Il 25 gennaio si celebra la Conversione San Paolo Apostolo, festa che conclude la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Paolo o Saulo di Tarso nacque tra il 5 ed il 10 d.C. a Tarso, nella Cilicia, situata oggi nella Turchia meridionale. In giovane età divenne discepolo di Gameliele, il maestro più rinomato del mondo ebraico di quegli anni a Gerusalemme. Paolo fu istruito a considerare i cristiani come una minacciosa setta nata all’interno del giudaismo, da eliminare assolutamente perché avrebbe corroso ed avvelenato il vero credo. Terminati gli studi, tornò nella sua città natale, convinto che i cristiani fossero il male da estirpare. Secondo gli Atti degli Apostoli riapparve a Gerusalemme dieci anni più tardi, certamente dopo la crocifissione di Cristo, ma presente alla lapidazione di San Stefano, diacono della città. Secondo sempre gli scritti degli Apostoli, egli era un feroce persecutore dei cristiani, sostenitore integerrimo delle tradizioni ebraiche.
SULLA VIA DI DAMASCO
Paolo andò alla caccia di coloro che fuggirono verso Damasco, seguito da un drappello di soldati autorizzato da Sinedrio. Seppure questo intrapreso viaggio era mosso dall’odio, proprio sulla via per Damasco accadde l’evento che modificò radicalmente la vita di colui che fino a quel tempo si fece chiamare Saul. Il Signore si rivelò a lui, secondo gli Atti apparve come luce dal cielo ed avvolse il persecutore che cadde da cavallo. Gli armigeri al seguito rimasero ammutoliti, forse perché anche loro testimoni di quella luce. Il Cristo gli disse di andare a Damasco dove gli avrebbero detto cosa doveva fare. Saul perse la vita, barcollava e fu accompagnato dai soldati nella città. Qui conobbe la comunità cristiana che doveva imprigionare, e dopo tre giorni si presentò a lui il loro capo, Anania. Posò le mani su di lui guarendolo, dopo qualche altro giorno, Saul si presentò nella Sinagoga narrando cosa gli era accaduto, acclamato dai cristiani, ma sconcertando la comunità ebraica. Quel giorno egli ebbe la sua prima delusione, ma Anania gli disse: “Iddio dei nostri padri, ti ha predestinato a conoscere la sua volontà, a vedere Cristo e ad ascoltare le parole della sua bocca, perché tu gli sarai testimonio presso tutti gli uomini“. Per molti proprio quel dì nacque Paolo, l’apostolo delle Genti ed il più grande missionario che mai conobbe direttamente il Cristo, ma dalla sua luce fu folgorato sulla via di Damasco.