Cara Castelnuovo di Porto: entro sabato il centro sarà svuotato, con i migranti che verranno trasferiti in varie regioni. Come riporta l’Ansa, sono più di 300 le persone che hanno lasciato la provincia di Roma: 15 andranno in Umbria, 45 in Toscana, 50 in Piemonte. 90 verranno suddivisi tra Emilia-Romagna e Lombradia, mentre altre 75 persone verranno trasferite in Abruzzo, Marche e Molise. Ricordiamo che negli scorsi giorni già 30 di loro erano stati portati in Campania. Qui, uomini e donne saranno accolti in Cas gestiti dalle prefetture tramite associazioni e altre organizzazioni, ma non si placano le polemiche a livello politico, con l’opposizione che si è scagliata contro il decreto Salvini. A rischio decine di posti di lavoro, come rivela un operatore dell’Auxilium: «Noi ci troviamo in mezzo alla strada. Io ho 26 anni e lavoro da 4 anni ormai per l’Auxilium, ma c’è gente che lavora in questo centro da più di dieci anni. Adesso la situazione nel Cara era molto tranquilla, i servizi funzionavano e l’integrazione funzionava veramente».
CARA CASTELNUOVO DI PORTO, LE PAROLE DEL SINDACO
Il sindaco di Castelnuovo di Porto, Riccardo Travaglini, ha preso posizione nelle scorse ore: «Qui, così, si sta dicendo no all’integrazione. Non sono un disobbediente. Eravamo d’accordo con il superamento del Cara ma con un tavolo di concertazione, non con un saccheggio». Al suo fianco numerose associazioni, ecco le parole di Yasmine Accardo ai microfoni di Dire: «Nessuno vuole difendere il Cara in cui le condizioni di vita sono discutibili, ma le persone non possono essere trattate come dei mobili». Prosegue l’attivista della campagna ‘LasciateCIEntrare’: «Il Cara non è mai stato un bel centro ma qui non si stanno considerando le persone come tali bensì come dei pacchi. Nessuno si domanda chi sono e che storia hanno. Tra le oltre 500 persone ospiti del Cara ce ne sono alcune decine a cui è stato riconosciuto il ‘Permesso umanitario’, anche prima del decreto, ma per la legge Salvini questo significa che non hanno diritto ad accedere al circuito Sprar e di fatto finiranno in strada».