Alla trasmissione Pomeriggio 5 sono stati trasmessi alcuni stralci dell’intervista al marito di Stefania Crotti, Stefano Del Bello, rilasciata a NewsMediaset: “E’ inconcepibile, non riusciamo a farcene una ragione, se ritardava solo mezzora dal lavoro avvisava sempre…”, ha spiegato l’uomo. La trasmissione ha tentato di mettersi in contatto con la prima persona che Chiara Alessandri avrebbe tentato di convincere a prendere parte – seppur in modo inconsapevole – al suo diabolico piano, ma l’uomo ha ribadito di essere del tutto estraneo alla vicenda. La famiglia della donna in carcere continua a barricarsi dietro un muro di silenzio. L’inviata del programma ha tentato di intervistare la suocera di Chiara, ma la donna ha preferito non rispondere alle sue domande, lasciando intendere la sua intenzione di non voler più vedere la donna. Intanto prosegue il giallo della borsa: Chiara dal carcere ha ribadito di averla lasciata vicino al corpo della vittima ma dell’oggetto non ci sarebbe alcuna traccia, né sarebbe stato bruciato. Su questo punto gli inquirenti proseguono con le loro indagini. La Alessandri continua a mentire? (Aggiornamento di Emanuela Longo)
UNA STORIA DI VERA OSSESSIONE
Sono ancora tanti i punti da chiarire sull’omicidio di Stefania Crotti, anche per questo gli inquirenti sono tornati alle radici della vicenda, cioè al rapporto che tra marzo e agosto 2018 ha legato Chiara Alessandri al marito della vittima, Stefano Del Bello. L’uomo ha parlato di una relazione asfissiante: «Era diventata morbosa, mi controllava continuamente, mi stava addosso e delle volte mi faceva paura». E racconta che Chiara si riferiva a Stefania con «nomignoli offensivi e con parole ingiuriose tipo puttana». Quando decide di lasciarla, lei afferma di vere «accettato la decisione». In realtà tempesta Stefania di sms nei quali «la offendeva e minacciava dicendo che era una falsa e prima o poi sarebbe riuscita a farmi cambiare idea poiché aveva certezze che mi tradiva». Non sorprende che a vittima non le abbia parlato ogni volta che l’ha incontrata. Ne parla il Corriere della Sera, che ha riportato una ricostruzione dell’omicidio fatta da Chiara Alessandri. Quando è scoppiata la lite nel garage, Stefania avrebbe detto di voler chiamare il marito e poi avrebbe «cercato di colpirla con un martello riposto su uno scaffale». L’indagata si sarebbe difesa, ferendosi ad un braccio e spingendo la rivale contro la porta della lavanderia, dove avrebbe battuto la testa contro uno spigolo. Ma i rilievi trovano tracce di sangue «presumibilmente riconducibili ad un deposito per contatto e non per impatto violento». E non c’è nessuna ammaccatura. Quando ha sentito che il battito non c’era più, ha caricato il cadavere in auto, ha pulito il garage ed è partita per Erbusco, zona «in cui era stata casualmente nei giorni precedenti». Lì ha abbandonato il corpo andandosene senza appiccare il fuoco: la tanica che le trovano era solo perché le era successo di restare a secco e voleva evitare che capitasse ancora. Poi spedisce le chiavi della vittima a Stefano Del Bello con una lettera che dice: «Non tornerò ma mi farò sentire. Sono con chi amo». Un racconto dettagliato che non convince completamente gli inquirenti e di cui il giudice sottolinea il fatto che Chiara Alessandri non ha «mai mostrato segni di pentimento o di dispiacere». (agg. di Silvana Palazzo)
“TUTTO PREMEDITATO CON FREDDEZZA”
Proseguono le indagini in merito all’omicidio della bresciana Stefania Crotti per cui vi è in carcere la 43enne Chiara Alessandri. L’accusata si dice pentita per il folle gesto compiuto, e continua a ripetere di non aver agito in maniera premeditata e di non aver bruciato il corpo della sua rivale in amore. La pensano però diversamente gli inquirenti, che stanno cercando di ricostruire con esattezza quanto accaduto, a cominciare dal gip Tiziana Gueli che nelle sue quattordici pagine del rapporto stilato sull’omicidio, spiega: «Ha agito con freddezza e lucidità, pianificando tutto nei dettagli». Stando a quanto rivelato dal gip, l’Alessandri avrebbe messo in pratica il suo diabolico piano di uccidere la Crotti per dare finalmente sfogo al suo rapporto con il marito della vittima. Le forze dell’ordine ritengono che l’omicidio sia stato premeditato da un paio di settimane a questa parte, precisamente dall’inizio del mese di gennaio, e che la donna abbia attirato Stefania in un garage grazie all’aiuto di una terza persona, che però sarebbe totalmente estranea all’omicidio. Secondo l’accusa, infatti, non esisterebbe alcun complice “Ipotesi inverosimile”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PENTITA L’ALESSANDRI
