Nuovo scontro a distanza tra il sindaco di Roma Virginia Raggi e il ministro dell’Interno Matteo Salvini sull’ex fabbrica di Penicillina, nuovamente occupata abusivamente dopo lo sgombero di qualche settimana fa. Come sottolinea Affari Italiani, l’intervento della Polizia Locale ha consentito di individuare due occupanti: un cittadino del Gambia e un uomo di nazionalità nigeriana. Ma non solo: il Campidoglio ha reso noto che, “scaduti i termini previsti per la messa in sicurezza dell’area da parte dell’ente privato proprietari”, si è proceduto a denunciare il responsabile per inottemperanza a quanto previsto dal provvedimento dell’Amministrazione Capitolina emesso lo scorso novembre. Laura Corrotti, consigliere regionale del Lazio in quota Lega, ha commentato: «Grazie alla Polizia di Roma Capitale per l’importante operazione di controllo che ha confermato il fatto che la fabbrica ex Penicillina, occupata per anni da immigrati, è oggi ancora libera e pulita». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
PIU’ POTERI ALLE AMMINISTRAZIONI?
Continua a tenere banco lo scontro tra la sindaca di Roma, Virginia Raggi, e il Ministro degli Interni, Matteo Salvini, in merito al nuovo sgombero dell’ex fabbrica della Penicillina alla periferia est della Capitale. Le forze dell’ordine sono state chiamate a un ennesimo blitz dopo la nuova occupazione e di questo parla in studio a La Vita in Diretta il padrone di casa, Tiberio Timperi e la sua ospite Ines Pisano: commentando la vicenda, il magistrato ha spiegato che questi episodi non sono l’eccezione ma la regola a Roma dato che luoghi come l’ex fabbrica della Penicillina andrebbero presidiati 24 ore su 24 e ha citato pure a proposito una sentenza recente, ribadendo la sua idea, ovvero che dovrebbero essere le amministrazioni a doversene fare carico. Intanto pare che lo stesso Comune stia lavorando a una ordinanza che obblighi di fatto i senzatetto a lasciare la strada e accettare una occupazione. A tal proposito, la Pisano ha pure rilevato che riguardo ai maggiori poteri anche all’amministrazione capitolina uno dei problemi è una eccessiva frammentazione delle competenze. (agg. di R. G. Flore)
SALVINI, “RAGGI E’ MALE INFORMATA”
Nuova polemica fra il Movimento 5 Stelle e la Lega, e più precisamente fra il sindaco di Roma, Virginia Raggi, e il ministro dell’interno, Matteo Salvini, in merito agli stabili sgomberati dell’ex fabbrica di Penicillina in Roma. Il primo cittadino capitolino, anche se non facendo alcun riferimento diretto, si è lamentata perché lo stabile fosse stato nuovamente occupato, puntando quindi il dito nei confronti dell’inoperosità del governo. Oggi il titolare del Viminale ha replicato per le rime al sindaco grillino, recandosi direttamente in via Tiburtina, dove si trovano gli stabili dell’ex fabbrica, e pubblicando un video in cui ha spiegato: «Ieri il sindaco di Roma cose – le parole in una diretta Facebook – ha detto che era di nuovo occupata, ma io ho sentito il questore e ho sentito il prefetto perché se le cose le facciamo, le facciamo bene, controlliamo che siano verificate. E’ per questo che sono tornato qua e alle mie spalle c’è questo enorme stabile che è ancora libero, pulito, non occupato. Quindi invito il sindaco di Roma, come altri sindaci, a occuparsi bene delle strade, delle case, delle scuole, delle loro città e a non diffondere notizie prive di qualsiasi fondamento». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
EX PENICILLINA: SCONTRO LEGA-M5S A ROMA
Matteo Salvini e Virginia Raggi ben prima del Governo Lega-M5s avevano avuto numerose scintille per una visione diametralmente opposta sulla gestione della sicurezza e la “competenza” alla guida di una città importante come Roma: ora però gli scontri iniziano ad essere diversi e dopo la querelle sull’omicidio alla Magliana, spunta di nuovo il caso dell’Ex fabbrica di Penicillina sulla Tiburtina di fatto rioccupata a soli 40 giorni dal primo sgombero effettuato alla presenza del Ministero degli Interni. Un tweet sibillino questa mattina della sindaca di Roma ha rimesso al centro dell’attenzione tanto quell’occupazione quanto appunto lo scontro con il Ministro non nominato ma evidentemente evocato: «Inaccettabile ex Penicillina di nuovo occupata. Sono stati spesi soldi pubblici, impegnati uomini e risorse. E ora c’è il rischio di dover ricominciare da capo. Dopo sgomberi occorre sorveglianza». L’accusa è chiara contro il leader della Lega, presente in prima persona durante lo sgombero del 10 dicembre scorso: chiusa negli anni ’90 e più volte occupata, sgomberata un mese fa e ora di nuovo nella stessa condizione di prima, con nuova occupazione di illegittimi, spacciatori e senzatetto.
NUOVO SCONTRO LEGA-M5S A ROMA
«Tante volte in passato si è proceduto allo sgombero, ma il posto non è mai stato reso inaccessibile e quindi le persone rientravano pochi giorni dopo. Questa azione invece dovrà essere definitiva e risolutiva»: a parlare è ancora Virginia Raggi, ma un mese fa alla vigilia del blitz con il quale la Ex Penicillina era stata liberata. Poi però, come spesso accade purtroppo, la sorveglianza nella Capitale è latente e quello stesso maxi locale è stato di nuovo occupato. La sindaca dà la responsabilità al Ministro Salvini anche se, in attesa di una pronta e sicura replica del leader leghista, fino a prova contraria la responsabile della sicurezza e ordine pubblico in qualsiasi città è proprio il sindaco. Lo scontro tra Lega e M5s a Roma non è appunto nuovo, anche se più volte Di Maio ha tentato di “convincere” la Raggi che con l’esperienza di Governo comune non consiglierebbe un fuoco incrociato praticamente ogni mese sui diversi casi presenti nella Capitale. «Chiediamo che la proprietà o il ministero dell’Interno procedano a rendere inaccessibili questi luoghi altrimenti ogni tentativo si conclude in un nulla di fatto», è invece la linea ribadita ancora oggi dal Campidoglio con un evidente mittente, Matteo Salvini. «Da 5 Stelle e Lega – dicevano giusto ieri gli esponenti di Fratelli d’Italia a Roma – si continua a governare a colpi di post sui social mentre l’illegalità e l’immigrazione incontrollata rimangono nei territori».