Continua a tenere banco il caso della Sea Watch 3, l’imbarcazione della Ong tedesca con a bordo 47 migranti. Si trova al largo di Lampedusa, in balia di onde alte fino a 7 metri, ma il governo italiano non ha per ora aperto i porti. Salvini, intervistato durante il programma Stasera Italia di Rete 4, ha ribadito il pensiero di sempre: «Si tratta di una provocazione. Siamo disposti a offrire tutto il supporto possibile, dal cibo all’assistenza sanitaria, ma in Italia si può entrare solo con il permesso. Non cambio idea. L’unico modo per salvare queste donne e questi bambini è metterli sugli aerei, se scappano davvero dalla guerra». Per la Sea Watch 3 si profilano ora tre scenari diversi, a cominciare da quello meno probabile, un attracco in Francia, difficoltoso per via delle condizioni meteo e per il fatto che l’Acquarius della Ong francese SOS Méditerranée, era stata respinta la scorsa estate. Il secondo scenario complicato è che la Sea Watch approdi in una delle città i cui sindaci hanno offerto aiuto, leggasi Napoli, Palermo e Siracusa in primis. Infine la terza opzione, che le motovedette prelevino direttamente in mare i 47 migranti, per poi portarli in Italia, evitando così uno sbarco diretto. In questo ultimo caso c’è infatti il rischio che l’imbarcazione venga sequestrata dalla magistratura. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SEA WATCH 3: SIRACUSA APRE IL PORTO
La città di Siracusa entra nel merito della vicenda Sea Watch 3, la nave con 47 migranti a bordo e che nelle ultime ore hanno dovuto affrontare la tempesta. Il sindaco Francesco Italia si è detto pronto all’apertura del porto, sebbene questa decisione spetti solo al Ministero alle Infrastrutture. A tal fine ha scritto nel pomeriggio al comandante della Capitaneria di Porto di Siracusa, mettendosi al tempo stesso in contatto anche con la curia e la rete di associazioni per predisporre un piano di accoglienza dei migranti qualora la situazione dovesse sbloccarsi. Lo stesso ha inviato anche una comunicazione al ministero esplicitando la disponibilità di Siracusa ad aprire il porto ed ospitare la Sea Watch. Una posizione netta e che va contro le dichiarazioni di Di Maio il quale oggi aveva chiesto alla Francia l’apertura dei propri porti. Il primo cittadino siciliano, di contro, ha commentato: “Inaccettabile che un ministro della Repubblica davanti a persone in difficoltà in mare dica di andare a Marsiglia”. Nel frattempo resta in attesa della replica di Toninelli, l’unico che può rendere concreta la sua disponibilità. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
ORLANDO VS SALVINI: “VI ACCOGLIAMO NOI”
La nave Sea Watch 3 fa rotta verso la Sicilia, destinanzione Lampedusa, ma Matteo Salvini non arretra: i porti italiani sono chiusi. E, come accaduto per il decreto sicurezza, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando si schiera contro il ministro dell’Interno e ha inviato una lettera al comandante della nave dell’Ong: «Di fronte alle ennesime tragedie del mare causate da politiche criminali e criminogene dell’Europa e dell’Italia e di fronte all’impegno umano e civile di chi salva vite umane, chiediamo con urgenza che nel rispetto della Costituzione italiana e del diritto internazionale, sia garantito al più presto un approdo sicuro.Come sempre, Palermo, con il suo collaudato sistema di accoglienza che coinvolge tanti soggetti pubblici e privati ed una vasta rete sociale di solidarietà, è pronta ad accogliere questi naufraghi e gli uomini e le donne che li hanno salvati da morte certa». Anche il sindaco di Lampedusa Salvatore Martello ha sottolineato a Tagadà che i porti sono aperti e si è detto pronto ad accogliere tutti i migranti. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
DI MAIO: “VADA IN FRANCIA”
