La situazione fisica e psicologica a bordo e lo stallo politico fuori dalla Sea Watch 3: per i 47 migranti sulla nave della Ong olandese non c’è fine all’incubo, con ora gli occhi puntati addosso per la presenza dei tre parlamentari a bordo della nave al largo della Sicilia. Salvini continua con il pugno duro, ma il suo “alleato” Silvio Berlusconi prova a convincerlo lanciando l’ennesima stoccata al Governo con i grillini: «Credo francamente, con senso di realismo, che 47 nuovi immigrati che si aggiungono ai più di 600mila che abbiamo oggi sul territorio del Paese non cambino nulla». Per l’ex Cav, se fosse di sua diretta responsabilità, «io li farei senza dubbio sbarcare». Lo scontro con i parlamentari però continua, con Magi, Fratoianni e Prestigiacomo che rilanciano i tentativi della polizia di voler bloccare il loro approdo a bordo, «ma non stiamo violando nessuna legge» affermano i tre. «Spiace che ci sia un ministro dell’Interno che a giorni alterni faccia il membro dell’Esecutivo, il giudice e il poliziotto. E’ il degrado delle istituzioni. Noi abbiamo esercitato le prerogative parlamentari costituzionalmente protette volendo svolgere ispezioni in un luogo da giorni nel limbo del diritto e dell’umanità. Sarebbe stato illegale impedirci l’ispezione e le motovedette se avessero voluto lo avrebbero potuto fare. E questa è già una risposta», rilancia ancora il presidente di +Europa, Riccardo Magi. (agg. di Niccolò Magnani)



SALVINI, “PARLAMENTARI VIOLANO LE LEGGI”

Non poteva mancare la pronta replica del Ministro Salvini al “blitz” dei parlamentari a bordo della Sea Watch 3, ovviamente affidata ai social: «Parlamentari italiani (fra cui uno di Forza Italia!!!) non rispettano le leggi italiane e favoriscono l’immigrazione clandestina? Mi spiace per loro, buon viaggio!», commenta il leader della Lega particolarmente infastidito per la presenza di Stefania Prestigiacomo, in teoria “alleata” nei governi regionali e in vista delle prossime elezioni amministrative. In merito al ruolo della stessa nave Ong che ha soccorso e i 47 migranti provenienti dal naufragio al largo della Libia nelle scorse settimane, Salvini non ammette sconti: «abbiamo elementi concreti per affermare che, mettendo a rischio la vita delle persone a bordo, il comandante e l’equipaggio della nave Ong Sea Watch 3» – scrive il Ministro degli Interni su Facebook – «abbiano disubbidito a precise indicazioni che giorni fa li invitavano a sbarcare nel porto più vicino, non in Italia!». Secondo il titolare del Viminale, le prove ora verranno messe a disposizione dell’Autorità Giudiziarie: per Magi il problema non sussiste, «Salvini ci denunci se ha il coraggio. Siamo arrivati con il gommone, nessuno ci ha ostacolati». Controreplica del Ministro, «ribadisco il mio impegno a difendere i confini, la salute e la sicurezza del popolo italiano, non sarò mai complice degli scafisti e di chi li aiuta». (agg. di Niccolò Magnani)