Si è pentita Chiara Alessandri, la 43enne accusata dell’omicidio di Stefania Crotti, uccisa negli scorsi giorni a Garlago, nella bergamasca, e ritrovata nel bresciano, a Erbusco. «Vorrei essere morta io – ripete a chi le sta accanto in questi giorni, come riporta TgCom24.it – vorrei svegliarmi come in un film e tornare indietro di una settimana». La donna si trova attualmente rinchiusa nel carcere di Verziano, a Brescia, in attesa di processo: «Non doveva andare così – aggiunge – vorrei sparire, temo di non tornare più a casa». Sono ancora molti i lati oscuri di questa vicenda, a cominciare dal capire come Stefania sia stata uccisa, visto che non è da escludere che il suo corpo sia stato bruciato quando la stessa era ancora in vita. Inoltre, in merito a questo punto, l’Alessandri continua a sostenere di non aver dato alle fiamme la donna bresciana, di conseguenza le forze dell’ordine stanno cercando di capire se vi sia un’altra persona coinvolta. «So che devo dimostrare quello che ho fatto e quello che non ho fatto – aggiunge ancora la donna in carcere – ho pensato a Stefania e vorrei essere al suo posto e che lei non fosse nel mio». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PARLA LA SORELLA
A parlare ai microfoni della trasmissione Pomeriggio 5, è stata anche la sorella di Stefania Crotti, vittima della follia omicida di Chiara Alessandri. La donna ha definito quanto accaduto alla sorella, “un inganno… una vera e propria rete architettata proprio per farla cadere”. A sua detta, Stefania non avrebbe mai avuto un confronto faccia a faccia con la Alessandri. “Che io sappia non credo che abbiano avuto un incontro per chiarire queste cose”, ha spiegato, “anche perchè Stefano (Del Bello, marito della vittima, ndR) aveva deciso di porre termine a questa storia…”. Una storia che sempre a detta della sorella di Stefani, “non aveva portato da nessuna parte”, motivo per il quale lo stesso marito della donna aveva manifestato la chiara intenzione di tornare sui suoi passi. Per questo motivo non vi era alcun bisogno di ulteriori chiarimenti tra le due donne. “Erano felici, stavano recuperando il loro rapporto… la bambina al centro delle loro attenzioni nel tentativo di ripartire”, ha spiegato ancora la donna, parlando della ritornata serenità nella coppia, dopo un momento di debolezza. Da ormai due o tre mesi, la stessa non sentiva più parlare di Chiara, sparita dalla vita del marito di Stefania. “L’unica cosa che sento è una grande mancanza… lascia un vuoto incolmabile, il dolore è immenso. Poi noi la ricorderemo sempre”, ha aggiunto, spiegando che “la bambina chiede in continuazione della mamma”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
URLO STRAZIANTE A DISTANZA DI METRI
A parlare ai microfoni de La vita in diretta anche una badante polacca, Anna, la donna che ha ammesso ad alcuni giornali di aver udito un urlo straziante il giorno del delitto di Stefania Crotti. Le grida, a detta della testimone, proveniva dalla villetta di via San Rocco dove, in garage, sarebbe avvenuto l’omicidio della donna per mano dell’ex amante del marito, Chiara Alessandri. “Sono sconvolta anche io, perché non capita tutti i giorni una cosa del genere. Era un urlo solo ma piuttosto lungo. È cominciato piano, come un urlo di spavento, e poi è diventato più forte e doloroso. Sarà durato sicuramente un minuto. Io pensavo ad un incidente in giardino”, ha dichiarato la badante. L’inviato della trasmissione di Raiuno ha precisato che dalla villa dove si trovava la badante – la donna vive in un’abitazione non molto distante dove accudisce un’anziana – al garage dove Stefania sarebbe stata uccisa, c’è di mezzo un giardino ed una strada. Questo fa ben comprendere l’intensità dell’urlo straziante udito dalla donna. La stessa badante, come spiega Bergamonews.it, era stata sentita lo scorso lunedì dagli inquirenti, ai quali ha già riferito la sua testimonianza. Non è però chiaro se le urla fossero di Stefania o della sua assassina nel corso della colluttazione. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
I MESSAGGI SU WHATSAPP CON LA TRAPPOLA MORTALE
Stefania Crotti è stata bruciata viva o era già morta quando il suo corpo è stato dato alle fiamme? L’autopsia non ha ancora trovato una risposta a questa domanda, servono ulteriori approfondimenti. Sono emersi delle lesioni, almeno una decina, sul corpo e quattro alla testa, ma non è ancora stato possibile verificare se la mamma sia morta dopo i colpi alla testa o se sia stata bruciata viva. Intanto sono stati pubblicati da diversi giornali locali i messaggi vocali che Chiara Alessandri ha inviato ad Angelo Pezzotta il 4 gennaio scorso per convincerlo a portare Stefania Crotti nel suo garage. «Ciao, allora vorrei fare questa sorpresa ad un’amica. O meglio, è l’ex marito che ora vuole farle questa sorpresa, visto che