Nuovi aggiornamenti sulla Sea Watch 3: come riporta Il Messaggero, è in corso una riunione nella sede della Capitaneria di porto di Siracusa per valutare lo sbarco degli otto minori non accompagnati a bordo della nave. Adnkronos evidenzia che, alla presenza del garante per l’Infanzia, della Guardia costiera e della Guardia di Finanza, si stanno facendo accertamenti sulle documentazioni che riguardano i minori non accompagnati. L’imbarcazione è in rada davanti alle coste di Sicurezza, con l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), l’Alto Commissariato della Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e l’UNICEF che hanno espresso «grave preoccupazione per la situazione dei 47 migranti e rifugiati soccorsi lo scorso sabato dalla Sea Watch». Salvini però non sembra intenzionato a fare passi indietro: il ministro dell’Interno ha ribadito che i porti italiani restano chiusi, sostenuto dal governo. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



SALVINI: “IN ITALIA PORTI CHIUSI”

Dove sbarcherà la Sea Watch 3? Una domanda a cui ora come ora sembra impossibile rispondere, ma la cosa certa è che il caso diplomatico, come del resto era prevedibile, è esploso. Dall’Italia il governo continua a ribadire il proprio no allo sbarco. Dopo le ultime repliche dei ministri Toninelli e Di Maio, poco fa è intervenuto nuovamente il titolare dell’interno, Salvini, che ha ribadito il pensiero di sempre: «Possono indagarmi e minacciarmi, ma io non cambio idea. In Italia si entra rispettando leggi e regole, per gli scafisti e i loro complici i porti italiani sono e resteranno chiusi. Nave olandese di Ong tedesca? Amsterdam o Berlino vi aspettano». Niente da fare quindi, i 47 migranti a bordo dell’imbarcazione olandese della Ong non troveranno spazio in Italia, nonostante l’intervento della procura che ha chiesto che almeno i minorenni vengano fatti sbarcare a Siracusa, dove si trova lo stesso mercantile. E sempre sulle coste siciliane vi sono da stamane circa quattrocento manifestanti, che al grido di “facciamoli scendere”, stanno invitando il governo a retrocedere rispetto alle proprie posizioni. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



SEA WATCH 3: PRESIDIO IN CORSO A SIRACUSA

E’ in corso un presidio a Siracusa, con i cittadini in prima linea per lanciare il loro appello al fine di fare sbarcare i migranti a bordo della Sea Watch 3. Il sindaco Francesco Italia ha ribadito di essere pronto ad accogliere: «Non si può fare una guerra sulla pelle di disperati. Il Comune e l’arcidiocesi sono pronti a fare la loro parte per accoglierli. Abbiamo 201 case famiglia in Italia in cui accogliamo disabili e orfani e siamo disposti ad accogliere i ragazzi». Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia, ha commentato ai microfoni di Adnkronos: «I bambini devono scendere subito da queste navi, non possono essere ostaggi in mare della nostra indifferenza, ostaggi dei governi europei che non riescono a mettersi d’accordo. Ci troviamo di fronte a un problema di paralisi umanitaria dell’Europa: ogni tre giorni ci sono queste navi, su cui ci sono anche bambini, minori non accompagnati. Quello che colpisce è che la procura lancia l’appello ma che poi manca la risposta strutturale a questo fenomeno». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



SCENDE IN CAMPO LA CEI

Continua l’odissea in mare per i 47 migranti a bordo della Sea Watch 3 in attesa che gli Stati europei trovino un accordo sulla loro destinazione. Per uscire dallo stallo è pronta a muoversi anche la Cei, la Conferenza Episcopale Italiana, che come riportato da La Repubblica, come accaduto ad agosto per i migranti della Diciotti, si è detta disponibile ad aprire le porte della Comunità Papa Giovanni XXIII ai minorenni bloccati da otto giorni sulla Sea Watch3. Paolo Ramonda, presidente della Papa Giovanni, ha infatti dichiarato che per i 13 ragazzi minori, 8 dei quali non accompagnati, è pronta la casa “Annunziata” di Reggio Calabria. Decisiva, secondo quanto scrive La Repubblica, potrebbe risultare la mediazione di Aldo Bonaiuto, uno dei pilastri della Comunità, che “con Salvini ha intessuto negli ultimi mesi un rapporto di collaborazione”. (agg. di Dario D’Angelo)