La nave Sea Watch 3 sta facendo rotta verso Lampedusa con a bordo un carico di 47 migranti recuperati al largo delle coste libiche. Il ministro dell’interno, Matteo Salvini, ha già fatto sapere che i porti italiani resteranno chiusi, parlando di provocazione della stessa imbarcazione del’Ong. Al titolare del Viminale ha fatto eco il ministro del lavoro e dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, che attraverso una diretta su Facebook ha spiegato: «La nave Ong Sea Watch, che sta navigando verso la Sicilia, avrà da parte del governo italiano, qualora ne avesse bisogno, supporto medico e sanitario. Dopo di che, invito a puntare la prua verso Marsiglia e far sbarcare le persone sul suolo francese, anziché aspettare inutilmente nelle acque italiane per giorni». Perché Di Maio punta il dito contro la Francia? «Come stabilito a giugno 2018 nel consiglio europeo – spiega lo stesso titolare del Mise – le responsabilità dell’Europa sull’immigrazione sono condivise. Sul Mediterraneo non si affacciano solo l’Italia, la Grecia o la Spagna. Ma anche la Francia. E deve fare la sua parte». A questo punto c’è il rischio che si crei un nuovo ennesimo caso diplomatico. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SEA WATCH 3 VERSO LAMPEDUSA, SALVINI “PORTI CHIUSI”
La Sea Watch 3 si dirige verso Lampedusa: situazione critica legata alle condizioni metereologica, con il mare in tempesta che mette a repentaglio la vita dei 47 migranti a bordo. La Ong ha sottolineato su Twitter: «Sul nostro mare si sta abbattendo un ciclone mediterraneo, fenomeno meteo piuttosto raro con onde di 7 metri, pioggia e vento gelido. Sea Watch sta navigando in questa tempesta cercando un riparo con a bordo 47 naufraghi soccorsi sabato scorso». Dopo aver parlato di provocazione, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha ribadito nel corso di una diretta Facebook. «Nave Ong Sea Watch sta navigando verso Malta, condizioni meteo in peggioramento. È necessario che Malta la accolga nel proprio porto, mentre Olanda sia pronta a collaborare con La Valletta per gestire sbarco e accoglienza con la regia di Bruxelles. In Italia i porti sono chiusi». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SEA WATCH 3 VERSO LAMPEDUSA
Da cinque giorni in mare con 47 persone a bordo, la nave Sea Watch 3 si dirige verso l’Italia. La nave battente bandiera olandese ha soccorso i migranti a nord della Libia lo scorso 19 gennaio 2019, con l’equipaggio che ha lanciato un appello sui social per chiedere aiuto. Ma il ministro dell’Interno Matteo Salvini non cambia idea e chiude i porti: «Ennesima provocazione: dopo aver sostato per giorni in acque maltesi, #SeaWatch3 con 47 a bordo si sta dirigendo verso nostre coste. Nessuno sbarcherà in Italia. Pronti a mandare medicine, viveri e ciò che dovesse servire, ma porti italiani sono e resteranno chiusi», le sue parole su Twitter. A bordo ci sono anche otto minori e desta preoccupazione la situazione meteo: nelle prossime ore è prevista tempesta.
NAVE SEA WATCH 3: L’APPELLO DELL’ONG
L’equipaggio della Sea watch ha chiesto aiuto poche ore fa con una breve nota: «5° giorno senza un porto sicuro per i 47 naufraghi a bordo di SeaWatch. Domani è in arrivo una forte perturbazione da nord-ovest: è prevista tempesta. I nostri ospiti a bordo soffrono molto il freddo. Abbiamo bisogno di un riparo, di un porto sicuro al più presto». L’Organizzazione non governativa ha soccorso i 47 migranti cinque giorni fa: le persone erano a bordo di un gommone in difficoltà nelle acque internazionali a nord di Zuwarah, in Libia. La richiesta di soccorso è stata inoltrata a Libia, Malta e Olanda ma non sono giunte risposte. Un altro caso dopo la Sea Eye, quando giunse l’accordo tra i Paesi europei per la ripartizione: in quell’occasione Salvini parlò di «segnale di debolezza che gli italiani non meritano».
Ennesima provocazione: dopo aver sostato per giorni in acque maltesi, #SeaWatch3 con 47 a bordo si sta dirigendo verso nostre coste. Nessuno sbarcherà in Italia.
Pronti a mandare medicine, viveri e ciò che dovesse servire, ma porti italiani sono e resteranno chiusi. #portichiusi pic.twitter.com/vcGSnuzBzC— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 24 gennaio 2019