ora – dopo una periodo di distacco – lei è tornata ad essere la sua compagna. Lui vorrebbe fare questa cosa e ha chiesto a me di aiutarlo. Lo avremmo fatto già la settimana scorsa se tu avessi potuto, ma tu non potevi. Io ho ancora un bel ricordo e mi fido solo di te per questo voglio che questa cosa la faccia tu. Inoltre, mi rivolgo a te perché sei bello, sai come comportarti, ispiri fiducia, ma soprattutto hai un furgone». Il furgone è fondamentale e Chiara Alessandri nell’audio spiega perché: «La sorpresa sarà organizzata a casa mia. Ma lei non deve sapere che sarà portata a casa mia, altrimenti non verrebbe perché in passato abbiamo avuto incomprensioni». E poi gli fornisce altre indicazioni: «Quando arrivi le dovrai consegnare una rosa con un biglietto scritto dal marito. Devi dirle che questa cosa è organizzata dal marito che credo voglia chiederle di sposarlo di nuovo e di fare un viaggio di nozze. Poi devi farla bendare perché altrimenti capisce che la stai portando a casa mia». Chiara Alessandri spiega che la donna deve salire avanti, in modo tale che non la veda seduta dietro. «Se lei non si farà bendare annulliamo tutto perché lei non deve vedere che viene a casa mia». Giovedì 17 gennaio, qualche ora dopo l’omicidio, invia un altro messaggio vocale su WhatsApp: «Ciao, volevo dirti che tutto è andato bene e volevo ringraziarti di ciò che hai fatto. Il marito è stato contento. Per quanto riguarda la rosa e il biglietto, butta via il biglietto e la rosa dalla pure a una delle tue belle». (agg. di Silvana Palazzo)
LA VITTIMA ERA ANCORA VIVA TRA LE FIAMME?
Chiara Alessandri, la donna accusata dell’omicidio di Stefania Crotti, resta in carcere. Il gip del tribunale di Brescia Tiziana Gueli ha convalidato il fermo. Intanto dai primi risultati dell’autopsia è emerso che la vittima, uccisa a Gorlago e poi abbandonata a Erbusco, è stata colpita con quattro colpi di martello in testa, ma soltanto ulteriori analisi potranno stabilire se la donna è morta per le ferite riportate o se era ancora viva quando è stata portata da Chiara Alessandri nel campo di Erbusco e data alle fiamme. La donna accusata dell’omicidio ha continuato a negare di aver bruciato il corpo anche nell’interrogatorio di garanzia che si è svolto ieri nel carcere di Brescia. L’autopsia ha insinuato il dubbio tremendo che Stefania Crotti fosse ancora viva quando è stata cosparsa di benzina e data alle fiamme. Le ferite al cranio, come riportato dal Corriere della Sera, non sono sembrate così profonde. Servono accertamenti sugli enzimi per appurare la presenza di eventuali tracce di fumo nei polmoni. I medici legali nominati dalla procura si sono presi del tempo per effettuarli: dovrebbero richiedere pochi giorni. (Silvana Palazzo)
OMICIDIO STEFANIA CROTTI, I DUBBI DEGLI INQUIRENTI
Quella di Stefania Crotti, la mamma di Gorlago uccisa dalla rivale d’amore Chiara Alessandri, la donna che non aveva accettato la fine della sua relazione con il marito della vittima, Stefano Del Bello, è una storia a dir poco agghiacciante per le modalità con cui è maturato l’omicidio che ha sconvolto il Bresciano. Se è vero che l’assassina continua a negare la premeditazione e a parlare di un’uccisione maturata in seguito ad un litigio, è altrettanto vero che gli inquirenti faticano a credere che l’assassinio sia maturato in seguito ad un raptus per come la Alessandri ha organizzato il trasporto di Stefania – sfruttando la complicità inconsapevole di un amico – curando tutti i dettagli affinché la vittima credesse di essere diretta verso una sorpresa organizzata per lei dal marito. Chiara Alessandri, inoltre, continua a negare di aver bruciato il corpo: un comportamento strano se si considera che la donna ha ammesso l’uccisione di Stefania. Qualcuno è intervenuto sulla scena del delitto dopo di lei?
IL MARITO: “IN CASERMA VOLEVA ACCAREZZARMI”
Del caso di Stefania Crotti si occuperà questa sera anche Chi l’ha visto?, il programma di Rai Tre condotto da Federica Sciarelli che fornirà le ultime notizie sul delitto di Gorlago. Intanto, come riportato dal Corriere della Sera, il marito Stefano Del Bello ha dichiarato quello che è accaduto in caserma, quando la colpevolezza di Chiara Alessandri non era ancora emersa e i due sono stati messi nella stessa sala d’attesa perché i carabinieri volevano scrutarne le reazioni: “Mi ha chiesto se poteva darmi una carezza si è quasi giustificata per non avermi scritto dopo la scomparsa di Stefania. Ha detto che non le era sembrato il caso”. Un rimpianto Stefano Del Bello sembra averlo: “Non mi capacito di come Stefania possa averci creduto, io non sono il tipo che fa quei gesti, di mandare biglietti con scritto “ti amo”. Non le avevo nemmeno mai fatto il regalo a San Valentino”.