Paura a Barge, in provincia di Cuneo, dove Anna Piccato è stata uccisa senza pietà. L’assassino non ha ancora un volto, quindi proseguono le indagini dei carabinieri. Si è trattato di un agguato? Si parla di un eccesso di crudeltà: a La Vita in Diretta viene confermato il particolare del volto completamente sfigurato. Il programma ha intervistato anche una amica e collega della vittima. «Quando l’ho saputo sono rimasta impietrita – ha raccontato -. Ho solo pensato che non meritava una morte così atroce. Siamo state insieme tredici anni in Croce Rossa. Anna non parlava di cose sue, era molto riservata, ma ascoltava molto. Era una persona buona. Che io sappia, non aveva nemici. Mi auguro che chi l’ha uccisa sia punito come si deve». Sono tante le domande a cui l’autopsia, prevista per domani, tenterà di dare delle risposte. O almeno di fornire elementi utili alle indagini. Il fascicolo è aperto per omicidio, al momento senza indagati. «Si è trattato di un omicidio efferato. Le indagini procedono e gli investigatori stanno per tirare le fila», dicono fonti vicine alla Procura, come riportato da La Stampa. (agg. di Silvana Palazzo)



AGGUATO? FORSE CONOSCEVA IL KILLER

Procedono senza sosta le indagini sull’omicidio di Anna Piccato, la donna 71enne di Barge uccisa lo scorso mercoledì mattina. La trasmissione Pomeriggio 5 è tornata sul luogo dove è stato rinvenuto il suo cadavere, accanto alla chiesa di San Rocco, dove ora sono stati lasciati numerosi fiori. L’inviata ha rivelato una serie di retroscena importanti: la donna si trovava a pancia sotto con il giubbotto ancora indossato ed allacciato e secondo le testimonianze delle prime persone che l’hanno vista ormai senza vita, pare avesse le chiavi di casa sulla schiena. Un elemento strano poiché le chiavi non possono essere finite durante la colluttazione: sono forse state lasciate dal suo assassino? Tra le altre novità, un taglio riportato sulla fronte della vittima, nonostante i colpi più forti siano arrivati sulla nuca. Probabilmente la signora sarà stata aggredita da dietro. Sono ancora molteplici i punti da chiarire, a partire dalle scarpe trovate a pochi metri dal cadavere, con le suole rivolte verso il cancello. Forse Anna era di schiena e nel tentativo di scappare è caduta lasciando lì le scarpe. La vittima sarebbe stata colpita una prima volta all’ingresso del cancello, poi trascinata ed entrata nel giardinetto per poi arrivare accanto alla chiesa dove ora sono disposti i fiori. Secondo gli inquirenti, tuttavia, quanto accaduto non sarebbe un’aggressione ai fini di rapina ma un vero e proprio agguato da parte di qualcuno che la conosceva. Per tale ragione si indaga sul passato della donna. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



TROVATE TRACCE DI SANGUE

Nuovi aggiornamenti sull’omicidio di Barge di due giorni fa. Il corpo senza vita della 71enne Anna Piccato è stato rinvenuto in una pozza di sangue nei pressi della chiesa di San Rocco: secondo quanto riporta Storie Italiane, sono state trovate le prime tracce di sangue su un marciapiede. Secondo una primissima ricostruzione, l’anziana è stata colpita a morte con una roncola o con un’ascia, per poi essere stata trascinata vicino alla chiesa: a conferma di ciò, i vestiti della Piccato completamente sgualciti. L’autopsia verrà effettuata tra oggi e domani: le forze dell’ordine hanno raccolto tutti i filmati della zona e stanno stringendo il cerchio attorno ad alcune persone. Una persona potrebbe essere fortemente indiziata ma per il momento c’è il massimo riserbo sulle indagini.



OMICIDIO BARGE, DELITTO D’IMPETO?

Presente in studio a Storie Italiane la criminologa Roberta Bruzzone, che ha commentato: «E’ un omicidio che mi ricorda altri eventi simili contro persone molto anziane commessi da soggetti conosciuti dalle vittime, che si erano prodigate in maniera generosa con piccoli aiuti economici. Non è un delitto premeditato, ma d’impeto: mi fa pensare che sia qualcuno del Paese di giovane età, io inizierei dall’ambito del volontariato». Al momento nessuno è stato scritto sul registro degli indagati, con il marito Gaetano che chiede giustizia: «Ho mille pensieri, non ne trovo uno giusto. Quel delinquente che l’ha trovata per strada, l’ha vista e l’ha seguita. Cosa pensava di trovare? Me l’hanno fatta vedere da lontano. Non l’ho riconosciuta. Le scarpe mi sembravano sue. Aveva i capelli scuri: forse era sangue, ma ero convinto che non fosse lei».