Momenti di tensione nella serata di ieri, quando un velivolo non identificato è apparso sui cieli italiani, costringendo due Eurofighter dell’esercito militare ad alzarsi in volo. L’ultraleggero non aveva comunicato la propria rotta, interrompendo i contatti radio, e di conseguenza le forze armate del Bel Paese sono state obbligate a controllare, scortando lo stesso fino a che non ha riacceso la radio. Il comandante Sergio Maron, con un passato da pilota di caccia bombardieri nell’Aeronautica militare e da comandante Alitalia, prima di dedicarsi alla scuola di volo di Thiene, ha spiegato quanto successo ai microfoni de IlGiornalediVicenza: «Sono decollati su allarme della Difesa aerea. Il radar della Difesa aerea ha intercettato una traccia di cui nessuno sapeva nulla e per questo sono stati fatti decollare i caccia da Istrana, che l’hanno individuato proprio in questa zona». L’aereo “fantasma” era un RV-10 a quattro posti che di solito viene utilizzo per voli da diporto o sportivi; era decollato in provincia di Viterbo, da Torre Alfina, ed era diretto a Bolzano. Non è chiaro il perché del silenzio radio, ma non è da escludere che lo stesso velivolo possa aver avuto un guasto tecnico. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



VELIVOLO SOSPETTO INTERCETTATO NELLO SPAZIO AEREO ITALIANO

Si chiama “scramble” l’atto di far decollare un caccia intercettore quando bisogna identificare un aereo sconosciuto. Ed è quello che è avvenuto oggi pomeriggio vicino Treviso. Due caccia F-2000 Eurofighter dell’Aeronautica Militare si sono alzati in volo dalla base aerea di Istrana per intercettare quello che si è poi rivelato un velivolo ultraleggero che era decollato dall’aviosuperficie di Torre Alfina (Viterbo) con destinazione Bolzano. L’aereo, come riportato da Il Messaggero, stava attraversando a bassa quota e a velocità ridotta nei cieli dell’Italia centrale, quindi essendo sconosciuto bisogna capire che intenzioni avesse il pilota, che non aveva comunicato la rotta agli operatori addetti al controllo del traffico aereo, facendo così scattare l’allarme. In questi casi ci si attiva con il decollo in pochi minuti – da 5 a 15 a seconda dei casi – degli Eurofighter. I jet hanno intercettato l’aereo sopra i cieli del Veneto, identificato l’aeromobile civile e si sono assicurati che l’equipaggio avesse ripristinato i regolari contatti radio con gli enti del traffico aereo.



EUROFIGHTER IN VOLO PER AEREO SOSPETTO SUL VENETO

Non è facile per i piloti dei caccia effettuare questo tipo di manovre quando si ha a che fare con un aereo più lento dei jet e a così bassa quota. Ma l’addestramento prevede anche questo. Quindi, come riferisce Il Messaggero, gli Eurofighter sono decollati dopo l’ordine di scramble ricevuto dal CAOC (Combined Air Operation Center) di Torrejon, ente Nato che si occupa della servizio di sorveglianza dello spazio aereo. Hanno quindi intercettato il velivolo, in questo caso un ultraleggero, ed effettuato un controllo visivo efficace anche a bassa velocità. La sorveglianza dello spazio aereo nazionale è assicurata dall’Aeronautica Militare costantemente con un sistema di difesa integrato. Da gennaio 2017 è stata attivata anche una cellula di Eurofighter presso il 51° Stormo di Istrana per ottimizzare la copertura dello spazio aereo nazionale, così da ridurre i tempi di intervento e aumentare la tempestività, fondamentale in caso di eventuali minacce.

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