ITALIA RIBADISCE NO AD ATTRACCO

Prosegue l’esodo della Sea Watch 3, l’imbarcazione della Ong che si trova al largo di Siracusa in attesa di un porto in cui sbarcare. L’Italia ha ribadito il “no” nelle ultime ore all’attracco, respingendo la stessa nave verso l’Olanda, la bandiera battuta dal mercantile. Peccato però che l’Aja abbia replicato picche alla “proposta” italiana: «L’Olanda è disposta a mostrare solidarietà – la risposta fatta pervenire all’agenzia Adnkronos solo se si raggiunge una soluzione strutturale che consenta in seguito allo sbarco di rifiutare e rispedire indietro immediatamente dopo l’arrivo alla frontiera esterna europea i migranti che non hanno diritto alla protezione internazionale». La dichiarazioni prosegue ribadendo il concetto già espresso: «Solo nel caso in cui una tale soluzione strutturale sia effettivamente applicata, i Paesi bassi sono disposti a mostrare solidarietà e contribuire allo sbarco e, per gli aventi diritto alla protezione, al ricollocamento». Niente da fare quindi, l’Olanda dice no, rimettendo il tutto nelle mani del comandante della Sea Watch 3: «E’ compito del capitano della Sea Watch 3 – conclude il governo olandese – trovare un porto sicuro nelle vicinanze per sbarcare i 47 migranti da lui presi a bordo». Intanto la procura ha chiesto che i minori vengano fatti sbarcare, ma il Viminale ha rifiutato, aggiungendo che i minori hanno 17 anni e mezzo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

SEA WATCH 3: LA PROCURA CHIEDE DI ACCOGLIERE I MINORI

Interviene anche la procura per i minorenni di Catania nel caso della Sea Watch 3, chiedendo a gran voce che i minori non accompagnati presenti sull’imbarcazioni “possano sbarcare” al fine di “essere collocati in apposite strutture”. A scriverlo, come riporta AdnKronos è il procuratore Caterina Ajello in un documento inviato ai ministri dell’Interno e delle infrastrutture e trasporti, rispettivamente il vicepremier Matteo Salvini e Danilo Toninelli. Tra i destinatari anche il presidente del tribunale per i minorenni di Catania, il procuratore generale di Catania e il prefetto di Siracusa. A detta della Ajello, lasciare i minori non accompagnati sulla nave dell’ong tedesca rappresenta una “grave violazione dei loro diritti”. Secondo le informazioni trapelate, i minori a bordo della Sea Watch sarebbero in tutto 13, di cui 8 non accompagnati. La medesima procura dei minori di Catania ha aperto un fascicolo, al momento contro ignoti, per accertare quanti siano i minori non accompagnati a bordo dell’imbarcazione ancorata a un miglio, al largo delle coste di Siracusa. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

ESAMI DI POLIZIA SU OPERATO ONG

Tiene banco il caso Sea Watch 3, con la nave dell’Ong che ora è finita nel mirino della polizia. Come riporta Il Giornale, le forze dell’ordine stanno valutando se le operazioni di salvataggio dell’organizzazione tedesca siano state svolte nel rispetto delle normative nazionali e internazionali. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha sottolineato: «Sono in corso esami da parte delle forze dell’ordine sul comportamento corretto o scorretto di questa Ong di imporre una sua legislazione a un Paese come l’Italia che invece ha regole che vanno rispettate». I 47 migranti sono stati recuperati Sar libica e bisognerà capire chi ha coordinato i soccorsi: secondo la legge vigente, la gestione dell’evento spetterebbe a Tripoli, con il barcone segnalato alla Ong da Allarm Phone e dall’aereo dell’organizzazione Moonbird. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

