Episodi che accadono sempre più spesso, in una società dove lo stile di vita è la solitudine. Le persone anziane soprattutto si trovano abbandonate da familiari, dalle istituzioni, da tutti quelli che dovrebbero prendersi cura di situazioni particolarmente disagiate. Invece queste tragedie si consumano tra le mura di casa, tra vicini indifferenti. L’ultimo episodio della serie è accaduto stamane a Sondrio in Valtellina dove una donna si è presentata alla caserma dei carabinieri dicendo di aver ucciso il fratello. Nessun litigio, nessun problema di soldi fra i due: lui era da tempo malato e ormai anziano. Ha agito per amore e disperazione, ha spiegato: non poteva vederlo più in quelle condizioni.
EUTANASIA CASALINGA
Sempre secondo quanto detto dalla donna, l’uomo aveva chiesto più volte di essere aiutato a morire e proprio il giorno prima aveva assunto una forte quantità di medicinali. L’anziano si era sentito male, era agonizzante, ma invece di chiamare i soccorsi la sorella ha deciso di farla finita al più presto: lo ha soffocato. I due vivevano insieme da sempre, non si sa se l’assistenza sociale si prendeva cura di loro, non si sa nemmeno di che tipo di malattia soffrisse. E’ impossibile capire come la gente decida di reagire in un modo o nell’altro: cercare di salvare il fratello in fin di vita o accelerarne la morte, in una sorta di delirio di onnipotenza, presi dall’agitazione di porre immediatamente fine al dolore, senza pensare a cosa si porterà dietro la donna adesso per il resto della sua vita. Ma nessuno dovrebbe entrare nei meandri della coscienza personale e giudicare. Basterebbe non lasciare da sole le persone in difficoltà.