I nuovi dettagli emersi sull’omicidio di Stefania Crotti, se confermati, sarebbero agghiaccianti. È molto probabile che la mamma 42enne sia stata bruciata viva. Più di un’ipotesi, perché gli inquirenti definiscono la circostanza «altamente probabile». Gli esami della scientifica e i primi risultati dell’autopsia sono stati consegnati in via ufficiosa ad accusa e difesa. Secondo quanto riportato da BergamoPost, segnalano che i polmoni di Stefania Crotti hanno aspirato fumo. Un particolare confermato da Gianfranco Ceci, avvocato di Chiara Alessandri, che ha confessato l’omicidio. «Il dato emerso dagli esami di laboratorio potrebbe non essere decisivo: ci sono fattori che possono avere interferito». E un consulente della difesa sarebbe al lavoro per confermare questa ipotesi. I risultati definitivi dovrebbero arrivare all’inizio della prossima settimana. Se Stefania Crotti è morta a Erbusco, e non a Gorlago, allora il processo si trasferirebbe da Bergamo a Brescia. (agg. di Silvana Palazzo)



OMICIDIO STEFANIA CROTTI, IL GIALLO DELLA BORSA

L’omicidio di Gorlago nel quale ha perso la vita Stefania Crotti, sarà al centro della nuova puntata di stasera di Quarto Grado. Il programma di Siria Magri condotto da Gianluigi Nuzzi con Alessandra Viero farà il punto su uno dei casi di cronaca più cruenti dall’inizio del nuovo anno ad oggi. Per l’omicidio della mamma 42enne di Gorlago, Bergamo, è accusata ed in carcere la ex amante del marito, Chiara Alessandri, la quale ha ammesso la morte della donna ma ha smentito di essere stata lei a bruciare il corpo, abbandonato nelle campagne del bresciano dopo l’omicidio. Nelle ultime ore, il suo pensiero dal carcere di Verziano, a Brescia, secondo quanto riferito da Quotidiano Nazionale, va ai suoi tre bambini, che teme di non poter più rivedere: “La prima persona con cui vorrei parlare è mia madre, per sapere cosa sanno e cosa non sanno i bimbi della mia situazione. Se mi focalizzo sulle cose concrete, sulla vita quotidiana dei miei figli, su quello che devo fare, mi sento ancora io. Appena non penso più alle cose concrete, sono una persona senza identità e divento quella che viene raccontata”, avrebbe detto tra le lacrime l’ex amante assassina. Poi, in un momento di lucidità avrebbe riferito ancora: “Ho pensato a Stefania e vorrei essere al suo posto e che lei non fosse nel mio”. Intanto secondo i primi accertamenti eseguiti sul corpo di Stefania, trapela che la morte sarebbe sopraggiunta in seguito ad una serie di martellate inflittele nel garage di Chiara Alessandri. Quest’ultima era riuscita grazie all’aiuto di un amico, Angelo Pezzotta, ignaro del suo piano omicida, ad attirare Stefania in una trappola mortale. La vittima credeva di incontrare il marito Stefano Del Bello per una sorpresa, ma invece si sarebbe trovava faccia a faccia con la sua ex amante. Tra le due sarebbe quindi esplosa una lite, poi finita in tragedia. Secondo la Alessandri, Stefania avrebbe battuto la testa contro uno spigolo. Sotto choc, Chiara avrebbe trasportato il suo corpo nella sua auto, fino in campagna, abbandonandolo ma senza averlo bruciato.



LA DIFESA DI CHIARA ALESSANDRI

Il gip del tribunale di Brescia Tiziana Gueli nell’ordinanza di convalida del fermo di Chiara Alessandri, presunta assassina di Stefania Crotticrotti, avrebbe ritenuto inverosimile l’ipotesi sostenuta dalla donna ora in carcere, rispetto al corpo bruciato. “È stata lei, è inverosimile che una terza persona sia intervenuta per bruciare il cadavere”, è la tesi del giudice bresciano, riportata dal quotidiano Il Messaggero. “Era ancora innamorata del marito della vittima, e voleva eliminare la donna che rappresentava un ostacolo al suo progetto”, ha aggiunto. Sempre a detta del gip, Chiara deve restare in carcere con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere, ritenendo la donna troppo pericolosa. A suo dire potrebbe infatti “continuare ad occultare le prove e sviare le indagini” se non addirittura usare ancora violenza o scappare. La presunta assassina, di contro, dal carcere sembra aver preso consapevolezza di quanto accaduto: “Vorrei essere morta io, vorrei svegliarmi come in un film e tornare indietro di una settimana. Non doveva andare così”. La donna, infatti, ha ammesso di aver desiderato solo un semplice chiarimento con Stefania. Sul piano delle indagini, intanto, gli inquirenti continuano nella loro ricerca della verità. Al vaglio mancherebbe ancora la borsa della vittima. La Alessandri non ha voluto fare chiarezza su questo aspetto e non è escluso che questo elemento possa avere una importanza particolare in merito all’eventualità che la Alessandri possa aver avuto un complice, aspetto da lei stessa negato.

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