Paolo Montresor, il papà del piccolo Alex affetto da Linfoistiocitosi Emofagocitica, ha usato una metafora calcistica per spiegare la complicata operazione di trapianto di cellule staminali emopoietiche da lui donate a cui è stato sottoposto il figlio nel dicembre scorso. «È come se io avessi fatto un assist a mio figlio e lui, con l’aiuto del professor Franco Locatelli e tutta la sua equipe e gli infermieri del Bambin Gesù, avesse fatto gol». Oggi è arrivata la buona notizia: a distanza di meno di un mese si può dire che l’intervento è perfettamente riuscito. «Nell’arco delle 4 settimane successive al trapianto non si sono registrate complicanze, né sul piano infettivo, né sul piano del rigetto, il problema principale per situazioni di questo tipo», hanno fatto sapere dal Bambino Gesù. Lo ha spiegato anche Paolo Montresor a Fanpage: «La prima fase fondamentale è stata superata e significa che le cellule hanno attecchito bene e hanno iniziato a fare il loro lavoro, ora però ci vogliono altri sessanta giorni circa per poter dire che anche il rigetto secondario e altre complicazioni dovute a infezioni sono stati evitati». Anche se verrà dimesso, Alessandro Maria resterà a Roma almeno fino all’estate, mentre suo padre, che deve tornare a lavorare a Londra, farà il pendolare. (agg. di Silvana Palazzo)
IL MESSAGGIO DI ZINGARETTI
E’ riuscito perfettamente il trapianto al piccolo Alessandro Maria Montresor, per tutti noto come “Il piccolo Alex”. Aveva fatto mobilitare migliaia di persone in Italia affinché si trovasse la compatibilità con il suo midollo, e alla fine i medici dell’equipe del Bambino Gesù di Roma hanno optato per il trapianto di cellule staminali emopoietiche prese dal padre. Oggi, a poco più di un mese dall’intervento chirurgico, il piccolo paziente ha superato in maniera positiva il delicato intervento e nelle prossime ore potrà essere dimesso e tornare a casa. Una notizia che è stata accolta con il sorriso dai moltissimi sostenitori del piccolo paziente, a cominciare dal presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, che si è voluto congratulare per l’intervento chirurgico con i medici della struttura ospedaliera romana: «Voglio rivolgere un sentito grazie a tutta l’équipe del Bambino Gesù che ha curato il piccolo Alex affetto da una rara malattia genetica. L’ennesima dimostrazione di grande professionalità dei medici della struttura che rappresenta un vero vanto per l’intero Sistema sanitario nazionale. Il piccolo Alex ora sta meglio e potrà lasciare l’ospedale e questa è la notizia migliore che potessimo ricevere». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PICCOLO ALEX: TRAPIANTO OK
Trapianto riuscito per Alessandro Maria Montresor. Tutta Italia aveva fatto il tifo per lui, il piccolo Alex, il bambino colpito da una rara malattia, la Linfoistiocitosi emofagocitica, per cui non si trovava un donatore compatibile. Lunghe file di persone per strada a donare il midollo ovunque, poi si è tentato con un trapianto di cellule staminali emopoietiche prese dal padre, manipolate e infuse nel bambino. Stamattina la grande notizia diffusa dai responsabili dell’ospedale Bambino Gesù di Roma: “Le cellule hanno attecchito perfettamente, il bambino è in buone condizioni di salute e sarà dimesso presto”. Un autentico miracolo cui quasi nessuno aspettava più. Ancora una volta l’ospedale romano si è dimostrato tra i migliori al mondo, capace di risolvere situazioni giudicate insuperabili. “Siamo soddisfatti del percorso trapiantologico del bambino, che al momento è stato perfetto” e “siamo felici per l’evoluzione di questa vicenda così complessa” ha commentato Franco Locatelli, direttore del Dipartimento di Oncoematologia e terapia cellulare genetica.
ALESSANDRO, TRAPIANTO RIUSCITO
E’ passato un mese dal trapianto dal padre del bimbo, adesso ovviamente ci sarà un periodo di controlli in day hospital con frequenza settimanale e poi si spera sempre meno. Da tenere sotto controllo infatti il rischio di complicazioni infettive: “Doverosamente premessa questa nota di cautela – conclude Locatelli – non possiamo che essere, allo stato attuale, felici per l’evoluzione di questa vicenda così complessa”. La famiglia viveva a Londra e a fine novembre furono trasferiti a Roma, colpito da Linfoistiocitosi emofagocitica, il 4 dicembre è stato sottoposto al trapianto delle cellule dal padre.