DE MAGISTRIS CONTRO SALVINI

La nave Sea Watch 3 battente bandiera olandese si trova attualmente nel porto di Siracusa, autorizzata ad avvicinarsi alla costa italiana ma non a far sbarcare i 47 migranti a bordo. L’imbarcazione sta creando l’ennesimo caso diplomatico, con Salvini (affiancato dai ministri Di Maio e Toninelli da una parte), e numerosi sindaci del Partito Democratico, dall’altra. Di questo secondo schieramento fa parte anche il primo cittadino di Napoli, Luigi De Magistris, uno degli storici nemici del ministro dell’interno. Nelle ultime ore il sindaco partenopeo ha voluto mandare un messaggio alla Sea Watch 3: «Se deciderà di dirigere la prua verso Napoli troverà un porto aperto, perché nessun atto di chiusura dei porti è mai stato emanato, autorità portuali sempre pronte ad accogliere le legittime richieste di chi chiede ospitalità, una città profondamente democratica in ogni sua istituzione, una catena umanitaria composta da circa seimila persone». Immediata la replica del leader leghista: «Nessun desiderio di sequestrare i 47 immigrati della Sea Watch, non vediamo l’ora di farli arrivare, sani e salvi, in altri Paesi europei. Nessuno spazio in Italia. Spiace constatare – conclude il vice premier – che, mentre il ministro dell’interno lavora per gli interessi degli italiani il sindaco de Magistris continua ad occuparsi solo di immigrati». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

SEA WATCH 3: OK ALL’INGRESSO IN ACQUE ITALIANE

E’ arrivato l’ok del governo all’entrata nelle acque territoriali italiane della nave Sea Watch 3, non l’autorizzazione ad attraccare in un porto. Sul tema è giunto il commento del ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio: «La nave Ong Sea Watch 3 avrà dal governo italiano supporto medico e sanitario qualora ne avesse necessità, ma la invito ancora a puntare la prua verso Marsiglia. Questa nave, come vedete in foto, batte bandiera olandese e si trova ora a pochi chilometri dalle coste italiane». Il leader del Movimento 5 Stelle si schiera al fianco di Matteo Salvini e annuncia la convocazione dell’ambasciatore olandese per chiarimenti: «Per questo ritengo opportuno convocare immediatamente l’ambasciatore olandese e chiedergli che intenzioni abbia il suo governo. Chiederanno, assieme a noi, alla Sea Watch 3 di andare a Marsiglia o li faranno sbarcare a Rotterdam? Noi siamo disposti alla massima collaborazione, ma la nostra linea sulle Ong non cambia». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

SEA WATCH 3 IN ACQUE TERRITORIALI ITALIANE

Nuovi sviluppi per la Sea Watch 3. Dopo la bagarre di ieri, con il ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha ribadito la chiusura dei porti e l’indifferenza degli altri paesi europei, la nave dell’Ong è entrata nelle acque territoriali italiane: è a 1 milioni a nord di Punta Maglisi, a largo delle coste di Siracusa. L’ingresso è stato autorizzato dalla Guardia Costiera italiana per le cattive condizioni meteo e per garantire la sicurezza dei 47 migranti a bordo. Il Comando del generale del Corpo delle Capitanerie di Porto ha sottolineato in una nota: «Nella mattinata dello scorso 19 gennaio la nave ‘Sea Watch 3’ ha soccorso, in area Sar di responsabilità libica, 47 migranti su una unità in difficoltà. Terminate le operazioni di soccorso, senza il coordinamento dell’autorità Sar competente, l’unità, a causa delle condizioni meteorologiche in peggioramento, inizialmente procedeva nella navigazione verso Lampedusa e successivamente verso la Sicilia orientale per trovare riparo».

TONINELLI: “VADANO IN OLANDA”

Intervenuto a margine della commemorazione delle vittime della tragedia ferroviaria di Pioltello, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli ha commentato: «Siccome sulla Sea Watch c’è una bandierina olandese che sventola e siccome non mi pare che gli olandesi abbiano ancora detto nulla, trovino la maniera migliore per prendersi in carico i migranti», riporta Il Fatto Quotidiano. Il sindaco di Siracusa Francesco Italia ha teso una mano all’Ong: «Siracusa, città di mare e da sempre porto aperto fa dell’accoglienza un tratto distintivo al quale non intendiamo derogare. Quando ci sono richieste di aiuto da parte di persone in stato di incertezza e di angoscia, anche a causa delle difficili condizioni meteo-marine non si può rispondere, come ha fatto il ministro Di Maio, di rivolgere la prua verso Marsiglia: così si negano solo i diritti sanciti dalle norme internazionali e della navigazione».