrebbe volerci dire? Forse non c’era collegamento, ma invece c’era. E allora la morte di Mattia potrebbe risalire in quell’arco temporale. Biavardi precisa: «Non diamo colpe a nessuno, non siamo investigatori, ma facciamo gli osservatori e questo è un dato su cui gli inquirenti stanno riflettendo, senza trarre conclusioni affrettate».