PARLAMENTARI A BORDO DELLA NAVE MIGRANTI

«I porti chiusi sono propaganda, necessario cambiare rotta: i migranti sbarchino subito a Siracusa, basta ai divieti di Salvini»: così in una intervista telefonica a Rai News24 Nicola Fratoianni che è riuscito alla fine a raggiungere in gommone la Sea Watch 3 al largo di Siracusa. E non era solo: «Insieme ai colleghi deputati Prestigiacomo e Magi, al sindaco di Siracusa Francesco Italia, ad attivisti di associazioni di volontariato e ad alcuni legali , siamo a bordo della nave Sea Watch, nonostante il divieto delle autorità», ha spiegato il leader di Sinistra Italiana. Stefania Prestigiacomo (Forza Italia) ha spiegato, «Siamo salpati questa mattina noleggiando un gommone da privati, dopo che per due giorni ci era stato negato di salire a bordo». Oltre a Fratoianni e alla senatrice di FI, ci sono anche la mediatrice culturale Alessandra Sciurba, l’avvocato Nicoletta Piazzese e lo psichiatra Gaetano Sgarlata e ovviamente anche Riccardo Magi di +Europa, che da giorni intima Salvini di piantarla con la linea dei porti chiusi. «E me e ad altri parlamentari è stato impedito di salire a bordo della Sea Watch per verificare le condizioni dei passeggeri e dell’equipaggio. Di fatto è stato impedito a dei parlamentari italiani l’esercizio delle proprie prerogative sul territorio nazionale. Questo è gravissimo e va ben oltre le questioni legate al governo dell’immigrazione», aveva spiegato solo qualche ora fa il presidente di +Europa. Ora però i parlamentari sono a bordo, aggirando il divieto del Ministro degli Interni e mettendo ancora più pressione al Governo italiano per decidere sulla vita dei 47 migranti a bordo della Ong Sea Watch. (agg. di Niccolò Magnani)



SALVINI, “POLIZIA A BORDO”

La Sea Watch 3 continua ad essere in rada a Siracusa, in attesa dell’ok del governo italiano per lo sbarco. La posizione dell’esecutivo è però sempre la stessa e più volte lo hanno ribadito i ministri Toninelli, Di Maio e Salvini. Quest’ultimo è uscito nuovamente allo scoperto nelle scorse ore, annunciando il possibile intervento delle autorità: «Stiamo valutando nelle prossime ore il fatto che si possa salire a bordo per acquisire tutti gli elementi utili per indagare per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina le persone che aiutano nei fatti gli scafisti». Intanto l’opposizione insorge, a cominciare da Sel, con l’esponente Nicola Fratoianni, capogruppo alla Camera, che alle sette di sera di ieri ha tentato di salire a bordo della Sea Watch, senza riuscirci: «La situazione a bordo è critica – spiega – perchè, per motivi di spazio, alcune persone sono obbligate a restare all’esterno, sul ponte. Questi sono giornate di temperature basse, c’è un vento gelido ed è evidente che questa situazione non può andare avanti a lungo». La sensazione circolante è che il braccio di ferro durerà ancora a lungo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

SEA WATCH 3: SITUAZIONE DI STALLO

Sea Watch 3 in acque territoriali italiane, gli appelli dell’Ong si scontrano con la linea dura di Matteo Salvini. Si è tenuta pochi minuti fa una riunione alla Capitaneria di porto di Siracusa per decidere sullo sbarco dei minori presenti a bordo, con la Procura che ha deciso per il momento di non fare sbarcare nessuno. La conferma arriva da Carla Trommino, garante per l’infanzia: «Si aspettano ordini dalle autorità. Sono tredici i minori non accompagnati sulla nave, tra cui anche quattordicenni, che devono scendere al più presto dalla nave, così come prevede la legge», le sue parole ai microfoni di Adnkronos. La Cei ha dato la sua disponibilità ad ospitarli, si attende la presa di posizione del ministro dell’Interno, che ha ribadito che i porti italiani sono chiusi.

SEA WATCH 3: “I MINORI LI ACCOGLIE LA CHIESA”

Come già accaduto per la vicenda Diciotti, la Cei sta seguendo da vicino l’evoluzione della situazione e, per voce di Ivan Maffeis, si è detta pronta ad ospitare i minori a bordo: «Non siamo opposizione al governo, siamo fedeli al Vangelo. Stiamo parlando di vittime, non è una questione di fede ma un discorso di umanità. Davanti alle vittime non ci si può girare dall’altra parte. Il Mediterraneo non può trasformarsi in un muro. Ognuno deve fare la propria parte». A Siracusa si sono mobilitate 400 persone per chiedere lo sbarco dei 47 migranti a bordo, il presidente di Sea Watch John Bayer ha voluto ringraziare per la solidarietà: «Siamo grati alla città di Siracusa e ai suoi cittadini per questo grande segno di solidarietà. Ringraziamo anche Palermo, Napoli, Barcellona, Berlino e tutte le altre città che si sono dichiarate porti aperti. Questa è l’Europa in cui vogliamo vivere, un’Europa solidale».